Parlare agli operai



















Da un po' di tempo c'è in giro l'abitudine di stare a lì a fare le pulci alla "sinistra" perché non è in grado di parlare ,e quindi rappresentare, agli operai ed al "popolo" in generale.

Si dice e si scrive che si è perso il contato con la gente.

La questione è, dal mio punto di vista: ma che cazzo gli dobbiamo raccontare al popolo, agli operai. Quali contenuti dovremmo sviluppare?

Capisco l'esigenza di dare lezioni sempre, però dentro la lezione mettiamoci anche un po' di contenuti.

Proviamo a fare l'elenco delle questioni. Solo alcune.

1- Precarietà ed accesso al mondo del lavoro
Senza stare lì a fare tanti ghirigori tanto per andare al sodo, modelli Treu, Brunetta, Ichino o cosa?
2- Diritti civili, immigrazione etc.
Anche lì, modello Binetti, clericale ed anti Englaro o cosa? Ed in materia di immigrazione, modello bolognese alla Cofferati, leghista alla Maroni, democratico come il sindaco che permette di chiedere l'elemosina solo per 1 ora, oppure pragmatico alla Borghezio?
3- distribuzione del reddito, ricchezza.
Modello attuale o cosa?

Come potete leggere manca il nostro. Su questo non scriviamo nulla perché è noto. E' quello che permette di dire che non sappiamo parlare al popolo. sarà mica perché al popolo parlano solo gli altri e le cose dette stanno dentro l'elenco senza tanta differenza, in fondo?

Intanto leggetevi cosa aspetta la Fiat, poi ritornate all'esercizio e dite, ma agli operai che cazzo gli raccontiamo?

I  dati del primo trimestre 2009 confermano le difficoltà Fiat: vediamo alcuni dati significativi.

Voce bilancio primo trim. 2009

Valore in Milioni di €

Variazione

Ricavi  totali

di cui    auto

             veicoli industriali

             powertrain   

11.268

6.111

1.523

1.107

- 25,3    %

- 17,7     %

- 48,7    %

- 44,3    % 

Vendite  totali auto

di cui    auto

            Veicoli comm. leggeri

464.600

398.800

65.800

- 17,6    %

- 13,6    %

- 37,5    %

Vendite Powertrain  motori

                                    cambi

491.000

469.000

- 28,7    %

- 18,4    %

Perdite totali

          411

    + 838  ( prima erano 427 di utili)

Indebitamento

 di cui  attività industriali

                     18.776

                       6.575

+  822 (rispetto a dicembre 2008)

+ 626 (rispetto a dicembre 2008)

 

Dai dati si capisce che la situazione è sempre critica
Sui ricavi il settore auto è quello che perde meno
 (questo per effetto degli incentivi) mentre la situazione è peggiore per i veicoli industriali (-48,7%) e per Powertrain (-44,3%); lo stesso vale per le vendite.
Le perdite di esercizio, considerando il dato in utile del 2008 hanno avuto un aumento vertiginoso. L’unica consolazione è la Ferrari che fa 54 Milioni di utili. L’indebitamento continua a salire (+822 Milioni € in tre mesi), questo significa che i fornitori continuano a non essere pagati. 

La Fiat si disimpegna dall’Italia
Le vendite confermano la crescita della Panda che in Europa a marzo con 33.593 vetture  cresce del 62,2 %. In Italia nei primi tre mesi del 2009 le vendite di Panda e 500 (41.043 e 25.504) sono pari al 38,2 % delle vendite di Fiat. 
Questo significa due cose:
la Fiat si concentra sempre più sulle macchine piccole e  la produzione  si sposta sempre più all’estero dato che Panda e 500 si fanno in Polonia.
Assieme a questo la produzione della Punto che attualmente si fa a Mirafiori (sono 300 vetture al giorno, ovvero quasi la metà delle vetture prodotte a Mirafiori) a fine anno sarà spostata in Serbia. 
La Fiat si conferma cioè una azienda sempre meno Italiana.  
L’accordo con Chrysler accentuerà poi il disimpegno dall’Italia.  
Invece di esaltare Marchionne sarebbe bene che il Governo e i vari pennivendoli si “accorgano” di questo fatto che si traduce in tanta Cigo e pretendano di riportare un po’ di produzione in Italia.
I lavoratori Fiat sono sul lastrico
Stanno infatti pagando duramente con tanta Cigo lo spostamento delle produzioni all’estero, il blocco dei progetti (che ha comportato l’espulsione di quasi 1.000 lavoratori degli enti centrali) e la concentrazione sui segmenti bassi con l’abbandono dell’Alfa (che dopo Arese ha messo sul lastrico 5.000 lavoratori di Pomigliano).  Diventa perciò prioritario un intervento per sostenere il reddito dei lavoratori.
Ad Arese continua la Melina
Il progetto del motor village al CD continua ad essere bloccato. Ci fa specie però che, mentre a Mirafiori a giugno e luglio la Cigo negli enti centrali si farà a giornate (tutti i venerdì) e sono state definite tre settimane di ferie, ad Arese a fronte di una richiesta analoga fatta dalla Cub l’azienda non ha dato risposte. 
La Fiat non “giochi” solo all’estero, dia risposte concrete ai lavoratori in Italia.

27-4-2009   
FLM UNITI CUB ARESE 

Commenti

Anonimo ha detto…
LA FIAT VA NAZIONALIZZATA E BASTA
marista ha detto…
non intendo insultare nessuno, comunque mi sembra che da un sacco di tempo ci sarebbe stato molto da raccontare agli operai, e non gli è stato fatto. A me sembra che se gli operai nostri sono stati trattati meno bene degli altri in europa, da anni vanno con le pezze al culo, e nel contempo sindacati e padroni si sono arricchiti, c'era da raccontare svegliare, c'era da non fargli fare i servi del sindacato che si faceva i fatti suoi e di pochi noti a spese dei lavoratori; a me sembra che molti abbiano la coscienza sporca, a me sembra che , meglio tardi che mai, e magari cominciare adirgli la verità, chè non son pecore, non son mucche da mungere. scusa, non sono operaia, ma le cose storte le vedo, le lettere dei poveracci fregati, operai, agricoltori, piccoli artigiani, impiegati senza appoggio,le ricevo, e fanno male quando vedo l'accumulo di capitale in chi , senza vergogna diceva di diceva di difenderli, ora incazzati e bannami pure, ma almeno mi hai letto
mario ha detto…
E perché mai dovrei bannarti.
Io credo che le cose stiano come dici te (per essere sintetici), la questione è : ora cosa cazzo gli racconti agli operai?
Io penso che a loro ed a quanti vivono la crisi sulla pelle sempre, anche quando le cose vanno bene per "l'economia", bisogna raccontare che non bisogna fare sconti a nessuno.
Riprendere la pratica delle lotte dure. al contrario i modelli, con varie sfaccettature, sono quelli noti.

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