Sinistra con la puzza sotto il naso, qualunquismo e ricerca della felicità



Qualche tempo fa lessi un post in cui si scriveva che la politica, il risolvere questioni complesse, trattare di economia, consumare meno e meglio etc. non coincide con la soluzione di problemi di ordine individuale ed esistenziale. In sostanza, rendere "più giusto" questo mondo non necessariamente coincide con la felicità del singolo (chiedo venia per la ricostruzione sommaria del pensiero).
Credo che in questo ci sia del vero. Fossimo, per assurdo, in una condizione migliore, avremmo (forse) meno gente incazzata. Ma questo significa che di gente incazzata con questo e con quello, con quel tipo di giustizia che rende tutti uguali (ad esempio), con una economia che non classifica i meriti in funzione della sola variabile retributiva e con lo status sociale, ecco anche fossimo in quella condizione, quella gente rimarrebbe lì ostinatamente a testimoniare che la felicità non è di questo mondo e che, in qualche modo, persiste la necessità di pensare ad altro e percorrere altre strade.

Come fai a collegare il cervello delle persone con lo stomaco e far passare da quello (il cervello), elaborandolo, il rancore contro il mondo?
Durante un volantinaggio un signore mi ha chiesto ragione delle cose che erano scritte (non parliamo di partiti). Mi ha detto, tra le tante cose, che lui non andrà a votare e che era stufo di essere preso per il culo.
Nell'ordine ce l'aveva con:
1- Berlusconi che si fa i cazzi suoi
2-Quelli che vogliono fare entrare tutti i marocchini e gli extracomunitari in Italia
3-Quelli che pensano solo ai froci ed alle lesbiche
4-La casta che guadagna un sacco di soldi mentre lui fa fatica ad arrivare alla fine del mese.
5-etc.etc.etc.

Ho provato a dirgli "Guarda che qui parli con precari, operai e gente che vive una situazione di disagio come la tua. Pensi che la soluzione sia una guerra tra poveri? Non riesci a distinguere niente in quella melassa"
Non ascoltava. Ad un certo punto gli ho detto " Senti, mi rendo conto che ci sono problemi irrisolvibili ora. Ed io non riesco ad aiutarti quindi arrivederci continua pure la tua passeggiata"

Si è scatenato il finimondo ed alla fine ci hanno separati.
Si perché c'è una questione di fondo.
"Io non ci ho tempo di starti ad ascoltare, non faccio lo psicanalista e mi mancano gli strumenti per renderti felice. L'unica terapia che conosco, per te, è quella di farti spendere del tempo a fare delle cose. Impegnarti un po' su questioni in cui le cose che mi vomiti addosso le puoi misurare con la carne viva di chi è come te e forse sta peggio di te. Provare con loro a cercare risposte e costruire. Non esiste altra medicina che possa curarti. Non ti sta bene? E allora togliti dai coglioni perché abbiamo esaurito i discorsi."

C'è un film che narra del viaggio di un vecchio su un taglia erba. Si fa qualche centinaio di Km. per andare a trovare suo fratello che non vede da 10 anni. Ci ha litigato.
Durante il tragitto incontra umanità varia. Il fatto di essere quasi alla fine dei sui viaggi, data l'età, gli dà la serenità di parlare poco ma di andare al sodo delle questioni.
Incontra una ragazza fuggita dalla famiglia perché incinta.
Lui coglie immediatamente il suo disagio. Non le fa nessun pistolotto. racconta solo di quando suo padre lo faceva giocare con dei bastoncini. Glieli faceva spezzare uno ad uno uno. Dopo prendeva un altro mazzo di bastoncini, li teneva stretti ed uniti e chiedeva di fare lo stesso. Spezzare il mazzo. Nel raccontargli questo il protagonista le dice che non ci è mai riuscito a spezzare un mazzo di bastoncini tenuti uniti. Conclude che per lui quel mazzo ha rappresentato sempre la famiglia. Il senso di solidarietà e di forza che un gruppo di persone accomunate gli ha sempre dato.

Ora, per chiudere, io non ho la puzza sotto il naso. Provo ad unire dei bastoncini per evitare che, isolati, qualcuno senza sforzo li possa spezzare. Non sono in grado di risolvere questioni esistenziali e di dare felicità alle persone. Posso solo provare a suggerire un modo per cercare una ragione di camminare insieme ad altre persone e smaltire un po' del rancore. Però sono diventato cattivo e vi mando affanculo se mi fate perdere del tempo e non collegate lo stomaco al cervello prima di sputare sentenze.

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