Vendere il pane ad 1€ al KG

Partiamo da qualcosa di simbolico. Distribuire e vendere il pane ad 1€ al Kg. Quello che vi propongo è l'esperienza fatta dai compagni di Rifondazione e del partito sociale (che è una loro diramazione) che su questo hanno iniziato un lavoro che inizia a dare i suoi frutti.
Non nego che ho qualche perplessità su qualche aspetto di natura "economica/gestionale", ma andiamo al sodo. Il punto è partire tessendo una tela che da un filo (il pane ed il suo prezzo di vendita) sia spunto di aggregazione delle persone e loro coinvolgimento su una questione da cui si parte, poi, per fare politica, militanza, consenso e conflitto.

Io ho iniziato a farmi coinvolgere in questa iniziativa ed ho l'obiettivo, qui a Torino, di allargarne un pò gli orizzonti. In soldoni creare una struttura di "botteghe popolari" stanziali ed accessibili in giorni specifici ed orari in linea con le esigenze di mobilità di chi lavora, in cui siano organizzati degli spazi di vendita con prodotti di base (pasta, pane,ortaggi) prodotti da produttori locali (piccole aziende) o cooperative. Il punto critico di questa esperienza, e di un progetto simile, è assicurare una rete di volontari che con il loro contributo permettano un circuito virtuoso produzione/distribuzione/vendita a costi bassi per gli associati.

Questo è quanto, più avanti parleremo di occupazioni di case.

Fonte:http://www.partitosociale.org/
Ecco come distribuire il pane ad un euro al Kg nel tuo territorio

Il prezzo del pane è cresciuto negli ultimi anni in maniera impressionante così come quello dei generi di prima necessità, questa dinamica è coincisa con la progressiva diminuzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni. Sull’impoverimento generalizzato che ha subito la nostra popolazione per opera della speculazione e dell’assenza di forme d’Indicizzazione dei salari e delle pensioni, la politica è stata incapace di intervenire se non con operazioni di facciata. Il mercato inoltre è riuscito anche su questo terreno a ritagliarsi una nicchia di profitto, creando una serie di strutture con prodotti sottocosto con un livello bassissimo di qualità.

L’iniziativa che è partita da Roma dei Gruppi di acquisto popolari dal PRC ed ACTION denominata "boni come er pane" cerca di rompere il ricatto, per il quale se non arrivi a fine mese devi mangiare prodotti di bassa qualità. Associandosi come consumatori infatti si è riusciti sensibilmente a ridurre il prezzo del pane arrivando al prezzo di un euro al kg, ma anche ad averlo di ottima qualità.

Questo obiettivo si è raggiunto sostanzialmente perché il gruppo di acquisto contratta il prezzo direttamente dal produttore saltando ogni tipo d’intermediazione.



Ecco come funziona

Innanzitutto occorre dire che Il gruppo di acquisto popolare nato sul pane a Roma si ispira al lavoro fatto dai GAS (Gruppo di Acquisto Solidale). In questi decenni, i GAS e la rete che li mette insieme www.retegas.org infatti hanno nel tempo svolto un lavoro molto importante in termini di innovazione sul versante dei consumi critici, tant’è che i GAS, pur essendo molto diversi fra loro sono stati riconosciuti dalla Finanziaria del 2008 – negli art. 266 –267 - 268. Il Gas può essere riconosciuto quindi come ente associativo o come gruppo di persone informale che si mettono d’accordo per ordinare direttamente il prodotto al distributore. Quello che lo contraddistingue è il fatto che esso è un soggetto associativo senza scopo di lucro costituito al fine disvolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale. Non è necessario avere la partita Iva per la fatturazione, basta il codice fiscale della singola associazione o della persona fisica che acquista per conto del gruppo, è sufficiente anche lo scontrino. E’ chiaro che per partire con un lavoro di questo genere nel proprio Circolo il primo elemento su cui lavorare è la costituzione di un gruppo informale di consumatori che decidono di acquistare il pane o altri prodotti (se si sceglie di creare un gruppo di acquisto informale sarebbe bene sottoscrivere una carta d’intenti la cui bozza è inserita qui di seguito).

Per questo sarebbe opportuno che i gruppi informali partissero da un elenco iniziale di persone che ordinano il pane (basterebbe ad esempio "inscriverele famiglie degli iscritti", o fare il "porta a porta" per alcuni condomini o caseggiati vicini), ed è importante avere una lista delle persone che hanno ordinato il pane. Se esistono già dei gruppi di acquisto che già lavorano sul territorio occorre lavorare con loro sulla questione del pane ad un euro al kg, così come se esistono altre strutture nel territorio, la pratica sulla quale muoversi è quella dell’obiettivo

Le persone che acquistano il pane associandosi tramite il gruppo di acquisto infatti, possono in futuro ordinare altri prodotti (latte, pasta, uova, olio), e possono iniziare a lavorare sulla questione del consumo critico, oltre che della ricostruzione di legame sociale nel proprio quartiere, per questo la costruzione del GAP deve essere intesa come pratica di reinsediamento e di costruzione di una nuova forma di democrazia . La cosa importante che non dovrebbe essere fatta è quella di ricaricare il prezzo sul prodotto, esso deve essere lo stesso di quello che viene stabilito con il produttore. Per cui diventa importante tenere con se sempre la fattura o lo scontrino dell’acquisto in caso di controlli. In futuro si consiglia di associarsi formalmente anche perché in questa maniera è possibile ottenere finanziamenti da parte dei comuni e dalle altre istituzioni. La pratica di dare il pane gratis rappresenta per noi un metodo deleterio e controproducente, che non costruisce solidarietà fra pari ma mantiene inalterate le gerarchie tra padrone e servo, tra ricco e povero. La storia del movimento operaio ci ha insegnato che la dignità è uno dei terreni fondamentali che ci contraddistingue, queste pratiche non ci appartengono.



Come contrattare il prezzo e la qualità dal Produttore

Con il gruppo di acquisto popolare si ribalta la logica della coperta corta che mette i ceti popolari l’uno contro l’altro, non conta se sei clandestino o Italiano, più si è meglio è, perchè meglio si contratta il prezzo con il produttore, questo almeno è quanto è avvenuto per il GAP romano, che è riuscito ad abbassare il prezzo del pane da 1.10 ad 1 euro al kg in una settimana,passando da un’ordinativo da 800 a 1150 kg di pane. A Roma ad esempio il pane distribuito dai GAP è prodotto da un forno umbro, che utilizza grano proveniente esclusivamente dall’Umbria. Il prodotto viene consegnato a file di unkg confezionato in maniera tale da rendere possibile la tracciabilità del prodotto. Nella scelta del produttore però pensiamo sia giusto inserire anche la qualità del lavoro come criterio di scelta, in questo caso occorrerebbe determinare un criterio di tracciabilità che immette elementi di trasparenza non soltanto su come si forma il prezzo e la qualità del prodotto, ma che assicura ad esempio che non ci sia lavoro nero dal campo al molino.



Come parto nel mio quartiere

Il volantino messo vicino ai centri commerciali, distribuito nei mercati, inserito nella cassetta delle poste resta uno dei strumenti più efficaci di comunicazione. L’esperienza romana ci dice che l’argomento pane, ha con se un valore simbolico estremamente potente che qui non ricostruiamo. Questo elemento fa si che sul terreno del pane e del caro vita abbiamo una certa facilità a passare sui media, per cui occorre predisporre comunicati stampi che spieghino in cosa consiste l’iniziativa e la quantità di kg distribuiti ( di seguito troverete lo schema del comunicato stampa). Occorre ad esempio cercare di utilizzare la sigla del GAP con il nome della propria città e del proprio quartiere per passare sulla stampa locale. E’ importante creare una mail per le informazioni da inserire nel volantino, e se si ha una certa affinità con internet creare un blog specifico, oltre che una mailing list.

Ma la cosa davvero importante è il passaparola, se il GAP viene vissuto come uno strumento del popolo per il popolo la diffusione delle informazioni avviene quasi per naturalità, ed è questo quello che ad esempio è avvenuto in queste due settimane a Roma. La prima uscita del GAP per il pane ad un’euro al kg deve essere comunque un’uscita pubblica e visibile, se le sedi dei nostri circoli sono in punti di passaggio possiamo direttamente distribuire il pane da lì, altrimenti possiamo fare un banchetto dimostrativo facendo vedere che è possibile concretamente ridurre il prezzo dei generi alimentari, è importante inoltre lavorare perchè altre realtà (centri sociali, camere del lavoro, condomini di quartiere, GAS già esistenti) si aggreghino.

Queste uscite, devono essere intese come dimostrative del funzionamento dei GAP, e quindi possono anche essere episodiche. Quello che però richiede una continuità è tenere in vita il gruppo di acquisto in quanto tale. A Roma il GAP distribuisce il pane, una volta a settimana, una continuità che richiede un alto livello di militanza sociale, per i circoli più piccoli consigliamo di partire con questa scadenza per almeno alcuni mesi e poi di verificare la sperimentazione.



Chi fa che?

La forza dei gruppi di acquisto consiste nel fatto cheil lavoro viene distribuito fra i singoli associati, tenere aperta una sede anche una volta a settimana, andare a prendere il pane dal forno o al punto di raccolta è un onere che non deve ricadere sui soliti noti. Dobbiamo cercare di fare in modo che si sviluppi una rotazione degli incarichi, per certi aspetti possiamo dire che un GAP funziona come una banca del tempo, in cui ognuno dei singoli associati dedica una parte del suo tempo per un determinato obiettivo. Per quanto riguarda la scelta di quale fornitore prendere essa dovrà avvenire per decisioni prese collettivamente da tutti i singoli associati, per questo è opportuno che il gruppo di acquisto in via di formazione sviluppi un proprio regolamento con relativo statuto.

E’opportuno inoltre lavorare per moltiplicare i gruppi di acquisto, in maniera tale da rendere il nostro intervento ancora più capillare. Infine i GAP devono essere in grado di articolare nel proprio territorio una campagna contro il caro vita che chiede che le istituzioni intervengano per bloccare i prezzi.

Intrecciare democrazia, consenso, e mutualismo è la strada feconda per ricostruire la nostra utilità sociale, sperimentazioni come queste, servono anche a questo. Importante infine la formazione di militanti sociali pari in grado di formarne a loro volta altri in grado di poter creare altri GAP, occorre concepire la nostra organizzazione come un modello che si muove agilmente nella crisi della rappresentanza e dell’agire politico classico, per questo è importante concepire le nostre sezioni anche come luoghi formativi, e fare in modo che l’autorganizzazione popolare cresca.



Quale sbocco politico

Oltre ai Gap ed alla pratica di mutualismo che rappresentano, è importante sviluppare una vertenza politica su più livelli, riuscire a convocare in ogni città una riunione sull’emergenza carovita è fondamentale per generare massa critica e partecipazione attorno alla nostra iniziativa e agli ordini del giorno, occorre lavorare che questa nostra campagna possa in futuro costruire una mobilitazione generale su questo terreno con una giornata nazionale, per questo occorre essere pragmatici sul piano pratico e della messa in comune delle esperienze senza rinunciare alla nostra identità nello sviluppo della rete. Nei volantini deve essere esplicitato chiaramente che noi ci muoviamo perchè il nostro governo invece di aiutare chi non arriva a fine mese aiuta i banchieri e speculatori. Occorre chiedere alle istituzioni il prezzo politico dei prodotti di prima necessità, il controllo delle speculazioni sul prezzo, l’esposizione del prezzo sorgente del prodotto. Inoltre occorre inserire questa nostra battaglia in una campagna sulla crisi, noi la crisi non la paghiamo vuol dire anche reintroduzione di una nuova forma di tutela di salari e pensioni dall’inflazione e dalla perdita di potere di acquisto che ne segue.

Ancora una volta quindi muoversi sul versante di un investimento nelle forme di nuovo mutualismo intrecciate a percorsi di vertenzialità e generalizzazione della lotta ci sembra la risposta adeguata per creare una nuova opposizione di sinistra al neoliberismo.

Piobbichi Francesco - DIPARTIMENTO PARTITO SOCIALE PRC - info 334/6883166 piobbico@hotmail.com



Carta d’Intenti Gruppo d’acquisto popolare (GAP)

(specificare Comune oppure quartiere o via/piazza o altra denominazione)

Premessa

Il gesto di fare la spesa può assumere una forte e chiara valenza sociale, economica e politica. Prendere consapevolezza di questo potere permette di elaborare una strategia di condizionamento della politica di approvvigionamento, produzione e distribuzione delle imprese. Siamo cittadini che si pongono obiettivi sociali e che intendono appropriarsi della capacità - libera e non condizionata - di scelta dei prodotti, in un equilibrio di prezzi accessibili e qualità in senso lato. In questa fase di grave crisi economica-finanziaria assume una valenza prioritaria il prezzo al dettaglio dei beni di prima necessità, sottoposti ad ingiustificati aumenti anche a causa di speculazioni finanziarie senza scrupoli.

Accanto a questa finalità il GAP di _____________ ispira la sua azione anche a criteri legati alla qualità merceologica e alla valutazione delle politiche compiute dalle imprese produttrici in termini di:

Impatto sociale: rispetto delle norme di sicurezza e dei diritti dei lavoratori, tipo di rapporti adottati con i regimi oppressivi, forme di presenza nei Paesi del Sud del Mondo.
Impatto ambientale: rispetto della natura e dei suoi ritmi, rispetto delle norme e convenzioni internazionali, scelte in materia di imballaggi e di riciclaggio, test sugli animali. Essere un Gruppo d’acquisto popolare perciò vuole dire risparmiare, ma anche chiedersi che cosa c’è dietro a un determinato bene di consumo: se chi lo ha prodotto ha rispettato le risorse naturali e le persone che le hanno trasformate; quanto del costo finale serve a pagare il lavoro e quanto invece la pubblicità e la distribuzione; qual è l’impatto sull’ambiente in termini di inquinamento, imballaggio, trasporto fino a mettere in discussione il concetto stesso di consumo attuale ed il modello di sviluppo che lo sorregge.


Linee guida e intenti del GAP

Realizzare prezzi contenuti di distribuzione ai soci. Occorre realizzare condizioni di acquisto dai produttori che consentano di realizzare un prezzo dei prodotti che tenga conto della riduzione del potere di acquisto di salari e pensioni negli ultimi anni. Ciò si realizzerà utilizzando i criteri della filiera corta, della garanzia di acquisto di quantità importanti per il produttore, di riduzione al minimo di imballaggi e confezionamenti, di nessuna spesa per pubblicità, di trasporti ridotti al minimo attraverso la scelta di produttori locali.
Sviluppare e mettere in pratica il consumo critico. Inteso come atteggiamento critico dei consumatori, che non subiscono i messaggi pubblicitari ma valutano e scelgono i prodotti in base a criteri stabiliti da loro stessi e non imposti dal mercato. Il GAP praticherà formazione ed informazione, sviluppando nei componenti del gruppo la mentalità di consumatori consapevoli. In tal senso le riunioni e gli incontri del gruppo devono diventare un vero e proprio momento di scambio e formazione reciproca, di crescita di consapevolezza delle contraddizioni sociali indotte da questo modo di produzione.
Sviluppare e creare solidarietà e consapevolezza. É una solidarietà che si estende, a partire dai membri del gruppo stesso, ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, fino a comprendere, nel rispetto dell’ambiente, i popoli del Sud del mondo, e tutti coloro che, a causa dello spreco e della ingiusta ripartizione delle ricchezze, subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo. Interessandoci alle problematiche dell’ambiente, del suo sfruttamento e delle condizioni di lavoro, acquisiamo una maggiore consapevolezza del mondo che ci circonda e delle sue contraddizioni.


I criteri di scelta dei produttori

L’occupazione

I produttori piccoli sono in generale ad elevata intensità di mano d’opera (ore di lavoro utilizzate per un prodotto), rispetto alle aziende grandi che sono per lo più ad elevata intensità di capitale (quota di finanziamenti utilizzata per un prodotto). La scelta dei primi rispetto ai secondi è quindi uno strumento importante per creare occupazione, ovvero per fare in modo che i soldi che spendiamo servano a pagare in misura maggiore chi ha lavorato rispetto alle banche o agli azionisti.



Le condizioni di lavoro

L’economia mondiale, nell’era della globalizzazione, sta portando ad una corsa verso il fondo nelle condizioni di lavoro: le multinazionali spostano la loro produzione dove i costi sono più bassi, ovvero dove la manodopera è pagata meno ed i diritti dei lavoratori sono meno rispettati. L’unico modo per uscire da questa corsa che danneggia tutti è richiedere un livello minimo accettabile nelle condizioni di lavoro, che venga rispettato in qualsiasi parte del mondo.



Cultura e coltura

I prodotti locali spesso si accompagnano a colture e culture tradizionali della propria zona; entrambe rischiano di scomparire sotto le spinte di uniformità del mercato globale. Mangiare prodotti tradizionali è un modo per allungare la loro vita e proteggere la biodiversità, oltre che conservare un mondo di sapori, ricette e tradizioni.



L’orizzonte del GAP

Il Gruppo d’acquisto popolare può costituire dunque uno degli aspetti di un nuovo stile di vita che, accanto al consumo critico e al risparmio etico, fornisce una possibilità di impegno concreto per chiunque desideri cominciare a lavorare nella vita quotidiana per un nuovo modello di sviluppo costruito dal basso. La forza apparentemente senza limiti delle imprese produttrici, in modo particolare delle società multinazionali, ha in realtà una debolezza intrinseca in quanto la capacità di sviluppare business e di creare profitto dipende principalmente dal comportamento dei consumatori nel momento in cui acquistano prodotti o servizi. Il consumatore, sviluppando una coscienza critica, acquisisce dunque un grande potere e proprio perché le imprese hanno timore di questo tentano di dominare la nostra volontà spendono miliardi in pubblicità.

Dobbiamo perciò riappropriarci della volontà decisionale e rivalutare il potere che abbiamo fra le mani. Un potere che preso singolarmente è certamente piccolo, ma che moltiplicato per milioni di persone può condizionare le imprese fino a coinvolgere l’intero sistema. Il Gruppo d’acquisto popolare si costituisce quindi per essere parte del movimento più generale che agisce e lotta nella realtà sociale e politica per migliorare le condizioni materiali e di vita, in difesa dei salari e delle pensioni, della natura e della dignità umana.

L’agire collettivo risponde all’esigenza di sottrarre alla prepotenza del mercato e alla sua logica consumistica il diritto alla salute e ad un ambiente sano. A ciò va aggiunta la dignità dei lavoratori a cui devono essere salvaguardati i diritti, affinché anche loro possano essere protagonisti di questa lotta. In questa ottica, parte specifica dell’attività del Gruppo d’acquisto popolare è una coscienza critica verso il consumo e i metodi produttivi che attivano il mercato. Da qui nasce l’impegno del Gruppo d’acquisto popolare a promuovere e sostenere tutte quelle pratiche che si propongono analoghi fini: il Commercio equo e solidale, le azioni di boicottaggio verso le multinazionali, la finanza etica. Inoltre il Gruppo d’acquisto popolare ricerca nel rapporto-coordinamento con le altre realtà di movimento la forza ed il significato del proprio costituirsi in itinere come risposta per un mondo diverso possibile e in costruzione. Consapevole che le scelte di stili di vita personali sono la base del proprio agire politico, il Gruppo d’acquisto Popolare promuove al proprio interno forme di collaborazione e di responsabilizzazione di tutti i propri aderenti.



Forma di adesione

Il GAP _____________ è un’associazione informale non riconosciuta. L’adesione al GAP è libera, volontaria e gratuita e può avvenire in ogni momento sottoscrivendo una richiesta di adesione contenente i dati anagrafici del richiedente. L’attività del GAP si realizza attraverso riunioni periodiche dei soci, atte a realizzare gli intenti e gli obiettivi della presente carta, che verrà consegnata a ciascun socio, il quale ne condivide i contenuti. Il recesso da socio del GAP si realizza a discrezione del socio stesso, salvo casi di pratiche di manifesta contraddizione con gli intenti del gruppo, per i quali decide l’assemblea plenaria.



Sede e modalità di distribuzione dei prodotti

La sede del GAP è in via/piazza __________________________. Presso tale sede è custodito l’elenco degli aderenti. I prodotti potranno essere distribuiti presso tale sede o anche in spazi pubblici specificatamente autorizzati. All’atto della distribuzione, nel rigoroso rispetto dello spirito del GAP, non verranno apposti ricarichi di nessun tipo rispetto al prezzo di acquisto al produttore. Eventuali necessità di copertura di spese verranno discussi e deliberati unicamente in sede di assemblea plenaria, con specifico ordine del giorno.



Bozza di comunicato stampa

Questa mattina presso _____________ si è svolta l’iniziativa contro il caro vita del PRC che consiste nella promozione dei Gruppi di Acquisto Popolare che consentono alle persone associate di acquistare collettivamente pane di qualità a un euro il Kg, poi distribuito tra i partecipanti al gruppo. In quest’ultimo anno il prezzo della pasta e del pane è salito senza che nessuno intervenisse per fermare le speculazioni, il Governo Berlusconi fa solo spot mentre le persone continuano a diventare sempre più povere. Per questo chiediamo il prezzo politico per i generi di prima necessità. La nosra iniziativa tende a fornire una risposta concreta sul versante sociale e verrà riprodotta nel tempo cercando di ampliare il paniere popolare ad altri prodotti come la pasta. Il PRC di ______________ presenterà sul tema un odg in consiglio comunale che chiede all’amministrazione di ________________ azioni concrete su questo terreno.

Commenti

samie ha detto…
ci stiamo provando anche noi...abbiamo posto le basi per iniziare...vediamo cosa riusciamo a fare!
Rigitans' ha detto…
è stata una cosa interessante questa di rifondazione. io però mi auguro prima di tutto che si chiarisca una volta per tutte cosa si intenda per comunismo nel 2009, perchè attualmente oltre a fare la lotta di classe non è così chiaro, almeno a mio avviso. serve una visione di società, una complessità della visione di insieme che al momento non riscontro. pur non avendoli votati auguro ai comunisti di superare lo sgradevole sbarramento europeo.
mario ha detto…
Rigitans,
Una domanda più semplice?;-))
per Settembre qui a Torino organizziamo un primo incontro in cui si discuterà di :
Economia, ambiente,crescita e decrescita. Si "scontreranno" diversi punti di vista che hanno come obiettivo quello di indicare come possa coniugarsi la critica Marxista alla società capitalista, i suoi obiettivi e ciò che intendiamo come "comunismo" con la "complessità" della società nei suoi principali aspetti che sono (per citare i più rilevanti) quello economico e quello dello sfruttamento delle risorse e di ciò che quest'ultimo aspetto significa su ciò che intendiamo per sviluppo.Magari nello sviluppo di quel tema troveremo spunti per darti una risposta. Ora quello che molto modestamente posso suggerirti è quello di sporcarsi le mani con questioni che automaticamente ti pongono dei problemi e ti obbligano ad elaborare soluzioni per dare risposte.
Quello del pane è una risposta "simbolica". intorno a quello si aprono discorsi e si danno informazioni su cosa significa produrre, le relazioni che si creano, i livelli "economici" che interagiscono e come si può costruire un sistema alternativo che cambi le regole del gioco ed impatti sugli attori in modo diverso.
Matteo ha detto…
L'esperienza dei GAP è sicuramente interezzante e non condivido quanti dicono che queste forme mutualistiche non si accordano con il marxismo. Certo non è con esse che si può superare il capitalismo, però aiutano a costruire la consapevolezza dei rapporti economici e la possibilità di un modello alternativo di società.

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