Morire da parà

In giro per il web un mix delle voci che mi rappresentano sulla questione dell'Afghanistan

1- Questi "ragazzi" sanno quello che fanno: non sono coglioni come il giornalismo italiano pretende noi siamo.
Sanno che là, fuori dal compuond, ogni giorno li aspetta l'ostilità di migliaia di afgani.
Sanno che un ingorgo in centro può essere un problema molto serio.
Sanno che in otto anni gli afgani hanno assaggiato una versione narcotica, prevaricatrice e bombarola della democrazia.
Sanno della pagliacciata della ricostruzione e quanto costa costruire un anche un piccolo ambulatorio se prima devi setacciare la sabbia palmo a palmo in cerca di armi.
Sanno che tanti neopoliziotti se non sono ricattabili dalla fame si danno alla fuga con addestramento ed armi NATO.
Questi "ragazzi", soprattutto, conoscono molto bene il motivo per cui hanno chiesto di servire la Patria: sono i 144 euro di diaria; i più giovani per farsi la cabrio, i più vecchi per il mutuo.
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http://sacrabolt.altervista.org


2-A commento di questo post http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=1818&nome=prima
Mah, indubbiamente quando c’è in qualche modo di mezzo la religione, tutto viene un pò falsato e reso irrazionale ....

Così come quando la si butta sull’ "etica" e non su una corretta analisi marxista, scientifica, "di classe" come si diceva una volta.

E’ vero, i parà non sono "mercenari" nel senso stretto del termine, in quanto "lavorano" per un solo paese e non si offrono, come appunto i "mercenari" classici, al miglior offerente.

Ma, antiretorica per antiretorica, i parà non sono nemmeno i poliziotti di Valle Giulia di cui parlava Pasolini o gli alpini italiani morti sul Don di una famosa canzone degli Stormy Six.

Sono, come amano definirsi anche loro, dei "professionisti" della guerra.

E sono in larghissima parte fascisti ... è certamente antipatico dirlo oggi ma sul profilo facebook di uno dei morti di Kabul c’erano scritte cose tipo "ringrazio Dio d’avermi fatto nascere fascista" e puttanate simili ... che ricordano la bandiera di Salò affissa sui muri della caserma di Nassirya che fu fotografata dopo l’attentato tra le macerie ....

E poi, il prete in questione tesse l’elogio della moglie di Gino Strada ed in generale dell’intervento umanitario di Emergency, mica dei talebani ....

Ripeto, quando c’è di mezzo la religione e/o l’etica ( e vale per i talebani ma anche per certo pacifismo cattolico come per certe logiche giustizialiste e "girotondine") si rischia sempre di deragliare rispetto alla razionalità e alla politica ....

Ed è senz’altro politicamente più giusto e produttivo dire - senza alcuna simpatia per i talebani - che i parà uccisi a Kabul sono prima di tutto vittime di una guerra ingiusta e di chi li ha mandati a combatterla, cioè i governi.

Piuttosto che abbandonarsi a battute stupide ... tipo il "talebani 6 parà zero" comparso su facebook e su qualche nodo locale di indymedia ..... o le imprecise disquisizioni di questo prete sui "mercenari" ....

Rimane il fatto che comunque questo esercito di "professionisti" - e poi in fondo i parà lo sono sempre stati pure quando l’esercito era di leva - è innegabilmente un coacervo del peggior fascismo ....


E questo è preoccupante non solo per l’utilizzo che ne viene fatto in guerre lontane .... ormai i parà in tuta mimetica la destra li ha sparsi pure per le strade delle nostre città ....

K.

http://bellaciao.org/it/spip.php?article24893#forum18802



3-sassicaiamolotov 18 Settembre 2009 at 17:41

@Italiano: contrariamente a quanto volgarmente viene lasciato intendere dai nostri “signori della guerra” in salsa amatriciana a sinistra nessuno è contrario al partire armati ed intraprendere lotte di liberazione, anche guerre se necessario, per liberare un popolo dalla schiavitù e dall’oppressione. Altrimenti Che Guevara lo avremmo lasciato alla destra; però vedi, caro italiano, il punto è che andare in casa di altri pensando col proprio metro di valori a ristabilire un “ordine” quando questo ordine non risponde minimamente al desiderio ed all’aspettativa del popolo su cui siamo piombati armati di tutto punto, col solo risultato di aumentarne il massacro di civili e di dare la (giusta) impressione di essere soltanto altri oppressori in cerca di risorse da sfruttare, ebbene questo si chiama TERRORISMO.
Perchè se credi alla palla dell’esercito andato in Afghanistan a portare pace, ordine e democrazia per prima cosa vuol dire che non hai la più pallida idea di cosa sia l’Afghanistan e seconda cosa che la tua unica fonte di informazione sono le veline governative.
Io non ho nessuna condivisione di valori con chi approva questa guerra mascherata con ignobile ipocrisia dal termine “missione di pace”.
Nessuna.
Amo la mia terra, amo la mia famiglia, amo il mio paese.
Ma la mia famiglia non sarà MAI la famiglia ipocrita ed assassina che manda a morire i suoi figli più vulnerabili (tutti del sud i 6 morti, ma guarda un pò) e che li fa crepare di uranio impoverito nell’indifferenza generale. Questa non è la mia famiglia.
E non è la mia Patria quella che accetta che un bavoso mafioso tra una mignotta e l’altra mandi a morire dei ragazzi imbevuti di slogan e di retorica patriottarda al solo fine di fare la guardia a due bidoni di benzina, come in Iraq. O che si accoda non ad uno stato ma alle aziende di Dick Cheney per andare in guerra mentre qui in Italia si faticano a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali e si smantella tutto il sistema educativo.
Quella patria se la possono ficcare su per il culo.
E la mia terra non è quella di chi con una politica assassina permette che i rifiuti vengano palleggiati tra le mani di affaristi e criminali, per poi ritrovarci con bidoni radioattivi sui fondali marini e con popolazioni con percentuali di morti di tumore da guerra civile.

La mia famiglia ha rispetto della terra su cui vive, ha un senso di comunità con gli altri nuclei familiari perchè il lavoro ci unisce per creare il benessere di tutti, non quello di pochi e la disperazione di non arrivare a fine mese di troppi, la mia PATRIA lavora con la diplomazia e con l’amore per il prossimo per la pace tra i popoli, la mia Patria non fa in tv servizi agiografici su dittatori arrivati dal bergamasco ad opprimere le libertà come in Honduras, la mia Patria non sbatte fuori o manda a morire donne, anziani e bambini che scappano da orrori che noi da qui non possiamo neanche immaginare o obbligano dei medici a fare la spia in barba all’etica più nobile che esista solo perchè dei razzisti xenofobi che insultano quotidianamente la bandiera italiana tengono per le palle un mafioso arrapato.

E’ questa la tua PATRIA, è questa la tua famiglia? E’ questa la tua terra?

Io sto lavorando da 30 anni e mi sono rotto la schiena per questo paese, vedete di non tirare troppo la corda perchè a posare gli attrezzi da lavoro e prendere le armi in mano per una guerra di Liberazione in nome della Patria della Famiglia e del Paese è un’ipotesi alla quale sembra abbiate tutte le intenzioni di volerci costringere.



Per chiudere una considerazione presa da un forum in cui si discute sull'uso della violenza e del pacifismo

Maria-Cristina Serban
I tempi di Gandhi erano diversi, un'altra era della globalizzazione. Il commercio (trade), la terza rotaia della politica americana, è oggi comunemente accettato, spesso senza sfida, come se fosse una divinit... Visualizza altroà da propiziare a tutti i costi - anche se significa sacrificare lavori, famiglie, case, città o ecologie intere. Tanta gente scommette sul capitalismo moderno, malgrado i guadagni diminuiti, consolandosi per le guerre che offrono “la risposta” (quelli che le oppongono sono quasi-inesistenti). La risposta non violenta mi pare sia un anacronismo nella società odierna dominata dalla violenza. Cosa rende Gandhi rilevante oggi?... Perché i sionisti non adottano i metodi azzardosi di Gandhi? E potrebbe la non violenza predicata con acume da Gandhi essere usata nella lotta al terrorismo / guerra per il capitale di Obama? Perché l'impiego tattico di Obama nella sua lotta al terrorismo / guerra per il capitale non è quello di Gandhi?

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