Differenze tra destra e sinistra
Cosa rispondi a chi dice, come Norberto Bobbio, che esiste pur sempre una differenza fra Sinistra e Destra sul tema dell’eguaglianza, ed a chi dice, come molti tuoi compagni anti-imperialisti con cui collabori, che da tempo D’Alema (ed anche Bertinotti) non sono più “veramente” di sinistra, e che il problema è di fare allora finalmente una “vera”, “autentica” sinistra?
Risposta di Costanzo Preve: Per quanto concerne Norberto Bobbio, è noto che questo studioso ha scritto un libro sulla dicotomia Sinistra /Destra che ha avuto un successo internazionale e traduzioni in quasi tutte le lingue del mondo. Questo successo è dovuto non tanto alla forza di questo libro, quanto proprio alla sua debolezza, in quanto la sua impostazione ideal-tipica e formalistica, per cui la Sinistra sarebbe costituita trascendentalmente dall’ideal-tipo dell’Eguaglianza, consente di sorvolare sulla realtà politica ed economica di oggi. Esaminare questa realtà consentirebbe di constatare che oggi la cosiddetta “sinistra” ha integralmente spostato il “pensiero unico” del neoliberismo economico, delle privatizzazioni scatenate, dell’interventismo militare imperialistico mascherato da difesa ed esportazioni dei cosiddetti “diritti umani”, eccetera. In realtà, il discorso di Bobbio è parzialmente valido per il periodo 1815-1975, in cui effettivamente la “sinistra” fu caratterizzata prima dalla democrazia rivoluzionaria, poi dal socialismo, ed infine dal keynesismo sociale europeo (parlo del keynesismo sociale europeo, perché in USA non ci fu mai nemmeno l’ombra di keynesismo sociale, ma solo keynesismo militare imperialistico). Ma dopo il 1975 il discorso di Bobbio non “morde” più sulla realtà storica e politica, ed appunto per questo piace. Oggi la “sinistra” ha bisogno soltanto di un senso narcisistico di superiorità sui cafoni berlusconiani, i quali avranno magari i rubinetti d’oro nei cessi delle loro settecentoventi ville, ma non leggono Kundera e le opere della Snobbish Jet-Set Bookshop Foundation. Su questo rimando, sebbene largamente insufficiente, al film di Virzì Caterina va in città.
Per quanto concerne l’interminabile corsa verso la “vera sinistra” rimando non a Lenin, ma a quanto scrisse il poeta italiano Metastasio sull’araba fenice, e cioè: “Che ci sia/ciascun lo dice/ove sia/nessun lo sa”. Nella corsa arbitraria verso la “vera sinistra” tutti i gruppetti sgomitano insultandosi reciprocamente. Ma questo sgomitarsi è del tutto grottesco e insensato, perché sembra di capire che la “vera sinistra” sia quella “anticapitalistica”. Ma dal momento che su che cosa sia oggi il capitalismo, la sua natura sociale, la sua riproduzione economica, la sua legittimazione culturale, eccetera, non c’è il minimo accordo, siamo di fronte ad un teatro degli equivoci, perché ci si dichiara contro il capitalismo senza assolutamente sapere che cos’è e con che cosa si potrebbe sostituirlo. Conosco coglioni anticapitalistici che pensano che abolendo il latino, il greco, la scuola gentiliana, eccetera, si fanno passi avanti verso il socialismo, mentre chiunque non sia accecato dal fanatismo gruppettaro vede che oggi i capitalisti vogliono solo impresa, inglese e informatica. E potrei continuare a fare esilaranti esemplificazioni.
p.s.
preso da una nota di Maria
Commenti
è possibile dividersi ancora così? forse no, forse. da dopo il 2000, i termini destra e sinistra han perso di senso, e questo è un problema.
comunque, per differenziarsi dai berluscones basta non assumere i loro comportamenti, atteggiamenti, tecniche e strategie infami. basta non avere condannati eletti, basta far partecipare veramente la gente.
basterebbe solo questo, ma sembra difficile pure per i comunisti una simile interpretazione
Boh? se parliamo di diritti civili e di tutte quelle belle cose light che stanno dentro una società "avanzata" direi che, sicuramente, comunismo e socialismo non sono gli unici contenitori di quelle cose.
Abbiamo un sacco di bella gente che fa a cazzotti per prendere il premio del più fico su quegli argomenti.Anche tra i fascisti come Casa Pound, ad esempio (anche se loro il recinto lo spostano solo fino a contenere solo gli omosessuali nella questione dei diritti civili alle coppie; sul resto è nebbia nera)
Se passiamo alla questione materiale delle condizioni di vita delle persone, una roba che passa attraverso come si organizza l'economia e la gestione delle risorse e di come si distribuisce la ricchezza qui il fronte è un po' più evidente. Non ci vedo, dentro quel recinto, le anime belle liberal. Nonostante i loro sforzi.
io dico che il termine destra sinistra deve indicare principi generici, come la destra non può essere rappresentata dai fascisti la sinistra non può essere rappresentata dai comunisti.
i comunisti fanno parte delle sinistre, ma non ne sono gli eredi.
io per esempio mi reputo di sinistra ma non sono mai stato comunista( e a differenza di veltroni posso dirlo senza pernacchie alle spalle).
poi ognuno può pensare quel che vuole insomma, come io ho la mia opinione.
L'etimologia del termine liberale dimostra come in quel contenitore c'è una descrizione molto vaga all'interno del quale ci si possono trovare un sacco di soggetti:
dal latino Liberàlem che appartiene che conviene ad una persona libera
dopo di che nella storia i liberali hanno rappresentato (da uomini liberi con interessi materiali molto concreti) gli interessi della borghesia
"Storicamente il liberalismo nasce come ideale che si affianca all’azione della borghesia nel momento in cui essa combatte contro le monarchie assolute e i privilegi dell’aristocrazia a partire dalla fine del XVIII secolo. L’esito di questo scontro tra le due classi porta alla costituzione dello Stato liberale.
Il risvolto del liberalismo in materia religiosa è il laicismo e la separazione tra Stato e Chiesa."
Che ci azzeccano quindi i liberali con la sinistra storica? Quella è rappresentata da :
anarchici
socialisti
comunisti
Dici che sono termini desueti e vecchi? Mah
Il termine proletario deriva dal latino e rappresentava la sesta classe, quella degli umili mestieri che seguiva l'esercito
Le classi sociali sono state analizzate da Solone in Grecia per provare a trovare delle soluzioni ai conflitti tra aristocratici e popolo.
Quelli che giocano con la terminologia e rappresentano la vita delle persone e la storia come una sorta di contenitore vuoto in cui tutto si confonde ragionano più o meno come quegli aristocratici romani che, con la favoletta dell'interesse generale del corpo a funzionare, cercavano di dire che in fondo siamo tutti sulla stessa barca. Peccato che c'è chi quella barca la possiede e chi ha come solo ruolo riconosciuto il "remare".
I comunisti non sono i soli rappresentanti della sinistra? e chi dice il contrario. Di certo i comunisti sono liberali in senso latino in modo generico ma sono di sinistra nella rappresentazione degli interessi di classe.Mi spiace, ma lì i liberali non ci stanno.