Il premio nobel dato a zio Tom



E' giusto che, se siete arrivati fin qua, vi becchiate questo spot "amerikano" fatto di maionese e spaghetti; lo spot paga il pezzo della band che segue (non male) che narra di Natale e di zoo.

In fondo siamo messi così, non distinguiamo più i sapori e ci tocca ascoltare tutto ed il contrario di tutto. Ruminiamo sul sofà ributtando indietro quel pezzo di rigatone che ci torna su dallo stomaco mentre il colored presidente degli Stati Uniti ci racconta di come la guerra sia cosa giusta e necessaria; il tutto mentre raccatta un po' di dollari per un premio nobel che hanno dato ad un sacco di gente e che dovrebbe testimoniare cosa sia la pace.
Quei dollari saranno dati in carità a qualche ospedale in cui si cura, forse, qualche ragazzino fatto a pezzi da bombe umanitarie o ridotto così da qualche compaesano a cui, di contrabbando e tramite qualche multinazionale, hanno venduto mine antiuomo per ammazzare qualche soldato dagli occhi azzurri.
Il mondo va così.

Oggi questa notizia l'ha commentata tale Vittorio Zucconi il quale ha risposto per le rime a Fidel che ha osservato (sommessamente) che in quel premio c'è un filo d'ipocrisia.
Il nostro ha detto che "Fidel non deve parlare perché lui rischio' di far scoppiare una guerra atomica ospitando i missili sovietici". Infatti a lui il premio nobel della pace mica l'hanno dato.
Lo danno a questa specie di zio Tom, uno che va di moda nel mondo liberal e progressista (ma anche conservatore e reazionario) perché anche la forma ed i simboli in fondo sono sostanza.
Da quelle parti (in Svezia) sono abituati a numeri di questo tipo, in fondo celebrarono con lo stesso premio gente come Kissinger (l'amico di Pinochet)
Lo danno per sancire cosa? Una frase che passerà alla storia:

"La pace
si raggiunge con la guerra giusta"


Mah! Tutto 'sto tempo perso per sentire sparare cazzate ammantante di qualunquismo presidenziale?
Sembrerebbe proprio di sì.
Ah, un'ultima considerazione su Zucconi "baciami il culo yankee di mierda"

p.s.
c'è un ex assicuratore con l'elmetto in testa che mi dedica un post in cui scrive del sottoscritto come di un razzista.
L'embolo forse non sa che contro lo stereotipo del negro alla zio Tom si batterono negli anni 60 gli afroamericani negli USA.
E' colpa dei rigatoni, poveraccio.


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