In attesa del santo Natale
Per ora si limitano al reato di clandestinità, per quello di povertà si stanno attrezzando. I soldi disponibili non gli permettono di costruire nuove galere, aspettano che passi la crisi.
Fonte: macerie
Senza pietà
«È una persecuzione, fanno come ha fatto Hitler con gli ebrei. Sono senza pietà con noi». Questa è la conclusione del breve racconto che ci ha fatto al telefono un giovane ospite del Cie di Ponte Galeria questa sera. Ieri un suo compagno di gabbia ha provato a darsi fuoco per protesta nell’infermeria del Centro. Sbarcato da poco in Italia, una mano paralizzata a causa di una operazione malriuscita fatta nel suo paese, stava chiedendo al responsabile sanitario del Centro se era possibile farsi curare in Italia, ricevendone in cambio, più o meno, questa cortese risposta: «non ce ne frega niente della tua mano, è un un problema vecchio, vai da Berlusconi e fatti aiutare da lui». Per fortuna il fuoco è rimasto circoscritto al petto, causando pochi danni.
E poi ci sono tutte le altre storie di Ponte Galeria: il riscaldamento che non va, i tentativi continui di suicidio, l’autolesionismo diffuso, la brutalità della polizia, il cibo scadente.
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