Storia di finanza e borghesia, dal 1864
"Poiché siamo chiari sopra di ciò e alle ricerche che seguiranno nelle prossime lettere, è tolto ogni veleno e ogni sospetto di essere instituite a pro o a danno di chi si sia, io devo dire quale vantaggio ci ho visto, quando, son più mesi, mi risolvetti di scriverle. Il vantaggio è questo. I Governi liberi sono la maggior benedizione o la maggior peste d'un paese, secondo che questo prende maggiore o minore o punta parte alla politica che gli è fatta dalla classe d'uomini che ci si applica, e che, quantunque è scelta da'cittadini, pure resta, su per giù, in certi limiti, eccetto circostanze affatto straordinarie, per lungo tempo la medesima. Ora, le principali condizioni perché il paese sorvegli cotesta classe e la tenga soggetta alla sua influenza legittima, sono queste due: ch'esso sappia come la si comporta, e quello che fa od ha fatto: e che sappia anche che cosa esso vuole e deve volere. Ora, bisogna confessare che queste condizioni sono appunto mancate in Italia sinora. Una chiara cognizione dei mali nostri, e dei rimedii che comportano per la maniera in cui sono via via comparsi e hanno preso piede, mancava tanto agli elettori del 1865, che la Camera da loro scelta risolvette per prima cosa un' inchiesta pomposa su tutte le amministrazioni della finanza dal 1859 sin allora; risoluzione così ridicola, che non si potette neanche cominciare a metter mano ad eseguirla, quantunque la Commissione, per informare, fosse nominata con grandissima aspettazione dei fannulloni, e tra le risa, com'era naturale, di chi se n'intende. La Camera, uscita fresca fresca dall'urne, era tutta impregnata degli umori cattivi e dei vani sospetti del paese; e dove avrebbe dovuto trattare e curare reali ed aspre difficoltà di cose, si mostrava persuasa che non le bisognasse che scartare persone ed uccidere riputazioni, perché la finanza del Regno rifiorisse, e le tasche dei* contribuenti si ricolmassero.
Da un così basso stato d'informazione sulle cose nostre ci siamo rilevati assai oramai; ma, se forse dalla mente di molti molte vane opinioni sono scomparse, e molti sospetti scipiti si sono dileguati, non mi pare che in luogo di essi si sia già surrogata una cognizione netta e precisa delle cagioni che ci hanno condotti dove siamo, dei modi e dell'ora in cui ci siamo andati accostando, un passo dopo l'altro, a questa rovina, e, perciò, di quello che dobbiamo oggi fare per non cadérvi dentro."
Da: storia della foinanza italiana- lettere di Giuseppe Saracco
Da un così basso stato d'informazione sulle cose nostre ci siamo rilevati assai oramai; ma, se forse dalla mente di molti molte vane opinioni sono scomparse, e molti sospetti scipiti si sono dileguati, non mi pare che in luogo di essi si sia già surrogata una cognizione netta e precisa delle cagioni che ci hanno condotti dove siamo, dei modi e dell'ora in cui ci siamo andati accostando, un passo dopo l'altro, a questa rovina, e, perciò, di quello che dobbiamo oggi fare per non cadérvi dentro."
Da: storia della foinanza italiana- lettere di Giuseppe Saracco
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