Sovversivi in galera a Torino
Ieri notte si sono dati un gran daffare i poliziotti. Hanno effettuato decine di perquisizioni nelle case di compagni che, secondo la questura, sono soggetti pericolosi ed appartenenti a quella fantomatica area ribattezzata "anarco-insurrezionalista".
Il magistrato che più di altri si impegna in questa meritoria opera di repressione è il dottor Caselli, piddino. Lo stesso che cautelativamente mise in galera, per qualche giorno, una serie di "irriducibili contestatori" prima del G8 dell'Aquila.
Come ai tempi del Duce.
Accade che in questa città l'antagonismo da molto tempo fa sentire la sua voce.
Ed è una voce che non piace. Una voce che è fuori da coro e che attua una serie di modalità di contestazione del sistema utilizzando azioni a dir poco "creative".
Tra le cose che si contestano c'è l'irruzione al Cambio (ristorante per ricchi rampolli) con il versamento di qualche chilo di merda sul pavimento, ci sono le visite alle sezioni leghiste (visite in cui si sono limitati a distribuire volantini e a fare incazzare qualche nerboruto pensionato in camicia verde) , c'è la visita alla sede della Bresso (quella con servizio d'ordine fornito da una s.r.l che utilizza l'ex servizio d'ordine del PD), ci sono una serie di occupazioni e di muri imbrattati.
Infine c'è la meritoria azione di contestazione nei confronti di quei lager istituzionalizzati a suo tempo dall'attuale presidente della Repubblica, i CIE. Insomma roba pericolosissima per cortigiani abituati a strisciare.
A questi compagni va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. In un'epoca di pupari, gerontocrazia e mignotte che fanno status questa gente ci riscalda il cuore.
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