Così parlo D'Alema

«Sì, io dico più liberalizzazioni, più concorrenza, più incentivi al merito e alla qualità. E poi penso che sia maturo il tempo per discutere un nuovo patto sociale, con il grande tema delle tutele del nuovo lavoro.

In Italia abbiamo, da una parte, la tendenza a proteggere eccessivamente chi è già garantito e, dall'altra, ci incrudeliamo sui nuovi lavoratori che sono davvero privi di garanzie e tutele. Dobbiamo invece costruire un nuovo patto solidaristico universale. Questa sì che è una delle grandi riforme fondanti necessarie».

Massimo D'Alema

Il riformista Massimo D'Alema non è ancora contento dei guai combinati con la liberalizzazione della Telecom affidata nelle capaci mani dei suo amici. Oppure gli avanza qualche parente da sistemare e, visti i tempi, non sa come fare.

Nello stesso tempo si occupa di diritti dei lavoratori. Per fare questo usa quella regola che dice come due numeri di segno negativo si sommano per cui a meno diritti per una categoria devono corrispondere meno diritti per un'altra. In questo modo si soddisfa quella condizione formale per la quale pur in presenza di un risultato ancora più negativo siamo in realtà riusciti a fare una somma.


Ipotesi
precari =-2
garantiti=+1
-2+1= -1
Riuscirò mai a migliorare il -2 e la condizione generale dei lavoratori rappresentata nell'espressione da -1?
Una soluzione può essere: battersi contro la precarietà quindi da -2 cerchiamo di arrivare a -1 per cui -1+1=0
Per il Massimo (migliore delle ipotesi) si deve passare a -1 precari e 0 lavoratori garantiti  quindi tutto rimane immobile e il risultato è sempre -1 (-1+0=-1). Però lui è contento.




Questo corso lo ha studiato su dispense di Treu, con un relatore che si chiama Ichino in un convegno organizzato da Confindustria e PD (partitodemocratico).

La domanda (retorica) è: mi dite qual'è la differenza in tutto ciò con quegli altri (i berluscones per intenderci)?