Statali e rivoluzione
Ho letto il giornale e ho scoperto che: le regioni sono in rivolta, gli statali sono in rivolta, i magistrati sono in rivolta, gli studenti sono in rivolta, i giornalisti sono in rivolta, gli albergatori sono in rivolta etc.etc.
Saranno i tempi ma vedere in TV Della Valle che diceva robe tipo "gli operai e i loro imprenditori è da tempo che tirano la cinghia e che vivono in un mondo che è in competizione, se lo fanno anche gli statali gli può solo che far bene" senza che questo abbia scatenato una caccia all'uomo a me fa una certa impressione. E per uomo intendo Della Valle.
"Operai e imprenditori uniti nella lotta contro 'sti figli d'introcchia che rubano la pagnotta". Può benissimo essere lo slogan di un corteo in cui tute blu con i calli alle mani, muratori con il casco in testa e impavidi uomini un pò arrotondati nei fianchi, con il foulard di seta a proteggergli il collo e il portafoglio pieno, si scatenano e riportano questa cazzo di nazione sulla retta via.
Certo non ci vuole molto a massacrare un impiegato del catasto o uno del comune a parole. In fondo che cazzo ne sanno loro della competizione, di quel magico mondo in cui si producono merci che se non vendi ti costringono a cercare un altro impiego perché è il mercato bellezza.
Prendersela con invertebrati così è come picchiare uno che sta cagando. Come pensate che possa difendersi?
Solidarietà? E che roba è con tutti i cazzi che ci ho in testa? La disoccupazione, il precariato. Ecco, la scienza, neanche tanto scienza, del potere fa a fette un altro pezzo di mondo del lavoro. E' sempre così. E' codificato nei contratti di lavoro in cui le attività svolte vengono segmentate e rinchiuse in livelli diversi tra di loro grazie a sigle e numeri che ti classificano.
Livelli che significano un trattamento diverso in termini salariali. Mica tanto, qualche euro che giustifica il petto gonfio di fronte a tuo figlio. Quell'euro che tiene separati gli interessi di chi sta alla catena di montaggio rispetto a chi è seduto di fronte ad una scrivania.
Di chi fa il maestro rispetto a chi lavora in segreteria o fa il preside.
Gerarchia per poveracci, catene al collo.
Sembra, cari amici statali, che l'epoca dello scambio stia per finire anche per voi. Prima vi hanno detto che non fate un cazzo dal mattino alla sera, vi hanno messo le faccine per farci giudicare il vostro lavoro, il tornello per impedirvi di andare a prendere il cappuccino.
Sembra che non basti. Adesso il gioco si fa duro, vedremo come reagirete.
Io non ho molte speranze e non credo che da voi ci sia da attendersi granché. Però, mai dire mai.
Se torneremo a ragionare e pensare in termini di comunità di lavoratori, disoccupati e sfruttati tutti senza padroni che ci tengano al guinzaglio magari ci sarà qualche speranza per invertire la rotta, al contrario saranno anche cazzi vostri e non ci sarà più salvezza per nessuno.
Quindi raccattate le vostre braghette, se ne avete voglia, e pulitevi il culo. Volete riprendervi un pò di dignità? Costerà e molto. Troppi rischi? E allora fottetevi.
Commenti
come sai io lavoro in una biblioteca pubblica, mia moglie in un asilo nido. Molti dei miei piu' cari amici sono insegnanti, conosco anche qualche medico di base e un paio di infermieri.
Allora la festa e' finita: da domani si raddoppia l'orario di apertura della biblioteca, in modo da dare più servizio alla gente del quartiere, alla quale offriremo piu' libri e piu' accessi internet, altro che grattarci la panza. E invece di fare i cruciverba e sferruzzare a maglia la mia signora dovra' aggiornarsi sul sostegno alla genitorialita', o sull'inclusione nel nido multietnico.
I professori si faranno il mazzo il pomeriggio con i corsi di sostegno e recupero dell'evasione scolastica, altro che leggere la Gazzetta dello sport.
E chi non sara' pronto e scattante nella difesa e diffusione dei beni comuni ai quali lavoriamo sarà sputtanato senza pietà.
Strano però, fino a ora ci hanno tagliato fondi, personale, non si vede nessun piano di sviluppo, nessuna idea.
In cosa consiste esattamente questo culo che dovremmo farci?
Baci dal cuginame
guarda, peccato che sei comunista, perché solo per questa frase saresti il mio mito personale! pertanto mi fermo alla promessa di una bevuta se capito a Torino.
saluti. bel post, davvero.
Mica una colpa o merito degli statali, solo una serie di cose che fanno sì che si sia molto lontani in termini di visione e realtà vissuta.
Poi, ultimamente con le istituzioni" pubbliche in generale non ho un buon rapporto a iniziare da come funzionano i professori di Lucas.
Penso che il senso dello scritto sia evidente se uno ha voglia di capirlo.Così come quello del culo da farsi.
Furio,
peccato? Peccato fossi il contrario. Comunque ok per il bicchiere di vino.