Condizioni di lavoro e fabbrica
Se a Pomigliano accadrà questo:
Un operaio è morto la notte scorsa (30 aprile 2010), per un infarto, nel reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat e stamani gli operai - secondo quanto reso noto dal segretario regionale della Basilicata della Fiom, Emanuele De Nicola - hanno bloccato la produzione e stanno protestando per chiedere un presidio sanitario. Lo riferisce l'Ansa. A quanto si apprende, quando l'uomo si è sentito male è stato chiesto l'intervento del 118, ma i soccorsi sono stati vani. Il sindacato ha chiesto un medico nella fabbrica del gruppo torinese durante il turno di notte e che sia istituito un presidio del 118 nell'area industriale di Melfi, dove lavorano migliaia di persone.link
gli operai che protesteranno e sciopereranno saranno sanzionati e rischieranno il licenziamento.
Se gli operai per la loro sicurezza e la loro salute chiederanno queste cose, come alla Piaggio:
Mancato utilizzo dei dispositivi di protezione,scarpe antinfortunistiche: Abbiamo richiesto moltissime volte all’azienda di cercare sul mercato una tipologia di scarpa più leggera, di fibre naturali, le attuali scarpe in uso sono pesanti, i lavoratori lamentano alla fine della giornata dolori ai muscoli delle gambe, i piedi si lacerano, le fibre sintetiche non fanno respirare il piede, addirittura nelle riunioni con i lavoratori, alcuni addetti aziendali affermano che se i lavoratori necessitano di un paio di scarpe antinfortunistiche migliori, possono anche comprarsele………………..Quante volte ai lavoratori non vengono forniti i guanti, sono terminati, devono ordinarli, sono in magazzino e non possono andarli a prendere, ecc……..Quante volte abbiamo scritto verbali su queste problematiche……..
e per questo sciopereranno saranno sanzionati e potranno essere licenziati.
Se nel tempo qualche inchiesta, invece di occuparsi delle mignotte di Berlusconi, si occuperà di condizione operaia e della salute di queste persone forse si scopriranno cose così:
Inchiesta Aprile 2010
L`implementazione da parte della Fiat del "Sistema ErgoUas" (non certificato) nel vivo della produzione rischia di diventare disastroso per i lavoratori e le lavoratrici. Parliamo di "stress correlato al lavoro" e di "malattie muscolo-scheletriche". Nel corso della conferenza stampa tenuta ieri presso la sede nazionale della Fiom, sono stati presentati an- che i primi risultati del Progetto Fiom-Inca sul monitoraggio della salute dei lavoratori del distretto metalmeccanico proprio di Potenza-Melfi dove la Fiat ha il suo sito produttivo più grande. Il campione utilizzato riguarda per il 60% la Fiat-Sata e per il 28% le aziende dell`indotto. Le prime 90 visite hanno dato come risultato 43 casi in cui sono state riscontrate malattie professionali (muscolo-scheletriche) e 64 denunce già inviate all`Inail. «Si tratta di primi risultati - commenta Gabriele Norcia, medico legale Inca - a dir poco sorprendenti. Basti pensare che nell`intero 2008 per tutta la provincia di Potenza ci sono state solo 18 le denunce. Dai primi dati possiamo dire che nella popolazione generale l`incidenza di questi disturbi è di gran lunga inferiore rispetto alla popolazione di addetti Fiat».
dopo che si sono accettate condizioni di questo tipo:
Usando il solito ricatto occupazionale e contando sulla complicità dei sindacati filopadronali la Fiat sta obbligando gli operai degli stabilimenti italiani ad osservare un sistema aggiornato di misurazione dei tempi occorrenti per la produzione. E’ il cosiddetto TMC2, già adottato a Melfi e a Pratola.
Con la nuova metrica i lavoratori vedono accrescere i ritmi ed i carichi di lavoro, la cadenza nelle linee di produzione si esaspera e le pause diminuiscono. La velocità di esecuzione (il cosiddetto rendimento), che con la precedente metrica TMC1 era espressa in 133,33 centesimi di minuto, ora passa a 163, 38.
Le macchine e le linee vanno più svelte. Il lavoro si intensifica, producendo di più nello stesso tempo.
Per fare un esempio, alla Carrozzeria di Mirafiori se prima dell’introduzione del TMC2 un operaio doveva lavorare su 250 autovetture il giorno, ora deve lavorare su 292. Si costringe cioè l’operaio a far entrare in un turno una più grande quantità di lavoro.
Assieme allo sfruttamento aumentano la fatica (di circa il 20%), lo stress, la tensione, il logoramento psicofisico, i pericoli. Il controllo diventa da caserma.
Ma non si vede un centesimo in più in busta paga e di conseguenza il valore della forza lavorativa cala.
E’ stato calcolato che un operaio Fiat in 40 minuti di lavoro produce il valore della propria forza lavorativa, ossia il valore dei mezzi di sussistenza che gli necessitano. Per tutto il tempo restante crea plusvalore che resta nelle mani del capitalista. Con l’introduzione della nuova metrica si accorcia quella parte della giornata lavorativa necessaria all’operaio per produrre l’equivalente dei propri mezzi di sostentamento e si accresce quella rubata dai padroni.
Come si è arrivati al TMC2? I padroni hanno per anni studiato e sperimentato la nuova metrica del lavoro. Si sono avvalsi dei progressi tecnico-scientifici, del perfezionamento degli strumenti di produzione, dell’ergonomia, dell’organizzazione della produzione, della microgestualità e della medicina del lavoro. Si sono appropriati dell’esperienza stessa degli operai, della loro abilità di dettaglio.
Paradossalmente i più potenti strumenti per abbreviare il tempo di lavoro e conquistare tempo libero, per diminuire la fatica e distribuire su tutti i membri della società il lavoro, si trasformano nelle mani dei capitalisti nel mezzo più sicuro per dissanguare gli operai, per peggiorarne le condizioni di lavoro e di vita. link
chiedetevi da che parte siete stati e cosa pensavate quando i padroni vi dicevano questo:
MARCHIONNE: NON SCHERZARE CON VITA OPERAI.
MARCHIONNE: NON SCHERZARE CON VITA OPERAI.
Commenti