Brevetti, proprietà privata e lotte nel Chiapas

Ieri ho letto considerazioni interessanti sul concetto di "brevetto" applicato alle sementi. Un disquisire forbito che ha l'unico difetto di essere una roba buona per fumosi convegni sul diritto.
Il nostro concetto di "brevetto" non ha una spiegazione perché semplicemente non esiste. non esiste l'idea che il progresso ragggiunto con strumenti come la ricerca possa essere "brevettato" se questa roba ha lo scopo nobile di far stare meglio la gente.

Si dirà, sì però il sistema è questo, ci vogliono soldi e risorse. Perché è impossibile pensare che una comunità sappia organizzarsi e progredire facendo a meno del concetto di profitto che  sottende a questa impostazione?
Utopia? Probabile, intanto noi evitiamo di perdere tempo sulle "parole"perché quello che ci interessa è la sostanza delle realzioni economiche e di quelle tra gli uomini. Ed i brevetti non sono un buon metodo per migliorali.
Per rimanere in argomento un reportage su quello che succede adesso in Messico nel Chiapas, un posto dove in modo radicale comunità di indios pongono la questione della terra, dei mezzi di produzione e della distribuzione della ricchezza negando che su questo società supportate da schiere di avvocati ne abbiano qualche diritto anche se la legge li conforta.



Visita al Caracol di Roberto Barrios

Comunicato stampa n. 6
15 luglio 2010
Durante il suo percorso attraverso le terre autonome del Chiapas, la Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti ha visitato il Caracol V di Roberto Barrios, "El Caracol que habla para todos", dove è stata ricevuta cordialmente dalla Giunta di Buon Governo "Nueva Semilla que va a producir".
Le autorità autonome hanno denunciato i gravi episodi controinsurgenti successi nella zona Norte in Chiapas, per esempio le aggressioni che stanno subendo le basi di appoggio nella comunità Choles de Tumbalà. Il 20 di maggio 90 persone, sotto la guida di militanti della organizzazione Xi'Nich Oficial, hanno invaso le terre di questa comunità con l'obiettivo di legalizzare e privatizzare il territorio che era stato recuperato dall'EZLN nel 1994. La Junta ha evidenziato che per gli zapatisti "la terra non è una merce" ma "la nostra madre" e che la difenderanno e la proteggerano per mantenere le loro famiglie. In questo senso, gli zapatisti sono riusciti a recuperare la comunità di Choles de Tumbalà in maniera pacifica, e fino ad oggi è sotto il loro controllo.

Inoltre, la Giunta ha spiegato che il governo ed i grandi investitori internazionali vogliono appropriarsi delle terre zapatiste attraverso le aggressioni fisiche, campagne di disinformazione, invenzione di reati e l'inserimento di programmi assistenziali per dividere le comunità in resistenza col fine di impiantare progetti turistici e monocoltivazioni, e per poter sfruttare le abbondanti risorse naturali della zona.
I rappresentanti zapatisti hanno raccontato che le basi d'appoggio stanno soffrendo un "clima di paura" per la presenza delle forze di sicurezza del "mal governo" e per le attività dei gruppi paramilitari nella zona, i quali "rubano, aggrediscono e stuprano".
Nonostante la repressione e le campagne governative che ostacolano fortemente la loro libera determinazione, le comunità zapatiste continuano con decisione nella costruzione dell'autonomia attraverso progetti di salute, educazione, cooperative di produzione, lavoro delle donne, agricoltura e comunicazione.
Un aspetto che si incontra nella zona di Roberto Barrios è il vincolo tra le differenti aree di conoscenza. Il Centro Cultural de Educacion y Tecnologia Autonoma Zapatista (CCETAZ) è un buon esempio di questo concetto. In questa struttura, i giovani, più che apprendere solamente, stanno componendo varie forme di conoscenza, per esempio nell'agricolutra o la salute. Si combina la sapienza indigena con vari elementi contemporanei, sempre con il pensiero di fare il bene di tutti.
La comunicazione è un altro importante settore nella zona del Caracol V. A causa dei problemi con i gruppi filo-governativi e paramilitari si è dovuto sospendere l'attività delle radio comunitarie. Però ci sono molte attività nel settore dei video; la commissione dei video lavora dal 1998 ed ha già pubblicato vari documentari sui differenti aspetti del movimento: testimonianze degli anziani, registrazione di musica tradizionale, documentazione dei lavori collettivi e dei processi di resistenza in diverse comunità autonome della zona di Roberto Barrios e di altre zone zapatiste. Questi video funzionano come una memoria politica, culturale e sociale del movimento ed inoltre sono strumenti efficaci per diffondere la lotta zapatista in tutto il mondo attraverso le diverse reti di solidarietà.
Alla fine dell'incontro con la Brigata Europea, la Giunta di Roberto Barrios ha dichiarato che la cosa più importante sono i processi di autorganizzazione nei villaggi zapatisti: "quello che conta è la coscienza. Non vogliamo elemosine, ma un mondo più giusto".
Autore: equipo coordinación-brigada
tratto da Europa Zapatista

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