Il viaggio
Lo aspettavo da tanto ed il segnale alla fine è arrivato. E' uno di quei segnali che somigliano tanto al richiamo della foresta. La voglia di rimettersi un pò in gioco, completare delle esperienze, riprendere un filo e sentirsi bene. Senza rimpianti.
E allora mi ritrovo a studiare lo spagnolo, cercare percorsi su cartine geografiche, espletare formalità burocratiche, allenare il corpo, allenare la mente, vivere emotivamente un'esperienza che adesso butta ettolitri di adrenalina dentro di me.
A Gennaio parto e starò via un pò.
I percorsi saranno due, e devo decidere quale dei due mi porterà più vicino alle cose che penso di realizzare.
Mi porterò una macchina fotografica, un registratore vocale per fissare le cose che mi passano per la testa, lo zaino e le pedule, il sacco a pelo e le magliette. Insomma quello che potrebbe essere necessario. Non troppo, anzi cercherò di viaggiare leggero.
Uno dei due percorsi parte dalla Colombia, vira verso il Venezuela e poi si inerpica su per il centro america fino ad arrivare in Chiapas. Dove mi fermerò.
L'altro parte direttamente dal Guatemala o da dove costerà meno arrivare, girerà in tondo tra Salvador, Honduras, coste del Belize per entrare dentro in Messico. Anche qui la meta è il Chiapas.
Credo che l'america latina sia un formidabile laboratorio politico, un posto in cui un tizio da giovane scoprì contraddizioni, povertà e potenziale rivoluzionario viaggiando in motocicletta.
Molti di quei paesi, dopo un percorso accidentato, si ritrovano al tavolo del mercato globale giocando un ruolo da protagonisti, dopo aver condotto guerre fatte da guerriglia e resistenza di popolo. Adesso alcuni di quei protagonisti governano.
In altri posti si combatte ancora (Colombia), su altri terreni comunità indigene cercano la loro indipendenza marcando i territori e chiudendovi dentro identità, culture e valori.
Uomini con il passamontagna hanno assunto un significato magnifico nella testa dei tanti che avevano pensato che ormai tutto era perduto.
Io andrò lì perché ho voglia di respirare quell'aria che avvertivo nei miei viaggi precedenti. Qui è solo noia mortale, e questo popolo non mi piace per nulla. Inetto, privo di spina dorsale, di coraggio e di pazienza.
Porterò i mei cari e le persone a cui voglio bene. Le poche.
Qui su questo blog transiterò ancora e con costanza fino al giorno della partenza.
Hasta luego
Commenti
ITACA
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che vuol dire un'Itaca.
mi piace molto e mi commuove. Un abbraccio.