Sulla produzione del sapere

La proprietà intelletuale è un furto, in quanto espropriazione violenta e privatizzazione di ciò che è stato prodotto in comune. Allora, il furto della proprietà intellettuale è un dovere. Ci riprendiamo il maltolto. Come i pirati che solcavano i mari, anche noi siamo salpati con un vascello ribelle sulle acque dei flussi metropolitani.


fonte:
http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=302&Itemid=315

Commenti

Luca Simonetti ha detto…
Be' vabbe'. In effetti è evidente a tutti che l'ultimo romanzo di Roth o l'ultimo film di Moretti o l'ultimo cd di Nelly McKay sono stati un "prodotto comune" (di chi?) "privatizzato" e "espropriato violentemente".
Con nemici del genere, i fautori del copyright dormono sonni tranquilli...
(Ciao Mario, come butta?)
mario ha detto…
Abbastanza bene, l'11 di Gennaio parto e ritornerò tra qualche mese.
E tu?

p.s.
mi mancavano 'ste lamate d'acciaio puro.

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