Terra, giustizia, liberta' e rivoluzione

San Cristobal ha piu' ristoranti e bar rispetto al 1994, l'ultima volta in cui sono stato qui. E' una cittadina bellissima in cui passeggiano gringos in pensione, fricchettoni sempre alla ricerca di fumo, gente delle ONG e rivoluzionari mancati.
A tenere compagnia a tutta questa gente, qualche sera fa e fino al giorno dopo, pattuglie di militari con mitra a tracolla e passamontagna sul volto.
Questo viaggio e' pieno di cose, di sensazioni, profumi ed adrenalina. Ieri ho viaggiato per 5 ore tra strade di montagne, e pueblos nascosti tra i monti. Quando la sera si e' fatta avanti il cielo e' passato dal rosa al rosso fuoco. La gente ha acceso i fuochi fuori dalle porte delle case e gruppi di persone ci salutavano mentre lentamente passavamo tra di loro.
C'e' tutto in questo posto, la stranezza di una serata passata ad osservare la gente ballare in piazza mentre uomini vestiti di verde ne controllavano i documenti.Un giro a cavallo per andare in posti inaccessibili ai piu'. L'invito di una comunita' tzotzil a visitare l'orfanotrofio in cui ci sono bambini figli di gente che o e' sparita o ha avuto il torto di rivendicare la propria adesione allo zapatismo.

Nel 1994 qui ha avuto inizio la ribellione delle comunita' della Selva la Candona, era il 1o di Gennaio ed ero nella stessa piazza in cui oggi c'e' un gruppo che suona la marimba.

Se volete avere qualche notizia in piu' sulle rgioni di quella protesta e di cio' che ha significato sia l'accordo del NAFTA che la revisione dell'articolo 27 della costituzione leggete qui ( http://www.meridianionline.org/2010/07/15/messico-nafta-zapata-nafta/ ).


Durante una riunione a cui ho partecipato si e' fatto il bilancio di questi anni, di cosa ha significato in termini di disgregazione sociale quella revisione, dei guasti del liberismo e dei risultati che ad oggi fanno del Messico uno degli stati piu' insicuri della terra.
Il business si e' sviluppato in tutti i sensi, e l'unica alternativa per i tanti che hanno abbandonato la terra e' stata quella di recarsi nel D.F. ed aumentare il numero dei poveri o di quelli che si dedicano al traffico di droga.

Cosi' viaggio tra questi luoghi immerso nella passione e nella bellezza del tutto, vale la pena affondarci le mani in un posto cosi'. Fino in fondo.

Commenti

Anonimo ha detto…
ciao: ti spingerai a Ciudad Juárez... passando per Chihuahua?
mario ha detto…
La prossima tappa sara' Oaxaca dove nel 2006 si e' sviluppato un conflitto molto violento tra oligarchie locali e resto della popolazione, le piazze furono occupate per oltre un anno e ci furono 28 morti negli scontri con l'esercito. Poi andro' sul pacifico e provero' ad arrivare fino in bassa california. Non credo di riuscire ad andare dove dici te. Ci sei stata?
Anonimo ha detto…
no... la mia curiosità era dovuta al fatto che, siccome descrivi bene gli umori dei luoghi, ti avrei chiesto cosa viene sentito rispetto ai femminicidi.

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