Vivere autonomamente nel Chiapas

Questa mattina nella piazza della cattedrale di S.Cristobal hanno celebrato i risultati dell'offensiva del 9 febbraio 1995.
Lo hanno fatto molto presto ed in presenza di pochi intimi, perche' alle 11.00 il palco e' gia' quasi tutto smontato.
In questi giorni ho proseguito il mio viaggio visitando comunita' autonome che aderiscono all'orgazizzazione dell'EZLN, sono stato in villaggi che appoggiano il governo locale e mi sono fatto un bagno di gioia e tristezza insieme a 72 ragazzini che vivono di poco e che di molto hanno bisogno.

Girovagando tra i blog italioti ho letto dotte dissertazioni su come si puo' campare con 800 euro al mese e come invece no. Mi sembra tutto molto distante da qui, e non solo in termini geografici.
In questa zona del Messico e' in atto una sperimentazione, su scala importante in termini di comunita' coinvolte, su quello che e' il significato di autonomia e gestione rispetto ad uno stato che rivendica il proprio primato verso quelle comunita'.

E' un processo lento iniziato quel 1o Gennaio del 1994 e che ad oggi va estendendosi in modo significativo.

Nello stesso tempo e' in atto una guerra a bassa intensita', guerra che e' fatta di sparizioni (l'ultima qui a S.Cristobal il 30 di Gennaio), di scontri contro paramilitari (la scorsa settimana nella zona di agua azul, con la morte di due paramilitari), una presenza invasiva di polizia ed esercito e quanto e' gia' stato sperimentato in altre zone del centro e sud america.

La costruzione di questa autonomia e' fatta da comuni organizzati in modo indipendente, con strutture sanitarie, scuole ed amministrazioni che funzionano in relazione ai bisogni delle comunita'.
Quando si entra in territorio zapatista due cartelli accompagnano il visitatore, nel 1o c'e' scritto "qui comanda il popolo e la giunta esegue", nel secondo "tutto per tutti e nulla per noi".
Una dichiarazione di principi sintetica e scevra da equivoci.

Quello che qui si valorizza e' il senso dell'appartenenza a valori e modalita' di vita  che con quanto gira attorno a questa gente non ha nullla a che fare.

Ci sono pratiche assembleari ed una gestione del confronto che noi, abituati a parlarci addosso e ad urlare, neanche riusciamo a cogliere in tutto il loro valore.
Intanto qui attorno la Coca Cola compera l'acquedotto e s'impadronisce di una risorsa importante, lo stato non fa nulla per scolarizzare in modo massiccio la popolazione degli adolescenti e dei bambini che spendono il loro tempo vendendo pulsera e che non sanno ne' leggere e ne' scrivere, l'alimentazione basica, per chi abita in citta' ,nella gran parte dei casi e' limitata a qualche tortilla con fagioli, i turiti passeggiano e qualche ONG ingrassa cibandosi di cio' che significa poverta'.

Incontro gente magnifica, ed a loro va il mio omaggio commosso e sentito. Compagni italiani che hanno scelto di vivere qui da anni condividendo speranze e paure di questa gente. Ragazzi giovani che mi hanno fatto ritrovare l'entusiasmo e che mi hanno accolto come un vecchio amico.
Sono seduto qui e cerco le parole per loro. Non esistono.
Hasta luego

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