Correre, il sentiero

Una che voleva fare il bagno pensando di stare in piscina. Questo gli era capitato. 
- Io vado, quando hai finito segui il sentiero davanti a te. 
Le urlò con gusto queste parole sapendo già, in cuor suo, che avrebbe rallentato il passo.
Raccolse le sue cose e si incamminò senza attendere oltre.
Il sentiero non era battuto da tempo, questo aveva fatto crescere la vegetazione che rendeva il tragitto più faticoso all'apparenza.

La nebbia era andata via,
guardò gli alberi intorno e cercò il muschio. Di solito la sua presenza indica il nord, quella era la direzione. Per essere più sicuro si tolse l'orologio dal polso, lo pose orizzontalmente rispetto al terreno, puntò la lancetta delle ore in direzione del sole, stabilì il punto di mezzo tra questa ed il punto dell'orologio che indicava le 12. Mentalmente tracciò un retta a metà, in questo modo calcolò il punto sud e quello nord. 

Riprese il cammino più sicuro, in quel momento il paesaggio si offriva ai suoi occhi con i colori sgargianti del verde intenso degli alberi, il blu cobalto del cielo e le striature di marrone presenti nel terreno.
Il sentiero era regolare, non c'erano asperità sul fondo e questo, nonostante l'erba alta, permetteva un passo regolare.
Raccolse del terriccio e se lo passò sul viso e sulle braccia. Srotolò i pantaloni fino a coprire le caviglie, sapeva che i mosquitos non avrebbero tardato e quello era l'unico modo che conosceva per tenerli lontani.

Si sentiva bene, respirava l'aria a pieni polmoni. Ridurre tutto all'essenziale, questo gli insegnava quel viaggio. Lasciarsi alle spalle i rimpianti, tenere i ricordi per scaldarvi la malinconia alla sera, ripensare alle sensazioni che ti danno i modi diversi in cui  affronti la vita . L'idea della sicurezza, la necessità di punti fermi che diventavano catene, gli oggetti che  ingessano la voglia di libertà. E poi l'ossessione del denaro. 
Era partito da queste cose prima di rendersi conto che in realtà non fuggiva solo da quello. Fuggiva da una parte di sè che non riconosceva, dal tempo perso e da una vita che rischiava di essere sprecata.
Poi quel messaggio, quel luogo già visitato che ritornava alla memoria. 
La voglia improvvisa di tornarci. Di mollare il resto e buttarsi in una nuova esperienza.

Camminava assorto in questi pensieri quando la strada iniziò di nuovo a salire. Fece ancora un centinaio di metri, si voltò indietro e vide la sua compagna di viaggio in lontananza che camminava spedita. Vide che agitava le mani.
- Te l'ho detto di spalmarti il viso con il fango, cazzo. Vedrai che la prossima volta te lo ricordi.
Disse questa cosa ad alta voce sorridendo.
Guardò in alto, altre due ore e sarebbero arrivati.

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