Correre, la discesa

La discesa, si preparò ad affrontarla concentrandosi, sapeva che un passo falso poteva voler dire cadere, irrigidì i muscoli, cercò di scacciare i pensieri, cambiò postura e si avviò, il sole, la polvere, il sudore, la fatica, si sentiva bene, non vedeva tracce di erba, solo sassi, correva veloce, come a scacciare fantasmi, ricordò le parole, le sensazioni, come aveva deciso, quel giorno camminando per strada, nella sua città, tra gente sconosciuta, i marciapiedi pieni di folla, neanche uno sguardo a sfiorarlo,l'indifferenza, le vetrine e le luci, la merce abbondante, i sorrisi stereotipati, i semafori a regolare il flusso, non quello dei pensieri, quello della gente, la gente, i loro movimenti, la lentezza e la frenesia, poi si accorse di lei, la vide di sfuggita, diversa, calda, sconosciuta, distante, era da tanto che cercava, e la vide lì, tra la folla, tra le sue cose, la seguì, gli piaceva come si muoveva, la leggerezza dei suoi gesti, i capelli sciolti, ne immaginò il profumo, era tanto che non provava quella cosa, cercò di avvicinarsi, era vicina, qualcuno le prese la mano, la allontanò, per sempre, si fermò, immobile tra la folla, capì, nulla più in quei luoghi gli era concesso, sentiva il bisogno di innamorarsi di nuovo, forse, non era sicuro, troppo vecchio per quello, ma avvertiva un vuoto, un dolore gli attraversò quella parte impalpabile di sé, gli occhi si riempirono di lacrime, pensò a casa, a quello che c'era, voglia di andare, mettere distanza tra tutto quello e se stesso, mentre correva tutto tornava, non c'era più niente di ciò che era stato, bisognava trovare altri luoghi, altri spazi, non voleva morire così, degradando nei ricordi, nei pensieri, nell'oblio del fare nulla, la discesa lo costrinse a riprendere il controllo di sé, dei suoi pensieri, era stanco, avvertiva il bisogno di fermarsi, scorse uno spiazzo, vi si diresse, in quel paesaggio brullo una macchia di verde, vi arrivò, si chinò e sfiorò la terra con la mano, era calda, c'era erba, si sdraiò, ne avvertì il profumo, come se qualcuno l'avesse appena tagliata, il sole gli colpì il volto, chiuse gli occhi e si addormentò.

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