Correre, l'incontro

Si chiese, per l’ennesima volta, perché fosse là, così lontana dalla sua vita abituale. – Un altro mondo – sbuffò. Non aveva la risposta nemmeno questa volta. Era da tempo che non sapeva rispondersi. – Forse perché non mi pongo le domande giuste – concluse. Indispettita riprese la corsa. Avampiede, tallone…avampiede, tallone… trovò infine l’andatura giusta e i pensieri molesti svanirono, assorbiti dal ritmo della corsa. Avvertì il pendio farsi più dolce. Sbucò in una radura e lo vide, disteso sull’erba, il viso rivolto alla carezza del sole, gli occhi chiusi. Si avvicinò col fiato ancora grosso, pronta al litigio. Lui dormiva, completamente abbandonato al sonno. Disarmata gli si sedette accanto e restò a guardare l’orizzonte che si tingeva di rosso.

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