Mexico


La nostalgia è una cosa che ti isola dal mondo. Ti fissi sui ricordi, sulle immagini e su quello che hai visto. Ed allora è prepotente la voglia di ritornare.
Se devo dare un consiglio a chi si accinge ad andare in Mexico è quello di lasciarsi "travolgere".
Travolgere dalla dolcezza del suono dello spagnolo, dai paesaggi e dai profumi. Dalla lentezza, dal poco che c'è e dal tanto che riempie i tuoi occhi.
Di itinerari ce ne sono mille, solo l'imbarazzo della scelta.
Io tornerò lì a Gennaio inoltrato, quando di nuovo il migrare delle balene verso la bassa California mi permetterà di veder giochi nell'acqua che sono di un'ineguagliabile bellezza.
C'è un film, che vi consiglio, che s'intitola le tre sepolture. Se volete entrare un po' in quelle atmosfere guardatelo.
C'è lì rappresentato un mondo che è quello degli ultimi della terra, quelli che varcano il confine con gli stati uniti alla ricerca di una vita migliore. Ci sono paesaggi assolati, il lento andare, gli animali e gli uomini.
Uomini spogli del superfluo nella maggior parte dei casi, duri ma pronti ad offrirti una tazza di caffè.
E' il nord, quella parte di terra brulla orlata dalla sierra. Montagne che si stagliano blu all'orizzonte e di una bellezza indicibile.
Per quel viaggio preparate una colonna sonora degna, vi suggerisco un pezzo che vi avvicinerà un po' all'essenza di ciò che inconsapevolmente inizierete a cercare. 

Un luogo di semplici in cui sedersi intorno ad un tavolo è un rito che apre ad un mondo a cui non siamo più abituati. 
Gente che scambia opinioni e racconti tra i più inverosimili. Un posto in cui le leggende vivono ancora ed i ragazzi le ascoltano rapiti.
Vi capiterà, quindi, di non aver voglia più di tornare.


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