Se la linea la detta il padrone Marchionne
Marchionne ha dichiarato che l'Italia deve cambiare atteggiamento. Il Cesare del capitalismo "de noartri" (quello che fa business senza rischiare il becco di un quattrino) non è soddisfatto della scarsa considerazione e gratitudine con cui i lavoratori e la società in generale ha considerato la sua opera di ristrutturazione della Fiat.
Lui non si rende conto perché, ostinatamente, lo si consideri alla stregua di uno speculatore qualsiasi che, sulla pelle e la fatica di tanta gente, arricchisce se stesso ed il carro della famiglia più numerosa d'Italia, e meno impegnata nella produzione di reddito per se stessa visto che le rendite dei dividendi ed i lauti compensi permettono una rete di ammortizzatori con i quali è difficile prendere in considerazione la sola idea di doversi alzare al mattino per sbarcare il lunario.
Li vorrebbe tutti con il cappello in mano, il dottor Marchionne. Tutti lì a prostrarsi ed a dire "grazie signor padrone".
In fondo rinunciare ad un po' di diritti acquisiti ed a parte del salario, come hanno fatto gli yankee, cosa volete che sia. Se c'è da salvare qualche posto di lavoro in fondo è un sacrificio accettabile, e pazienza se gli argomenti per ingoiare quel rospo sono gli stessi da secoli.
Provate voi con il vostro nome altisonante di signor nessuno a fare quello che fa questa gente.
Vi si presenta l'occasione di un'azienda che sta per andare dal culo, un presidente democratico a cui hanno dato pure il nobel della pace (perché oggi le cose funzionano al contrario) vi mette sul piatto un po' di soldi con cui ricapitalizzare l'azienda.
Insieme a lui il fondo pensione che paga le cure dal dentista degli stessi operai che rischiano di tornare a casa e quei santi dei canadesi.
Voi ci dovete mettere il "vostro" know how. E pazienza se quel Know how se lo sono costruiti sulla loro pelle decine di migliaia di Cipputi e voi siete in fondo un onesto commercialista, anche se laureato, che di motori non ne capisce una mazza. Mica è quello il problema.
Quindi, per ricapitolare, dovete lavorare con i soldi degli altri. Fare sinergia tra i due "colossi" e provare a sfangarla. Vi hanno chiesto di pagare quel prestito con interessi di un certo peso perché il democratico mica può presentarsi davanti ai suoi concittadini con l'immagine di quello che vi fa un regalo. Echehazzo!
Ma a voi in fondo che vi frega, si tagliano un po' di salari di qua, l'assistenza non si paga più ed il gioco è fatto. Ci stanno anche i piccioli per pagare questo e quello.
Ah, c'è il problema di vendere le macchine. A quello ci pensa sempre il democratico, un po' d'incentivi sugli acquisti di macchine nuove e non inquinanti (sic!) ed il gioco è fatto.
Vi rimane anche il tempo per fare il broncio con lo yankee per gli interessi pagati, cercare qualche banca che vi rifinanzi a condizioni migliori, emettere un po' di obbligazioni con rating Ba2 e fare la bella figura di quello che paga i debiti in anticipo.
Una magia.
Fatto questo potete ritornare alle partite a scopone con Chiamparino, tessere le lodi di Fassino e farvi una passeggiata disintossicante con quel genio del marketing di Lapo.
Una magia.
Fatto questo potete ritornare alle partite a scopone con Chiamparino, tessere le lodi di Fassino e farvi una passeggiata disintossicante con quel genio del marketing di Lapo.
In tutto questo rimane la solita questione. Ma per fare queste cose geniali abbiamo bisogno di questa gente e pagare questi lauti compensi?
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