Becero populismo antisistema
In questo paese il presidente della repubblica, dal passato fascista (1), tale Napolitano ha benedetto la manovra economica del nano come un "miracolo" per il fatto che sia stata approvata in soli tre giorni.
Questo paese è governato da un miliardario settantenne con problemi di prostata che, in virtù di miracoli della medicina ai più ignoti, tromba come un mandrillo.
Su quella manovra l'opposizione balbetta qualcosa sull'iniquità (ma non fa nulla per contrastarla in parlamento), un presidente di regione abbronzato(2) (da Porto Cervo e da uno yacht) dice qualcosa sull'ingiustizia per il fatto che non preveda tagli ai costi della politica (tornando all'aperitivo dopo l'illuminante intervento) e qualcun altro si preoccupa di questioni lessicali sostituendo al termine compagno quello di amico perché più in linea con i tempi (3).
In quella manovra non manca nulla, si va dai ticket sanitari con l'introduzione di una gabella per i codici bianchi da pronto soccorso (perché notoriamente gli anziani, i disoccupati e quelli a 1.200 euro al mese sono dei rompiballe che vanno lì solo per approfittare dell'aria condizionata d'estate e del riscaldamento d'inverno), ai bolli sui dossier per i titoli obbligazionari, ai tagli delle detrazioni fiscali (un punto dolente per chi le tasse non le paga o guadagna paccate di euro con le stock option).
Se vi fate due conti vedrete che quelli che la prendono in saccoccia siamo noi. I soliti noti. Quelli che al mattino cristonano inchiodati nella loro scatoletta di lamiera (o su un tram), in coda come tanti polli d'allevamento per andare in qualche beneamato luogo di sollazzo lavorativo nel quale la permanenza (sempre che non fallisca la ditta) è garantita fino ai 65 anni come minimo.
Il tutto mentre la migliore prospettiva per tuo figlio è data o dal prendere la valigia ed emigrare in paesi in "via di sviluppo" o da una serena vita da precario a botte di 900 euro al mese, se tutto va bene e se a gente come Ichino non viene qualche altra brillante idea per migliorare la competitività del paese, come a suo tempo fatto dal collega di partito Treu con la benedetta legge trenta sul precariato.
In tutto questo delirio non si fa una piega per mantenere 2.000 "tutori dell'ordine", armati di tutto punto e che costano qualche centinaio di milioni di euro, in un territorio in cui si è deciso di scialacquare 20 miliardi di euro per un'opera che non serve ad un beneamato cazzo (Val di Susa).
Finanziare una guerra decisa da un francese ed un inglese per motivi umanitari, e fatta macellando qualche decina di ragazzini che stanno dalla parte sbagliata (Libia).
Finanziare la permanenza in un posto in cui per costruire una scuola si manda un esercito (Afghanistan).
Per fortuna che avvocati commercialisti e notai sono riusciti a mantenere i loro privilegi (noti produttori di ricchezza per la comunità e da non confondere con parassiti sanguisughe), e questo dimostra come la lotta di classe in fondo ha un suo valore a dispetto della messa in soffitta delle categorie novecentesche (qui per saperne di più).
Uno si chiede: ma che cazzo serve 'sta manovra?
La risposta è semplice: serve a mantenere uno stato in cui il peso specifico del 10% della popolazione (grazie a privilegi di casta e cazzi vari) ammanicato con un altro 15%, a cui garantisce una vita certamente più tranquilla della mia e della vostra, è pari in termini economici al peso del restante 75%.
Il tutto mentre ci esercitiamo in tema di ordine pubblico (perché qualcosa accadrà) in giro per il mondo ed a casa di qualche valligiano resistente al progresso.
Il tutto mentre ci esercitiamo in tema di ordine pubblico (perché qualcosa accadrà) in giro per il mondo ed a casa di qualche valligiano resistente al progresso.
Per questa gente ci indebitiamo sempre di più e sempre di più paghiamo esosi interessi.
Dite che è qualunquismo?
(1)da Wikipedia:
Nasce a Napoli da genitori di Gallo di Comiziano (Napoli). Studente dal 1938 al 1941 al Liceo Classico Umberto I di Napoli, dove frequenta quarta e quinta ginnasio e salta poi alla seconda Liceo (erano gli anni della guerra). Nel dicembre del 1941 si trasferisce con la sua famiglia a Padova e lì si diploma presso il liceo Tito Livio.[1] Nel 1942 Napolitano si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza all'Università Federico II di Napoli. Durante gli anni dell'Università, fa parte del GUF, il gruppo universitariofascista: collabora infatti con il settimanale IX maggio tenendo una rubrica di critica teatrale. In questo periodo si forma tuttavia il gruppo di amici storico di Napolitano che, seppur militando ufficialmente nel fascismo, guardava alle prospettive dell'antifascismo. Napolitano dirà più avanti: "Il GUF era in effetti un vero e proprio vivaio di energie intellettuali antifasciste, mascherato e fino a un certo punto tollerato"
Questo intellettuale antifascista (ignoto al fascismo durante il fascismo) che militava in un'associazione in cui si entrava "volontariamente" è lo stesso che da "antifascista" scriveva sul giornale dei suoi camerati( a commento dell'operazione Barbarossa):
"L' Op. Barbarossa civilizza i popoli slavi": dato che il nostro "sicuro Alleato è lanciato alla conquista della Russia" vi è la necessità assoluta di "un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco", allo scopo di "far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d' Occidente sulla barbarie dei territori orientali". Giorgio Napolitano - "BO'", Luglio 1941, giorn. univ. del GUF di Padova
e qualche anno dopo durante i fatti d'Ungheria:
«L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, ma alla pace nel mondo»
intervento di tale Formigoni in vacanza(2):
Il genio Vendola (3)
https://pdcimilena.wordpress.com/2011/07/15/vendola-mette-in-soffitta-il-termine-%E2%80%9Ccompagno%E2%80%9D/
il tutto dopo aver in qualche modo anticipato Tremonti ed aver introdotto il ticket in regione:
(fonte ANSA) - BARI, 13 GIU - In Puglia tutti pagheranno il ticket per le visite e gli esami specialistici: anche i bambini ''di eta' inferiore a sei anni'', gli anziani (da 65 anni in poi) e le persone con basso o nessun reddito. E' l'effetto dell'approvazione da parte del consiglio regionale - avvenuta oggi pomeriggio all'unanimità - del ddl di abrogazione dei commi 1 e 2 dell'art. 13 della legge regionale di bilancio 2011.
La cancellazione di ogni tipo di esenzione dal ticket e' legata all'impegno assunto dalla Regione con il Governo per il Piano di rientro 2010-2012 dal deficit del sistema sanitario
pugliese.
ed aumenta le tasse fottendosene dei poveracci:
BARI - Diventano più salate le tasse in Puglia. Da oggi, e a valere su tutto il periodo di imposta 2011, aumenta l’addizionale regionale sull’Irpef. La manovra fiscale serve a colmare la parte non coperta del disavanzo sanitario maturato nel 2010. Stamattina Nichi Vendola, in qualità di commissario ad acta e come comunicato ieri a Cgil Cisl e Uil, firmerà un apposito decreto perché sia pubblicato tempestivamente in Gazzetta ufficiale (entro il 31 maggio, a pena di altre severe sanzioni). Il provvedimento, grazie all’insistenza dei sindacati, sarà modulato e non farà gravare l’inasprimento fiscale su tutte le fasce di reddito. In particolare: l’aumento sarà dello 0,30% per i redditi fino a 28mila euro; sarà dello 0,50% sui redditi superiori. Considerata la base ordinaria dello 0,90 prevista dalle norme statali, in definitiva l’addizionale Irpef risulterà dell’1,20% per i redditi fino a 28mila e dell’1,40 per quelli superiori. Qualche esempio concreto. Chi ha un reddito da 15mila euro annui passa da un’addizionale di 135 a 180 euro. A 28mila euro si passa da 252 a 336. A 50mila euro da 450 a 644 euro annui.
I sindacati avrebbero voluto che le fasce di reddito più basse fossero integralmente esentate dall’aumento dell’addizionale. Non è stato possibile, come è stato spiegato da Vendola, dagli assessori Michele Pelillo (Bilancio), Tommaso Fiore (Salute) e Nicola Fratoianni (Programma) e dal dirigente Mario Aulenta.
fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/economia/2011/31-maggio-2011/buco-sanita-vendola-aumenta-tassecento-milioni-rastrellati-caro-irpef-190762512418.shtml
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