Qualche flash che vi dà un'idea di come vanno le cose in Val di Susa
1a -testimonianza
Se il buon giorno si vede dal mattino oggi non è una gran giornata! Con un mandato di perquisizione alla ricerca di armi mi hanno detto di chiamare l'avvocato, ma che non avevano il tempo di aspettarlo. Mi han chiesto qual'era la mia stanza e hanno dato il giro a tutto. Dopo la stanza l'auto e poi a tutti i costi volevano vedere il garage che per fortuna non è utilizzato da me ma da mio nonno, e nonostante i numerosi pericolosissimi attrezzi agricoli non han portato via nulla. Ore 11.30 se ne vanno rilasciandomi un foglio che la perquisizione ha portato a NULLA. Mentre parlavano tra di loro mi è parso di capire di non esser stato l'unico fortunato di oggi e che probabilmente per i prossimi giorni avranno molto lavoro. Credo che si debba denunciare ancora una volta il clima di repressione che stanno creando. Non possiamo tollerare terrorismo psicologico di questo tipo. Stasera al coordinamento credo sarebbe opportuno parlarne e far uscire un comunicato stampa che denunci la cosa. Renzo Oliva Avigliana 2a- testimonianza Visto le recentissime e le future perquisizioni da parte delle forze del disordine nei confronti dei notav , considerato che oramai qualunque attrezzo agricolo può essere considerato un'arma , io mi autodenuncio perchè in questi giorni sto viaggiando con una scoppiettante falciatrice caricata sul furgone. Stefano 3a- testimonianza Da una testimonianza : “…Alle 19:45 stava preparando, insieme ai compagni di Resistenza Viola, il materiale per allestire la videoproiezione del film "IO RICORDO"davanti alla centrale, poiché era previsto di estendere l'invito anche alle forze dell'ordine, alle quali avremmo regalato alcune Agende Rosse. Poi gli spari, alcuni lacrimogeni arrivano nell'area tende ed è il caos. A.L. ha già vissuto quella scena, lo sgombero, il 3 luglio, le notti... è pronto, indossa la maschera antigas, gli occhialini e corre nella zona dove si stava recando per preparare l'evento, tiene in mano la macchina fotografica per documentare ed è pronto ad aiutare chi ne avesse bisogno. Raggiunge il ponte tra una marea di gente che corre, occhi gonfi, tosse, qualcuno sembra disorientato. C'è molto fumo, troppo per capire da dove stanno sparando, quasi una coltre di nebbia. A.L. tenta di filmare e, poco prima di essere colpito al volto riesce a filmare il lancio di un lacrimogeno che parte, presumibilmente, dai mezzi mobili, quelli che hanno montati dei piccoli "cannoni" usati soprattutto per lanciare lacrimogeni a lunghe distanze. Ma qui parliamo di 20, forse 30 metri. Con quei mezzi, infatti, stavano sparando NON SOLO nell'area tende, ma anche sui NO TAV che ancora resistevano nella zona del ponte, a pochi metri dal cancello dietro il quale erano fermi i blindati. UN SECONDO è il tempo impiegato dal colpo che dal blindato raggiunge il ponte. Poi il video s'interrompe. A.L. viene colpito in pieno volto pochi secondi dopo, la maschera distrutta, il colpo è talmente forte da farlo cadere a terra. Alcuni compagni lo aiutano a sollevarsi e allontanarsi, ha il volto coperto di sangue, è confuso, non riesce a parlare. Raggiunge l'area tende dove subito arrivano alcuni medici presenti alla manifestazione e gli prestano le prime cure, la situazione è grave, naso e mascella sono gonfi, perde molto sangue, ha lacerazioni interne, sotto il palato, viene portato in auto al pronto soccorso di Susa. Arrivato al pronto soccorso i medici, vista la gravità della situazione, lo sottopongono ad una TAC, che rivelerà fratture multiple a naso, mascella, lacerazioni profonde che vengono suturate immediatamente, ma la prognosi resta riservata, in attesa di trasferimento al reparto di chirurgia maxilo facciale di un ospedale di Torino, dove verrà sottoposto ad intervento chirurgico”. Dall'ospedale A.L. manda un messaggio a tutti: "non mollate, ragazzi. 4a-testimonianza Ciao Barbara, Anche io sono un pericoloso terrorista valsusino, in quanto vero le 06:30 di questa mattina sono arrivati, gentilmente hanno suonato il campanello, ma la non abituale presenza in casa di personaggi in divisa e non, ha spaventato i miei genitori ultra-ottantenni di cui mio padre gravemente ammalato. Mi hanno sequestrato i tre computer che disponevo, hanno controllato la mia borsa personale, l’autovettura di mio padre e quant’altro, mi hanno chiesto se disponevo di maschere antigas, ho, giustamente, detto di no, ma anche se fosse non mi sembra che sarebbe un reato; ho fatto rilevare che attrezzi agricoli, tra cui motoseghe, tagliaerba ecc. (esclusi trattori) ne disponevo di una certa quantità, ma mi hanno detto che non erano oggetto di reato. Poi mi hanno accompagnato in Questura per essere interrogato, ovviamente io ho parlato. Devo dire che in ogni caso si sono comportati abbastanza bene e gentilmente, anche se non capisco l’utilità del sequestro dei computer (tre tra l’altro); se avessi avuto qualcosa da nascondere certamente non lo avrei fatto trovare a casa o nei miei computer.. Luciano |
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