Facebook e partenze
Il cielo è di un celeste tenue, le giornate di caldo afoso hanno lasciato spazio a questo leggero vento che soffia tenero come la carezza di un bambino.
La vita, questa vita, prosegue con ritmi blandi. Non c'è molto che scuote dalla noia di giornate che, se guardate bene, sono tutte uguali. L'assuefazione e l'abitudine al peggio trasformano molta gente in animali assenti, gente atomizzata e lasciata nella sola compagnia data dal monitor di un pc come il mio.
Vedo in giro un sacco di gente con la testa china che fa finta di camminare con la schiena dritta. Gli basta poco. Qualche vaffanculo al governo ladro scritto sulla loro bacheca di facebook, lo sdegno per quello che non va sempre scritto sulla bacheca di facebook e si tira avanti.
E' tutto qua. Proprio così, è tutto qua.Io non frequento più la comunità virtuale, e non mi manca. Mi fa solo girare i coglioni sentire che la prima cosa che oggi ti chiedono è "Se hai l'account su facebook diventiamo amici", "Sto cazzo!"penso io.
Iniziamo dallo scambiarci le scarpe e camminiamo un po' l'uno in quelle dell'altro e vediamo se questa amicizia può iniziare. No eh? Abbiamo un passo diverso e forse la misura non è la stessa.
Ora, tra qualche mese (non molti e molto vicini) si riparte. Avrò voglia di cazzeggiare come facevo dall'altra parte dell'oceano e se non rientro lì (ilfacciadibuco) sarà difficile farlo.
Vedi com'è, alla fine torni nel recinto (sento già il realista di turno). E questo mi fa girare i coglioni a mulinello.
Speri sempre che qualcosa di quello che vedi, lo spirito di qualcuno che incontri, la sensazione che provi andandone a zonzo abbia la possibilità di materializzarsi anche a casa di quelli lì. Di quella tribù a cui ogni tanto pensi.
Che quelle robe possano per un attimo scuoterne almeno uno dal rincoglionimento. Che serva almeno a quello.
Perché scrivo questo? Non lo so, forse perché Maciste ha trovato alloggio a casa di mia sorella. Perché il pargolo mi ha fatto incazzare e l'avverto su una strada che è solo sua e basta, perché ho visto ieri come si gioca a basket e quelli per me sono distanti trent'anni e sono vecchio, perché stiamo mangiando merda e non c'è via d'uscita, perché gli amici ( i pochi) sono tristi ed incazzati, perché lo sono anch'io, perché ho voglia di andare via ma anche di stare qua e riprovare.
Intanto mi cerco il biglietto.
Commenti
facebook è uno strumento usato da un casino di coglioni, dici che suona meglio?
p.s.
il prossimo commento da anonimo non lo pubblico, firmati
1- non pubblico quello che scrivi perché disprezzo il pensiero di chi non ci mette la faccia.Quindi stai fuori.
2- la differenza tra me e te è che io ne sono uscito tu invece sei ridotto a rimanere lì ed a guardare dal buco della serratura il blog del sottoscritto senza neanche avere le palle di dire quello che pensi facendoti riconoscere. Un tipico deficiente da facebook.