Muri
Quando il muro aveva un senso ideologico e divideva i buoni (l'occidente) dai cattivi (i comunisti) lo si celebrava in senso negativo, manifestando in questo modo la superiorità dei valori delle "nostre" democrazie. Quando quel muro è caduto fiumi d'inchiostro e di retorica hanno seppellito tutto.
La foto di fianco mostra il muro costruito dagli U.S.A. al confine con il Mexico. Quel tipo di muro non è "ideologico", è un muro pragmatico e realista. Una roba che dovrebbe servire a contenere e respingere migliaia di disperati. Non disturba nessuno quel muro e viene accettato. Nessuno mette in discussione la supremazia dei "valori" e dell'ipocrisia che vuole difendere, perché la morte delle persone che provano a superarlo non conta quanto quella dei duecento tedeschi dell'est che provarono a saltare l'altro muro, quello di Berlino. Duecento morti in in 28 anni.
In un solo giorno i trafficanti di uomini vicino a quel muro, in mexico, ne hanno ammazzati e seppelliti 72 di uomini. Migliaia in questi anni.
Ci limitiamo a questo, ma varrebbe la pena parlare anche del muro costruito dai sionisti. Stessa logica, con in più la raffinata esperienza che arriva dalla loro memoria storica e da quello che a Varsavia divideva i loro nonni dal resto della comunità. Una lezione imparata non per fare cenere di quello strazio ma per applicarla meglio e con un'immagine per il mondo meno "traumatizzante". In fondo se un nazista ti ha preso a calci nel culo per una vita cosa vuoi che sia se la stessa cosa la fai contro un arabo palestinese di merda e senza diritti?
Commenti
Mi fa sempre sorridere l'idea che qualcuno voglia dividere gli uomini quando non ci riesce neanche l'oceano coi suoi miasmi.
Quando cadde il muro di Berlino Rostropovich smise di parlare e cominciò a fare l'unica cosa che si poteva fare: suonare.
E l'errore tipico degli uomini su Berlino è sempre lo stesso.
Considerare speciale una storia normale.