Rivolte
Bruciava insieme ai suoi simboli, preda di migliaia di ragazzi che con il volto coperto dalle sciarpe assaltavano non il parlamento o i luoghi del potere ma negozi e grandi magazzini.
Non una "rivolta"politica in senso classico ma una appropriazione di merci e gadget che rappresentano elementi di status nella società.
Se devo dirla tutta è una roba che non mi piace per niente. Non ci vedo nessun risveglio di coscienza, nessuna resistenza, nessun messaggio. Niente di niente. Neanche un nichilismo carico di frustrazione per il tempo perso dietro al mantice di una pressa in una fabbrica.
Questi ragazzi hanno tempo, solo che è vuoto.E non lo passano in fabbrica perché di fabbriche ce n'è sempre meno. Tempo carico per lo più di messaggi che spingono a consumare di tutto e di più.
Al tempo vuoto associano tasche vuote. Una condizione di emarginazione che parte dall'impossibilità di dotarsi dei "simboli" nella quantità desiderata. mancano i soldi mentre le vetrine scintillano, e quello che vedi in TV ti fa sentire un fallito per l'inaccessibilità a quel mondo.
Prima hanno fatto a pezzi le comunità dei loro padri e madri, li hanno messi nell'angolo. Loro e la loro idea di una società più giusta ed equa. Ne hanno disprezzato le idee mettendole alla berlina. Una massa di debosciati persi dietro ai fuochi fatui di idee impalpabili come le nuvole nel cielo.
gente che fa perdere tempo.
Volete mettere lo spettacolo dell'abbondanza in vetrina? L'impiccare la ragione al feticismo di merci da consumare? Roba da assumere come metro nella ricerca di un valore misurabile che dia un significato alla vita di tutti i giorni?
Poi è toccato ai figli.
Sono trattati come feccia da gente che alimenta il sistema dell'inganno.Per loro c'è la prospettiva di una gabbia con le sbarre in cui consumare il resto del tempo, gente da rieducare ai "valori". Li stessi che osservi camminando per strada sui cartelloni della pubblicità.
Prima hanno fatto a pezzi le comunità dei loro padri e madri, li hanno messi nell'angolo. Loro e la loro idea di una società più giusta ed equa. Ne hanno disprezzato le idee mettendole alla berlina. Una massa di debosciati persi dietro ai fuochi fatui di idee impalpabili come le nuvole nel cielo.
gente che fa perdere tempo.
Volete mettere lo spettacolo dell'abbondanza in vetrina? L'impiccare la ragione al feticismo di merci da consumare? Roba da assumere come metro nella ricerca di un valore misurabile che dia un significato alla vita di tutti i giorni?
Poi è toccato ai figli.
Sono trattati come feccia da gente che alimenta il sistema dell'inganno.Per loro c'è la prospettiva di una gabbia con le sbarre in cui consumare il resto del tempo, gente da rieducare ai "valori". Li stessi che osservi camminando per strada sui cartelloni della pubblicità.
Hanno provato a farne una questione razziale di questa rivolta, all'inizio. Poi una roba trasversale senza connotazioni di classe, in cui anche i figli di qualche borghese hanno provato ad affogare la noia del giorno.
Tutto questo perché c'è imbarazzo nell'osservare quindicenni che assaltano negozi mentre le madri consumano il tempo a pulire cessi. I padri dietro a qualche bottiglia o persi nell'ingorgo di un fiume di metallo che trasporta corpi.
Costruiscono una società di gente sola, fanno della cultura una roba accessibile a pochi. Gli spazi in cui trovarsi sono ghetti distanti dal centro. Cemento e cortili grigi. E' tutto uguale, qualsiasi strada voi percorriate lì come da noi o New York e Bombay.
Costruiscono una società di gente sola, fanno della cultura una roba accessibile a pochi. Gli spazi in cui trovarsi sono ghetti distanti dal centro. Cemento e cortili grigi. E' tutto uguale, qualsiasi strada voi percorriate lì come da noi o New York e Bombay.
Sottoproletariato urbano, una massa invadente ed interrazziale che accomuna nel vuoto tutti. Senza distinzioni di razza o colore. Comune denominatore la voglia di arraffare tutto. La scheggia non controllata del marketing, l'idea dello sviluppo legato indissolubilmente alle merci e non alle ragioni degli uomini.
E' solo l'inizio questa rivolta. Perché questa specie di piramide rovesciata barcolla. Il vento è potente ma è alimentato da un'orizzonte che non offre paesaggi alternativi. Solo rabbia. Non ci vedo neanche la nobiltà delle pietre dei raccoglitori d'arance in tutto questo. Non quel tipo di disperazione. Eppure basterebbe poco per ricondurre quei gesti a qualcosa che dia speranza, il problema è che certi discorsi a gente che sogna quel tipo di opulenza farebbero ancora più paura della galera che li attende.
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