Donne di cartavetrata

Ieri ho visto una foto di Sinead O'Connor dopo anni. Rispetto alla donna che turbava i miei sogni il cambiamento è evidentissimo, e non si tratta solo del passare del tempo.



Ho visto una donna che si è lasciata andare, che ha deciso di non porsi più agli altri per come appare ma per come è. E come è dentro è dato da quello che vedo.
O almeno così penso io.
Un po' mi ha ricordato il vecchio Jack Nicolson che a chi chiedeva lumi sul suo stato di forma fisico scadente rispondeva "Cazzo devo frequentare una palestra per consegnarmi in forma alla morte? Ma vaffanculo!"
Non condivido una sillaba di quest'affermazione, ma ha un fascino incredibile nella sua "verità". Vale per lui che se lo può permettere, ed io al contrario di lui godo del mio stare bene fisicamente (toccandosi le palle).
Torniamo a Sinead, vuole un uomo la mia eroina. E lo vuole con certe caratteristiche, non le serve per una sveltina ma cerca qualcosa di più coinvolgente e complesso. Si duole che ad oggi questa ricerca non le ha portato risultati, e ci informa che a certe pulsioni provvede con l'autoerotismo con uso abbondante di frutta e verdura. 
E' carta vetra la nostra, come i nati della cattolicissima Irlanda sanno essere quando sbiellano pensando a tutte le minchiate a cui li ha costretti il verbo e l'educazione di santa Romana Chiesa. Ma è una carta vetra che a me piace, una roba a cui ogni tanto uno ha voglia di strusciarsi.
Quello che vedo in giro tra gonne strette, minigonne, abbronzature prese a Varigotti e tette rifatte non ha quel fascino. Ci sarà un perché.


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