Un titolo di giornale e fascisti in azione
La Stampa di Torino fa un titolo così, sì quello che vedete a destra, ed in un quartiere di torino ieri si è scatenato l'inferno.
Cinquanta fascisti ( e come potremmo chiamarli altrimenti?) pensano bene di farsi giustizia da soli, indossano passamontagna, impugnano spranghe e invadono un campo Rom. Ne bruciano le baracche e le roulotte, tengono fuori i pompieri che provavano ad intervenire. Poi, una volta che il fratello della "vittima" racconta loro che la ragazza ha raccontato una balla, quelli alla spicciolata tornano nelle loro luride fogne.
Perché loro sono fatti così, prendono il primo titolo di giornale e poi basta che sia uno zingaro, un romeno o un marocchino e si attrezzano per fare la spedizione punitiva. Di solito in tanti contro gente inerme.
Queste merde saranno in prima fila, tra un po', ad agitare "le folle" con le loro parole d'ordine. Le solite su chi ruba il lavoro, l'Europa di merda e tutto quello che è l'armamentario classico. Basta sapere con chi si divide la strada quando si parla di certi argomenti per prendere un'altra via.
Naturalmente la Stampa ha capito di averla fatta grossa e, quindi, con la coscienza lurida pubblica questo articoletto:
GUIDO TIBERGA
TORINO
Il razzismo di cui più dobbiamo vergognarci è quello inconsapevole, irrazionale, che scatta in automatico anche quando la ragione, la cultura, le convinzioni più profonde dovrebbero aiutarci a tenerlo lontano.
Ieri, nel titolo dell’articolo che raccontava lo «stupro» delle Vallette abbiamo scritto: «Mette in fuga i due rom che violentano sua sorella». Un titolo che non lasciava spazio ad altre possibilità, né sui fatti né soprattutto sulla provenienza etnica degli «stupratori». Probabilmente non avremmo mai scritto: mette in fuga due «torinesi», due «astigiani», due «romani», due «finlandesi». Ma sui «rom» siamo scivolati in un titolo razzista. Senza volerlo, certo, ma pur sempre razzista. Un titolo di cui oggi, a verità emersa, vogliamo chiedere scusa. Ai nostri lettori e soprattutto a noi stessi.
Ieri, nel titolo dell’articolo che raccontava lo «stupro» delle Vallette abbiamo scritto: «Mette in fuga i due rom che violentano sua sorella». Un titolo che non lasciava spazio ad altre possibilità, né sui fatti né soprattutto sulla provenienza etnica degli «stupratori». Probabilmente non avremmo mai scritto: mette in fuga due «torinesi», due «astigiani», due «romani», due «finlandesi». Ma sui «rom» siamo scivolati in un titolo razzista. Senza volerlo, certo, ma pur sempre razzista. Un titolo di cui oggi, a verità emersa, vogliamo chiedere scusa. Ai nostri lettori e soprattutto a noi stessi.
Mi auguro che il suo direttore metta mano al portafoglio e paghi la casa a quella gente. Solo questo.
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