Mexico e neve da noi

Il tipo mi ha consegnato una saponetta minuscola rosa, un asciugamano ed il comando del televisore.
"Qui trovi acqua calda, la connessione ad internet, stanze grandi e puoi vedere la Tv"
Due rampe di scale con in cima un cartello che dice che quella oltre ad essere l'unica via d'entrata e' anche l'unica via di fuga. Il televisore c'e' e trasmette solo un canale inguardabile. Il resto ha rispettato la promessa.
Non e' un posto da bimbiminkia o signorotti raffinati e costa solo 200 pesos (12 euro). Sono ad un passo dal mercato centrale, su una via trafficatissima e piena di gente che si muove con molta calma.
L'unico canale ieri sera ha trasmesso un servizio interminabile sulla polizia del posto, sull'addestramento che le hanno fornito gli americani "perche' pensare ad uccidere la gente senza prendere in giusta considerazione i diritti umani e' una cosa che non va piu' bene". Proprio cosi'.
Mi trovo a Guanajuato a 5 ore da citta' del Messico. Un posto incantevole, pieno di piazze in cui si esibisconno artisti di strada, con una universita' importante e circa 20.000 studenti che la animano quotidianamente.
Questo posto ha prodotto il 20% dell'argento estratto in tutto il mondo per circa 250 anni. Qui il lavoro era fatto dalle popolazioni locali prima in schiavitu', e poi in una forma che introdusse una specie di salario lasciando inalterata la condizione di partenza.
Quando re Carlo III di spagna decurto' la quota di profitti dei signorotti locali, e dei gesuiti, si scateno' una rivolta che porto' all'indipendenza. Una guerra combattuta da schiavi e proletari per gli interessi di una borghesia parassitaria nascente. Un po' quello che accade in giro per il mondo ancora adesso.
Da qui quello che sento dell'Italia e' fantozziano. La gente e la struttura tutta sono nella merda per la neve, il ghiaccio ed il freddo polare. Basta poco per bloccare quella specie di paese dei balocchi, anche solo il ritornare a dover fare i conti con la natura, e le sue stagioni con i loro eccessi, sembra una cosa che nei commenti appartiene piu' all'incredulita' di gente che vive in Africa.
sarebbe un'ottima occasione per rinsaldare rapporti tra gente che fa fatica a salutarsi ,e spalare un po' di quella neve, invece che attendere che qualcuno te la tolga da davanti al portone.
Ma tant'e'. Pensa a stare in montagna all'addiaccio e con un mitra in mano. Appunto, non e' roba da bimbiminkia.
Il dibattito politico continua sonnacchioso nel frattempo. Ci abbarbica sull'articolo 18, si tratta da deficienti quelli che aspirano ad un po' di sicurezza ed il tutto con il culo al caldo dall'alto della lauta ricompensa parlamentare.
Si parla di flessibilita' come se questa ha salvato l'Iralanda o la Spagna o gli stessi USA dalla crisi con cui facciamo i conti.
La politica e' morta. E quelli che si scannano sono degli zombie. Riamane il percorso rigoroso dell'ideologia,della lettura marxiana di cio' che siamo oggi e del costruire alternative stando fuori dai giochi televisivi. Non vedo altra strada.
Torno al mio percorso, Martedi' saro' nel Chiapas, da li' la notizia e' che l'esercito ha rinforzato i contingenti per combattere la violenza (mi chiedo di chi).
Appunto, un posto che non e' per bimbiminkia.


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