Dov'è il mio posto

"Con questo Chautauqua non mi propongo di aprire qualche nuovo canale di coscienza, ma semplicemente di scavare più a fondo in quelli vecchi, ormai ostruiti dalle macerie di pensieri divenuti stantii e di ovvietà troppo spesso ripetute. L'eterno "Che c'è di nuovo?" allarga gli orizzonti, ma se diventa l'unica domanda rischia di produrre solo i detriti che causeranno l'ostruzione di domani. Mi piacerebbe, invece, interessarmi alla domanda "Che c'è di meglio?", che scava in profondità invece che in ampiezza." 
Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta.

Me ne sono andato in giro per Torino . E' dall'inizio di Gennaio che non passeggiavo per le strade della mia città. Mi è apparsa più grigia del solito. 
Abituato agli spazi e al sole del Messico tutto mi è sembrato piccolo,angusto e freddo. Una città occupata dal metallo delle macchine posteggiate lungo i marciapiedi. 

La gente cammina quasi curva, guardano davanti a sè, le mani in tasca o occupate da qualche cellulare di nuova generazione.

Di fronte al comune l'ennesima manifestazione di gente senza più lavoro, in piazza castello No Tav in digiuno ed operai incazzati per quello fatto sull'articolo 18.
Intorno venditori di palloncini, qualche gita scolastica ed anziani sulle panchine.

Nei negozi i saldi sembrano non finire mai, non sanno più come vendere a gente che vede il proprio reddito falcidiato giorno dopo giorno.
Il macellaio da cui vado non ha aumentato i prezzi, così quello che mi vende la frutta e la verdura. Di fianco a casa mia nel palazzo attiguo hanno messo in vendita altri tre appartamenti. 

Sono andato al parco, mi sono sdraiato ed ho affondato la faccia nell'erba. Il profumo dell'erba, che meraviglia.
"Che c'è di meglio?" mi sono chiesto. Ho riconsiderato i miei punti cardinali, ho guardato in prospettiva la mia vita e, osservando le persone, mi sono sentito estraneo a questo contesto.
Sono randagio, non concepisco più la mia vita in funzione delle "garanzie" che vorrei chiedere a questa società. non me ne frega più un cazzo del lavoro fisso e non ho paura del tempo liberato. 
Sono io insieme ad altri, ma sono io.

Non ho buttato nel cesso la mia storia e quello che sono stato. Continuerò a manifestare e lottare ove se ne presenti l'occasione ma, per quanto mi riguarda, la prospettiva è altro.

Tornerò lì, in quei posti e tra quelle persone. Consumerò i giorni che rimangono tra loro, qui non è più il mio posto.
Sarà dolce la vita e la lotta, più che qui. Ed anche la morte quando mi prenderà troverà un sorriso stampato sul mio viso.
Hasta luego.








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