Qualcosa del Mexico dal mio diario.

"L'argilla è immobile, ma il sangue è randagio;
Il respiro è merce che non si conserva.
In piedi,ragazzo: quando il viaggio sarà finito
Ci sarà tutto il tempo per dormire"
A.E. Housman



Raphael argentino giramondo 
Sui 35 anni, un figlio di due e sua moglie
Vende pulserà e bigiotteria mi racconta i suoi viaggi e dice che alla sua età gli italiani preferiscono stare in casa con la mamma


Gli dico della precarietà e del caro vita
E' così in tutto il mondo ma voi vi piangete addosso, mi risponde
Fate quello che vi dicono e per non dividere i costi con due amici rinunciate a stare da soli sin la comida de la mamacita
Sarà mica x niente che loro hanno avuto il Che e noi Mussolini
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Ieri sera sono capitato in un ristorante Argentino. Non c'erano altri clienti. Lei e' una compagna che durante la dittatura militare e' fuggita in Europa ed ora vive qui con il suo compagno messicano.
Serata di ricordi, di discussione politica, di rivisitazione di registi italiani come Pasolini e Visconti (solo per citarne alcuni) e cose cos¡ .
Ho mangiato una lasagna vegetale, bevuto una cerveza .
Mi ha chiesto dell'Italia, dei compagni e di Berlusconi. Complicato raccontarle come il paese con il piu' grande partito comunista (diciamo cosi', va'!) sia ridotto a farsi rappresentare dagli idioti di oggi, con un popolo in buona parte ebete e silente.
Alla fine baci e abbracci, consigli su come girare e dove con in piu' la promessa che questa sera andro' da lei a cucinare un paio di piatti dei nostri (gia'!).
Domani un viaggio lungo verso una zona a Noed in cui non piove da un anno, stato di zacatecas, con grossi problemi nell'approvigionamento dell'acqua, agricoltura e campesinos nella merda e gente incazzata.
Mi e' venuta in mente una frase di un libro che sto leggendo " voglio cadere giu' per darti la possibilita' di afferarmi ed aiutarmi." E' l'effetto che mi fa questo viaggio. Mi ha afferrato al volo. hasta luego

Una compagna di cui leggo le mail che arrivano raccontando quello che accade in Valle di Susa ha al fondo questa frase. Non so chi sia l'autore che si firma ma la metto qui perche' mi piace.
"Voglio innamorarmi di te ogni notte e dimenticarti ogni mattina, voglio morire in te e rinascere fuori da te, voglio stare via un mese e non chiamarti mai, voglio stare via un mese e scriverti soltanto.
Voglio amarti e non aver bisogno di te, voglio amarti e non voglio averti, voglio amarti e non voglio appartenerti." RICCARDO LESTINI

C'e' un'atmosfera strana. Nuvole nel cielo e freddo. Sento lo stomaco contratto e questa cosa non mi aiuta. Adesso mi viene in mente una frase di Bukowskj "Umanità, mi stai sul cazzo da sempre". Ecco il mio motto!" Detto da un Comunanarchico come me suona strano.E non e' per l'umanita' che mi scorre vicino ora. Spero che domani tutto cambi e che il calore dei compagni riscaldino l'atmosfera. I compagni.....per trovarne mi e' toccato fare migliaia di km. Troppo esigente? No, e' che e' il periodo dell'umanita' che mi sta sul cazzo e quindi esterno, hasta luego.

La scritta che ho davanti dice" mi farebbe piacere che mi spiegassero come fa uno a sapere qual'e' il suo posto.
Per ora io non lo so. Immagino che lo capirò quando sarò in un posto da cui non posso andare via"
Fuori piove, hanno imbiancato i muri e cancellato le scritte
Matteo ha un suo "ristorante" e più tardi andrò li'
Il turismo catatonico avanza, hanno facce da cazzo supervitaminizzate
Acquisterò un paio di scarponi nella bottega 1 de jenero, c'e' fango fuori da qui e camminare e' difficile
Cerco un posto nel mondo, piccolo ma fuori da tutto e con persone semplici. Adesso sono qui e aspetto che spiova.

Sole. E senso di umidita' che esce da tutti i pori. Questa mattina i programmi sono cambiati, ci sarebbe da parlare di un sacco di roba. Ad iniziare da Rosa, una compagna in carcere qui a San Cristobal con cui festeggeremo il compleanno del suo piccolo il 19. L'altro e' morto dopo il parto perche' le botte ricevute dalla mamma avevano leso il suo cervello. Tante storie. E non so da dove iniziare. Matteo mi ha preparato una colazione con i controcazzi. Uova e prosciutto, succo d'arancia e tazzon di frutta, yogurt e miele. Il miele arriva da una comunita' zapatista. Buonissimo. Mangero' di nuovo domani.
Qui l'attivita' procede frenetica, si mischiano gli obiettivi di resistenza e dilotta a quelli che creano reti e comunita' solidali. Si costruiscono forni e si insegna a fare il pane. Piccole isole, ma tenaci e dure. Tutto questo costa.
questa sera saro' al CIDECI, il luogo costruito dagli zapatisti con il contributo di tanti, per un seminario. E' un posto fantastico.Ogni tanto mi inoltro nelle cazzate lasciate in Italia e misuro la distanza.
Penso che la stupidita' quando indossa vestiti elaborati, e non semplici, e' molto pericolosa.
C'e' un paio di percorsi che mi attendono. E c'e' il sole per fortuna. Hasta luego

Ho viaggiato tra Palenque ed Ocosingo nei modi piu' strani, su taxi collettivi, appeso su un cassone stretto tra una ventina di compagni di viaggio, sul furgone di uno che distribuisce alimentari e che aveva voglia di chiacchierare del mio paese. Queste ultime giornate sono state magnifiche e strane. Anche nei momenti piu' duri, solo su una strada in cui non e' passato nessuno per quattro ore.Sono posti indescrivibili, capita di camminare con gruppi di turisti ad Agua Azul. Quando loro si fermano sai che e' quello che fa la differenza tra scoprire e tornare a casa con niente. E allora si continua su un sentiero che si inerpica per la selva, superi un posto di blocco di vigilantes grazie a 20 pesos e ti trovi fuori dal tempo.Posto di conflitti questo, con i paramilitari che ti scrutamo, lasciano messaggi inequivocabili e ti chiedono perche' vuoi andare avanti.Lo scorso anno di quelli ne sono morti tre in scontri contro la comunita' zapatista di Bachiacon.
Ho proseguito la mia escursione a Tonina, in un panorama bucolico in cui i villaggi erano vuoti perche' la gente occupata con i lavori dei campi. In compenso bambini a frotte. Mi sono arrampicato su piramidi da vertigine, osservato l'orizzonte e bevuto insieme ad un vecchio che mi ha dato le indicazioni per raggiungere Chiamisal un pueblo zapatista in cui mi hanno accolto e raccontato un po' di storie.
Sono tornato al 94 quando ero qui. In questo posto hanno ucciso centinaia di persone, sotterrato i loro corpi a Tuxla in una fosse comune. Gente che ha combattuto con machete e lance contro i mitra di un esercito moderno.
Domani saro' a Nueva Morelia un agglomerato zapatista, viaggero' di nuovo appeso e stretto. Sentiro' l'aria che entra nei polmoni, chiacchierero' con i miei compagni. E saro' felice.

La catena e' spessa. Il poliziotto ci scruta, siamo in fila insieme ai parenti degli altri detenuti. La catena e' spessa e fa "clang" quando quello la lascia cedre per terra. Il cancello si apre. Il sole e' coperto da nubi, l'aria e' fredda e questo buco e' in una valle stupenda. Il verde, gli alberi e le gocce di rugiada. Ho questo nelgli occhi mentre cade la catena.
Do loro il passaporto. Mi schedano, mi fanno andare in una stanza.Mi mettono un timbro su un braccio. Domande, risposte. Perquisizione a gambe larghe. Come in tanti posti, come sempre quando viaggio da queste parti.Mi viene in mente una canzone di De Andre'."tante le facce le grinte le ghigne i musi, vagli a spiegare che e' primavera."
Cammino, e' un corridoio.Si aprono diverse porte. Sono con i compagni, ma lo stomaco e' contratto lo stesso. Lei e' li', con il sua bambino insieme agli altri prigionieri politici. Con il suo uomo. Ci guarda e sorride, con lui.
E' festa, sono gesti affettuosi. Carezze.
Li abbraccio uno ad uno, si allungano per stringermi.
Vorrei perdermi in quegli abbracci.
Giro per il carcere, visito le loro celle, in 12 in pochi metri quadri. Si dorme per terra, nel cesso. Dove c'e' spazio.
Condanne a 45 anni, 30, 60. facce di contadini. L'ultimo prigionieri arriva da una base zapatista. Non parla neanche spagnolo.Il tempo e' volato, l'ho lasciata li' con loro. Penso a lei. Al suo uomo. Agli anni di prigione, alla resistenza e alla lotta. Fuori il sole non e' piu' coperto. Aspetto di tornare a casa. Con i compagni.
Ho voglia di piangere, ma sento solo il dolore del groppo in gola.
Hasta luego
http://www.youtube.com/watch?v=95AqtTMqn2s

Omar ha passato sette anni nella Selva con la guerriglia. L'addestramento e' stato duro, e quando partecipa alla gara di corsa mette in mostra un fisico essenziale. Nervi e muscoli, neanche un filo di grasso.Mi ricorda Cienfuegos, uno dei comandanti che accompagnarono Che Guevara nella liberazione di Cuba. Insieme ai suoi quattro frattelli e' parte della comunita' in cui ho passato una giornata indimenticabile. Se mai avrete la fortuna di venirci (SE) vedrete con i vostri occhi cosa significa mettere in pratica l'idea di autonomia che il movimento zapatista porta avanti dal 1994. Interi territori governati da giunte di buon governo dove lo slogan e' "tutto per tutti, niente per noi". Ogni pueblo e' autonomo e coordinato da un caracoll insieme ad altri. Costruiscono scuole e strutture, i lavori sono divisi e ogni comunita' deve essere in grado di garantire i servizi essenziali ai propri abitanti. Ci sono sessioni in cui medici insegnano a curare in fase di prima emergenza, si riconoscono tra le erbe quelle che possono curare e si fanno pozioni, si costruiscono punti di comunicazione inaccessibili ad occhi indiscreti per comunicare in caso di emergenza, e cosi' su tutto il resto.
E' in vigore una tregua ma i posti di blocco lungo la strada ti ricordano la realta'. Sono ripassato davanti a Mitziton, ho rivisto i luoghi in cui ho partecipato ai blocchi stradali, il punto da cui i paramilitari spararono ferendo un compagno, il palo della tortura e tutto lo schifo che non ha spezzato la schiena a questa gente.
In mexico secondo i dati di Coneval il numero dei poveri rappresenta il 46% della popolazione. Tra gli indigeni questa percentuale sale al 67%. I numeri sono in crescita, cosi' come cresce la ricchezza concentrata nelle mani di pochi. 11 miliardari hanno l'11% della ricchezza del paese. 50 impresari il 50%. Questo e' il modello del neoliberismo. Quando verrete qui avrete due scelte: farvi i cazzi vostri, abbronzarvi e fare soldi sfruttando la miseria di qualche vostro dipendente. Andare tra quella gente ed imparare, magari (tra le altre cose) smontare e rimontare un' arma. hasta luego.

Domani e' il 28 febbraio, un domani di tanti anni fa nel 1979 Matteo e Barbara entrarono nel bar dell'Angelo. Furono fucilati sul posto senza neanche la possibilita' di alzare le mani per arrendersi.
Charlie era un operaio, studiava. A loro ed a lui dedico un brano scritto ed immagini che narrano di un'amicizia e della sua fine perche' so come mi sento ora e come mi sentiro' domani e per tanti domani ancora.
A pugno chiuso Charlie.

Henry Miller da Primavera nera.
"E ora prendo commiato da voi e dalla vostra sacra cittadella. Me ne vado a sedermi sulla cima di montagna, ad aspettare altri 10.000 anni che vi facciate largo verso la luce. Vorrei solo che per questa sera attenuaste la luce, abbassaste gli altoparlanti. Stasera vorrei meditare un pò in pace e tranquillità.Per un pò vorrei dimenticare che v'accalcate intorno al vostro favo da quattro soldi.
Domani potrete completare la distruzzione del vostro mondo. Domani potrete cantare in paradiso sopra le rovine fumanti delle vostre città terrene. Stasera però vorrei pensare a un uomo, a un individuo solo, a un uomo senza nè paese nè nome, un uomo che io rispetto e che non ha asoolutamente niente in comune con voi: ME STESSO. Stasera vorrò meditare su ciò che io sono"

Prossima settimana saro' a casa. Ma il mio posto e' qui.




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