Le cose da non dire sulla TAV
“Alcune cose che non si debbono sapere in merito al Tav Torino Lione”
“Intanto non si deve sapere, e non si deve dire, che grazie al
progetto (che non esiste) cosiddetto Low Cost, sbandierato dal
commissario governativo Virano e dallo stesso primo ministro Monti, la
nuova linea non sarebbe più Torino – Lyon, ma molto più modestamente
Susa – Saint-Jean-de-Maurienne, tutta in galleria profonda con una
velocità massima di circa 200 km/h. Non solo, ma non si deve sapere e
non si deve dire che all’imbocco di Susa la galleria incontrerebbe uno
strato di rocce zeppe di amianto che non si sa minimamente come
trattare vista la normativa in vigore. Infatti, sempre in Valle di
Susa, tra Cesana e Claviere c’è una galleria in costruzione di circa
un km. che è ferma dal 2005 perché si è incontrata una vena di amianto
Non si deve sapere e non si deve dire, perché è un segreto, che
l’accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della
Repubblica francese per la realizzazione e l’esercizio di una nuova
linea ferroviaria Torino-Lione firmato a Roma il 30 gennaio 2012 tra
il ministro dei trasporti e infrastrutture francesi e il viceministro
italiano Ciaccia all’articolo 1 terzo comma recita testualmente: “Il
presente Accordo non costituisce uno dei protocolli addizionali
previsti dall’articolo 4 dell’Accordo firmato a Torino tra i governi
italiano e francese il 29 gennaio 2001. In particolare, non ha come
oggetto di permettere l’avvio dei lavori definitivi della parte comune
italo –francese, che richiederà l’approvazione di un protocollo
addizionale separato, tenendo conto in particolare della
partecipazione definitiva dell’Unione europea al progetto.”
Il testo di questo accordo in Italia è tenuto ben nascosto (ma i No
Tav ne hanno avuto una copia) per non turbare le coscienze, mentre in
Francia il governo l’ha pubblicato sul suo sito internet.
Dunque non si deve sapere e non si deve dire che NON E’ VERO che in
Francia stanno per iniziare i lavori per il tunnel della tratta
internazionale! Non si deve sapere e non si deve dire che l’Unione
europea non ha ancora deciso se e quanto finanziare della Torino –
Lyon.
Non si deve sapere (e infatti nessuno ne parla) che a Chiomonte, alla
Maddalena, le Forze dell’Ordine e i militari hanno requisito e
blindato senza alcun documento autorizzativo il Museo Archeologico
(facendolo diventare una caserma), l’area archeologica (che hanno
provveduto a distruggere nei giorni compresi tra il 27 giugno ed il 3
luglio 2011 e che è tutt’ora utilizzata come parco per la manovra dei
mezzi operativi), il piazzale antistante il museo e quello antistante
la cooperativa vinicola di Chiomonte impedendole di fatto l’attività
economica. E soprattutto non si deve far sapere che il sito divenuto
di interesse strategico nazionale riguarda soltanto l’area di cantiere
delimitata dai documenti approvati con la delibera del CIPE del
18/11/2010 pubblicata sulla G.U. il 6/4/2011, la quale si trova a
circa 100 metri da queste aree requisite senza autorizzazioni, solo
grazie alla forza ed alla prepotenza.
Non si deve far sapere in giro che i fondi per il cunicolo
esplorativo della Maddalena di Chiomonte sono stati stornati dai fondi
FAS destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e per
l’edilizia carceraria (delibera del CIPE del 18/11/2010 pubblicata
sulla G.U. il 6/4/2011).
Non si deve far sapere alla gente che fino ad oggi l’apparato
militare per la “difesa” del cantiere non ancora iniziato per il
cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte è costato la bella
cifra di oltre 27 milioni di euro (fonte sindacati di polizia che
parlano di un costo medio di 90.000 euro al giorno).
Sono tante le cose che in questo Paese non si devono far sapere al popolo…”
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