Infoaut continua a non far capire un cazzo nel suo tentativo di scimmiottare Toni Negri
Ogni tanto ci provo a capire quello che scrivono quelli di Infoaut, confesso che non ci riesco. L'estratto che vi propongo dà un'idea della difficoltà che uno, come me, ha nel cercare di penetrare questo tipo di linguaggio. Questi si scrivono e parlano addosso. Assumono nei fatti e simbolicamente un linguaggio da iniziati che, oltre che sgrammaticato e privo di forza retorica, risulta indecifrabile.
Trovo insopportabile il tutto ma tant'è, questo è quanto ci offre la "fabbrica" delle idee anta-gonistizzante.
"Rifuggendo scorciatoie simboliche e artifici politici privi d'inchiesta, vogliamo riprendere e valorizzare le potenzialità del #19A, ad un tempo locale e trans-nazionale, accogliendo l'invito del meeting di Lubiana-Maribor: incidere sullo spazio trans-nazionale inteso come processo costituente in divenire tramite l'orientamento e l'immaginazione di uno sciopero sociale futuro. Uno spazio aperto e in continua ridefinizione, dove le frontiere si collocano tra i bordi delle lotte e la governance neoliberista euro-mediterranea, e la cui cartografia disegna il movimento dei bisogni e dei desideri di parte, contro le linee armate degli apparati di cattura dei governi, nazionali o sovranazionali."
Magari esagero. Mi sono ripreso un paio di libercoli che ho lì, custoditi e belli, in libreria. Uno è "il dominio e il sabotaggio" e l'altro "Crisi dello stato piano". Tutti e due di Toni Negri.
Anche qui il linguaggio non è semplice, cambia (e di molto) la sostanza, la forza ed il significato. Ora dal primo vi propongo un paio di estratti:
" Il solletico e il formicolio della dispersione umanistica dei bisogni e dei desideri non so davvero cosa siano.Il mio muovermi è costruttivo, è materiale.La fantasia ha gli scarponi, il desiderio ha violenza, l'invenzione ha organizzazione....L'obiettivo determinato del processo è l'esaltazione del valore d'uso del lavoro contro la sua mercificazione, contro la sua riduzione a valore d'uso del capitale. Ma come avviene la sussunzione capitalistica oggi? Essa avviene attraverso il comando, la gerarchia,la rendita. L'unità del lavoro sociale che la classe operaia con la sua lotta ha tendenzialmente determinato, il capitale tenta di dominarla e controllarla nella divisione."
Tutto questo per dire cosa? Semplicemente che bisognerebbe fare lo sforzo di innovare il linguaggio, rendendolo facile a chi ci ascolta e legge. Questi non hanno né la sostanza, né la capacità retorica, né offrono un punto di riferimento includente. Mancano analisi e contributi che facciano fare un salto in avanti al dibattito e al movimento. Eppure scimmiottano modalità di comunicazione datate di 40 e passa anni senza avere nelle gambe quella forza. Danno l'idea di un club di snob in cui il linguaggio assume la funzione di muro invalicabile ai più. Si parlano tra addetti, i proletari, la classe, la base della piramide rimane fuori.
Trovo insopportabile il tutto ma tant'è, questo è quanto ci offre la "fabbrica" delle idee anta-gonistizzante.
"Rifuggendo scorciatoie simboliche e artifici politici privi d'inchiesta, vogliamo riprendere e valorizzare le potenzialità del #19A, ad un tempo locale e trans-nazionale, accogliendo l'invito del meeting di Lubiana-Maribor: incidere sullo spazio trans-nazionale inteso come processo costituente in divenire tramite l'orientamento e l'immaginazione di uno sciopero sociale futuro. Uno spazio aperto e in continua ridefinizione, dove le frontiere si collocano tra i bordi delle lotte e la governance neoliberista euro-mediterranea, e la cui cartografia disegna il movimento dei bisogni e dei desideri di parte, contro le linee armate degli apparati di cattura dei governi, nazionali o sovranazionali."
Magari esagero. Mi sono ripreso un paio di libercoli che ho lì, custoditi e belli, in libreria. Uno è "il dominio e il sabotaggio" e l'altro "Crisi dello stato piano". Tutti e due di Toni Negri.
Anche qui il linguaggio non è semplice, cambia (e di molto) la sostanza, la forza ed il significato. Ora dal primo vi propongo un paio di estratti:
" Il solletico e il formicolio della dispersione umanistica dei bisogni e dei desideri non so davvero cosa siano.Il mio muovermi è costruttivo, è materiale.La fantasia ha gli scarponi, il desiderio ha violenza, l'invenzione ha organizzazione....L'obiettivo determinato del processo è l'esaltazione del valore d'uso del lavoro contro la sua mercificazione, contro la sua riduzione a valore d'uso del capitale. Ma come avviene la sussunzione capitalistica oggi? Essa avviene attraverso il comando, la gerarchia,la rendita. L'unità del lavoro sociale che la classe operaia con la sua lotta ha tendenzialmente determinato, il capitale tenta di dominarla e controllarla nella divisione."
Tutto questo per dire cosa? Semplicemente che bisognerebbe fare lo sforzo di innovare il linguaggio, rendendolo facile a chi ci ascolta e legge. Questi non hanno né la sostanza, né la capacità retorica, né offrono un punto di riferimento includente. Mancano analisi e contributi che facciano fare un salto in avanti al dibattito e al movimento. Eppure scimmiottano modalità di comunicazione datate di 40 e passa anni senza avere nelle gambe quella forza. Danno l'idea di un club di snob in cui il linguaggio assume la funzione di muro invalicabile ai più. Si parlano tra addetti, i proletari, la classe, la base della piramide rimane fuori.
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