La decrescita felice
Anche la CEI interviene sul duplice suicidio dicendo che bisogna abbassare la pressione fiscale. Il punto è che questi apprendisti stregoni manco sanno come si misura.
Poiché questa è il rapporto tra pil e somma di contributi sociali e imposte le cose sono due:
1- o aumenti il pil, in modo più che proporzionale rispetto al denominatore
2- o tagli il welfare, per riuscire a sopportare un abbattimento dei contributi che lo finanziano.
Schumpeter nel 1939 scrisse" le fluttuazioni economiche non sono come le tonsille, qualcosa che può essere curato separatamente dal resto, ma sono, come il battito del cuore, l'essenza dell'organismo che le manifesta"
Ora, il contenitore o organismo è quell'aggregato che si chiama capitalismo ed economia di mercato. E come tutti gli organismi soffre di disfunzioni e problemi per cui se sballano i valori del sangue, e viene la febbre, bisogna intervenire con gli antibiotici.
Perché questa cosa? perché credo che sia solo da paraculi ridurre la questione, grave, del suicidio di due persone ad un problema di pressione fiscale. Quelle persone erano povere, non avevano il problema di non sopportare più la pressione fiscale, anzi il suo opposto. Non avevano ammortizzatori che gli consentissero di vivere una vita degna. E come pensate di pagarli quegli ammortizzatori?
Meglio, come pensate di abbassare la febbre solo con palliativi senza porvi il problema dell'organismo e delle leggi che, volenti o no, regolano i suoi equilibri?
Alla fine degli anni 80 il 30% del PIL era rappresentato da trasferimenti finanziari dello stato al settore dei servizi e dell'assistenza. Negli anni 20 ammontavano a circa il 4%. Questo spiega anche perché,ancora, non siamo di fronte a situazioni di rottura sistemiche.
Il punto è che non molti sono coscienti del fatto che, in queste condizioni, le rotture sistemiche se ci saranno ci riporteranno indietro nella storia, non verso il sol dell'avvenire.
Però noi attendiamo fiduciosi, nonostante tutto, qualche illuminazione da parte dei residuati della sinistra. In tutte le sue componenti. A Grillo manco ci pensiamo, quello pensa alla decrescita felice.
Poiché questa è il rapporto tra pil e somma di contributi sociali e imposte le cose sono due:
1- o aumenti il pil, in modo più che proporzionale rispetto al denominatore
2- o tagli il welfare, per riuscire a sopportare un abbattimento dei contributi che lo finanziano.
Schumpeter nel 1939 scrisse" le fluttuazioni economiche non sono come le tonsille, qualcosa che può essere curato separatamente dal resto, ma sono, come il battito del cuore, l'essenza dell'organismo che le manifesta"
Ora, il contenitore o organismo è quell'aggregato che si chiama capitalismo ed economia di mercato. E come tutti gli organismi soffre di disfunzioni e problemi per cui se sballano i valori del sangue, e viene la febbre, bisogna intervenire con gli antibiotici.
Perché questa cosa? perché credo che sia solo da paraculi ridurre la questione, grave, del suicidio di due persone ad un problema di pressione fiscale. Quelle persone erano povere, non avevano il problema di non sopportare più la pressione fiscale, anzi il suo opposto. Non avevano ammortizzatori che gli consentissero di vivere una vita degna. E come pensate di pagarli quegli ammortizzatori?
Meglio, come pensate di abbassare la febbre solo con palliativi senza porvi il problema dell'organismo e delle leggi che, volenti o no, regolano i suoi equilibri?
Alla fine degli anni 80 il 30% del PIL era rappresentato da trasferimenti finanziari dello stato al settore dei servizi e dell'assistenza. Negli anni 20 ammontavano a circa il 4%. Questo spiega anche perché,ancora, non siamo di fronte a situazioni di rottura sistemiche.
Il punto è che non molti sono coscienti del fatto che, in queste condizioni, le rotture sistemiche se ci saranno ci riporteranno indietro nella storia, non verso il sol dell'avvenire.
Però noi attendiamo fiduciosi, nonostante tutto, qualche illuminazione da parte dei residuati della sinistra. In tutte le sue componenti. A Grillo manco ci pensiamo, quello pensa alla decrescita felice.
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