Rivolte nella storia- parte 1a
Se provassimo a narrare la storia in modo semplice che verrebbe fuori? Secondo me potrebbe venir fuori un tracciato che è sempre lo stesso, fatto di simboli, di uomini e di lotte. Di numeri, statistiche e bilanci.
Avessi tempo e voglia un po' mi ci ingegnerei in questa narrazione.
E' un periodo che mi seppellisco dentro libri di storia, di economia e filosofia (di quella spicciola, neh); ho la sensazione che mi basterebbe provare a riannodare il bandolo della matassa per giungere a qualche conclusione. Ammesso che interessino le conclusioni, magari più che quelle interessano i fatti.
Facciamo un esempio, si era Firenze nel 1300 . C'era molto fermento e la città guardava le sue botteghe artigiane con orgoglio e soddisfazione.
Facevano stare bene, si contavano oltre 300 laboratori e vi lavoravano 30.000 persone. All'epoca in città vivevano in 90.000 e questo dà un'idea dell'importanza di quel settore.
I capi confezionati superavano le 100.000 unità; insomma tanto lavoro.
L'economia girava e questo voleva dire migliorare i salari di chi ci lavorava; la produzione aveva bisogno di nuovi mercati e questo volle dire costruire strade, collegare città tra di loro distanti.
Insieme a tutto ciò aumentò anche la concorrenza; in altri posti pensarono di produrre a costi minori e con una qualità che non era quella fiorentina ma ciò, a chi gestiva la produzione, fece venire in mente un'idea: perché non utilizzare i tessuti importati, invece che i locali, ri-processandoli e rendendoli di qualità migliore? Nuovi mercati si erano aperti e questa combinazione permetteva maggiori guadagni.
Non è che successe tutto d'improvviso, il processo fu lento e graduale. Nel 1338 i laboratori erano diventati 200 e la produzione ridotta di un 30%.
Quarant'anni dopo da quella data (1378) si era attestata a 24.000 capi.
In tutto quel trambusto una parte del ceto produttivo seppe riconvertirsi ma, non essendoci spazio per tutti, la maggior parte vide crollare i propri redditi e dovette fare i conti con la precarietà e la miseria.
All'epoca non si parlava di proletari, padroni e borghesi; si utilizzavano altri termini :"popolo grasso", "popolo minuto", "popolo magro" e roba così.
Indovinate un po' chi rappresentavano costoro?
Fu così che nell'anno di grazia 1378 il popolo magro si ribellò. All'inizio ebbero la meglio, una parte delle loro richieste accolte e chi li guidava ebbe molto potere.
C'era anche una questione legata al debito dovuto all'oligarchia che non venne cancellato, aumentarono le tensioni e così accadde che il popolo minuto (borghesia) si alleò con il popolo grasso ed insieme batterono il popolo magro.
Finì proprio come di solito finiscono queste storie, nel 1382 tutto tornò come prima.
E' bella la storia narrata, poi ognuno tragga le sue conclusioni.
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