19 ottobre, sollevazione generale


Il 19 ci sarà una manifestazione con un titolo impegnativo: sollevazione generale. Mi auguro che la manifestazione sia piena di gente e combattiva. Ho un paio di cose da dire, però.
Intanto 'sta faccia da anonymus è una roba che mi sta immensamente sui coglioni. La usano indifferentemente a destra e a sinistra e, per uno come me che alla propria identità tiene, così come ai propri ideali, 'sto tipo con i baffetti all'insù e il sorriso da coglione ebete ricorda tanto un "fighettino" intellettualmente impegnato ma poco incline a spalare carbone.
L'altra questione, più seria, è sulla potenza di uno slogan simile, se non fosse che uno che scrive sull'huffington post e camuffa il figlio con tanto di passamontagna facendolo giocare al piccolo guerrigliero (postando regolarmente le foto su facebook) è uno che è stato (immagino) molto impegnato nell'organizzazione dell'evento ci sarebbe da prenderlo in considerazione (lo slogan, non lui). Bimbiminkia. Dopo aver letto poi della sintesi dell'assemblea di Roma il dubbio che qualche coglione ami giocare con le parole e la loro simbologia, senza avere le palle di andare fino in fondo, rimane. Se vuoi sollevarti i bambini, le nonne ed i nonni li lasci a casa. Ricordo le situazioni alla Casalini con le truppe schierate dietro ai copertoni e in tuta bianca prendere regolarmente mazzate dalla polizia. Mi chiedo, ma a che cazzo serve? A che cazzo serve generare equivoci che pagherà sulla pelle lo scemo di turno immortalato a lanciare un idrante e, subito dopo, pentirsi di fronte alla prospettiva della galera. La rivolta è una cosa seria, si paga un prezzo. Se non siete pronti lasciate stare, sarà per la prossima volta quando sarete più allenati. Non serve a un cazzo manifestare? Non dico questo, anzi. Però occhio a giocare con le parole, non si capiscono se dietro c'è il fumo di slogan fumosi e senza sostanza. Qui dico un'altra cosa. Continuate con questa litania delle banche. E' come dire piove governo ladro. Questa separazione tra mondo della produzione e mondo della finanza è un'altra di quelle stronzate che de-ideologizzano il contesto e non fanno capire quello che accade. Quali sono i meccanismi della crisi. Si scopre un mondo nuovo che nuovo non è manco per il cazzo. Ci si dimentica che non c'è separazione tra quelle due entità. Senza la produzione di merce il secondo non esisterebbe. Non a caso i consigli di amministrazione delle banche sono pieni di quella gente lì.I padroni. Provare a costruire autonomia è una cosa seria, lo diventa meno se il tuo centro sociale diventa una rivendita di magliette del Che con meccanismi che replicano il famoso mercato. 
Vabbè! In ogni caso il "dovere" è starci dentro, dicendo magari cose che i pischelli non vogliono sentirsi dire. Buona sollevazione a tutti.

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