Tra sionisti e palestinesi
Ci stanno pure quelli che hanno la bandiera palestinese come Avatar e che scrivono che il problema è Hamas che tiene in ostaggio una popolazione. E che non bisogna dare pretesti ad Israele. Un po' come quelli che andavano dai pellerossa e li pregavano di stare nelle riserve in pace perché potevano scatenare la reazione dell'uomo bianco.
E abbiamo visto come è andata a finire.
A parte che si so' scordati che Hamas è stato votato a maggioranza da quella popolazione per rappresentarli, a parte questo dettaglio ma veramente pensate che ci sia una pur minima giustificazione in quello che uno stato canaglia e fascista, come quello israeliano, sta facendo da quelle parti? Ma leggervi qualche libro come " Israele un progetto fallito" scritto da Mario Moncada per cercare di capire, o ripercorrere il processo storico che portò alla creazione di quello stato? o, magari, una ricostruzione storica fatta da qualche ebreo dissidente come Ilan Pappè (ebreo) che nel suo " la pulizia etnica della palestina" narra molto bene quel'è stato il progetto dello stato sionista?
"- Nel 1948 nacque lo Stato d’Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba (‘catastrofe’), ovvero la cacciata di circa 250.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell’anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d’accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convinse i palestinesi ad abbandonare i territori – nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere – pur di facilitare l’ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1998) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel ’48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la dirczione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. "
No, va di moda solo l'esternazione pruriginosa di quelli che mettono sullo stesso piano martiri e carnefici. Troppo facile rinunciare alla memoria ed alle ragioni per fare i moralisti dal cuore tenero bipartisan. Non basta.
p.s.
concordo con quello che dice Vattimo " «È il momento di fare le Brigate Internazionali, come in Spagna: anche in Israele c’è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero, c’è un genocidio in atto...»
Perché o si è in grado di opporre una forza uguale e contraria o la pace rimarrà una chimera. Sennò potrebbe iniziare Israele a rinunciare alla sua "guerra umanitaria"
DICHIARAZIONI UMANITARIE
"Gaza, strage a Sajaya: 60 morti
Kerry: "Hamas rifiuta la tregua"
Quartiere bombardato, 17 bimbi tra vittime
E abbiamo visto come è andata a finire.
A parte che si so' scordati che Hamas è stato votato a maggioranza da quella popolazione per rappresentarli, a parte questo dettaglio ma veramente pensate che ci sia una pur minima giustificazione in quello che uno stato canaglia e fascista, come quello israeliano, sta facendo da quelle parti? Ma leggervi qualche libro come " Israele un progetto fallito" scritto da Mario Moncada per cercare di capire, o ripercorrere il processo storico che portò alla creazione di quello stato? o, magari, una ricostruzione storica fatta da qualche ebreo dissidente come Ilan Pappè (ebreo) che nel suo " la pulizia etnica della palestina" narra molto bene quel'è stato il progetto dello stato sionista?
"- Nel 1948 nacque lo Stato d’Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba (‘catastrofe’), ovvero la cacciata di circa 250.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell’anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d’accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convinse i palestinesi ad abbandonare i territori – nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere – pur di facilitare l’ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1998) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel ’48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la dirczione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. "
No, va di moda solo l'esternazione pruriginosa di quelli che mettono sullo stesso piano martiri e carnefici. Troppo facile rinunciare alla memoria ed alle ragioni per fare i moralisti dal cuore tenero bipartisan. Non basta.
p.s.
concordo con quello che dice Vattimo " «È il momento di fare le Brigate Internazionali, come in Spagna: anche in Israele c’è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero, c’è un genocidio in atto...»
Perché o si è in grado di opporre una forza uguale e contraria o la pace rimarrà una chimera. Sennò potrebbe iniziare Israele a rinunciare alla sua "guerra umanitaria"
DICHIARAZIONI UMANITARIE
"Gaza, strage a Sajaya: 60 morti
Kerry: "Hamas rifiuta la tregua"
Quartiere bombardato, 17 bimbi tra vittime
“Israele è costretta a essere crudele”
Lo scrittore Appelfeld: «Viviamo chiusi in casa»
Questo vorrebbe avere la possibilità di mangiare in santa pace un gelato, passeggiando tra le strade della sua amata cittadina e, alla sera, senza tante rotture di coglioni vedere in TV i reportage su come procede la pulizia etnica della palestina da parte del suo amato esercito. Al contrario, quei cazzo di palestinesi si ostinano a sparare i razzi sulla sua cocozza di uomo di merda . Dicono che la morte non si augura a nessuno, ma una dipartita naturale con la possibilità di riflettere un attimo su come si è vissuti può aiutare il mondo a diventare migliore. Senza 'sta gente.
Lo scrittore Appelfeld: «Viviamo chiusi in casa»
Questo vorrebbe avere la possibilità di mangiare in santa pace un gelato, passeggiando tra le strade della sua amata cittadina e, alla sera, senza tante rotture di coglioni vedere in TV i reportage su come procede la pulizia etnica della palestina da parte del suo amato esercito. Al contrario, quei cazzo di palestinesi si ostinano a sparare i razzi sulla sua cocozza di uomo di merda . Dicono che la morte non si augura a nessuno, ma una dipartita naturale con la possibilità di riflettere un attimo su come si è vissuti può aiutare il mondo a diventare migliore. Senza 'sta gente.
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A Rafah sterminata una famiglia con 7 bimbi
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Per concludere:
Daniel Pennac
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