Renzi l'economista.

" Renzi: "Contratti aziendali per far ripartire il Paese" 
Questo naturalmente non sa di che cazzo parla.Partiamo da una considerazione, se le aziende dei padroni (che per il putto sono colleghi) sono riuscite a comprimere i salari dei lavoratori nel modo in cui descrisse il fenomeno l'IRES nel 2010 (che potete leggere qui sotto) per quale fantasmagorico motivo (in una situazione di debolezza in termini contrattuali come ora) la contrattazione aziendale dovrebbe far ripartire il paese?
"classificando i 30 paesi OCSE attraverso l’indice di concentrazione del reddito l’Italia risulta il sesto paese più diseguale. Come ci ha insegnato la crisi, a generare bassa crescita e zero sviluppo contribuisce anche un’iniqua distribuzione del reddito. In Italia, la distanza tra reddito medio e reddito mediano (del 50% popolazione più povera) risulta invece essere cresciuta più di tutti gli altri paesi OCSE, passando, negli ultimi 15 anni, dal 10,5% al 17,3% (prima della crisi). La nostra previsione è che nel 2011 tale distanza raddoppierà, superando il 20%. Già oggi, oltre 15 milioni di lavoratori dipendenti guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese. Circa 7 milioni ne guadagnano meno di 1.000, di cui oltre il 60% sono donne. Oltre 7 milioni (63%) di pensionati di vecchiaia o anzianità guadagna meno di mille euro netti mensili. Da chi è composto il ventaglio delle disuguaglianze italiane? Elaborando i microdati dell’indagine sulle Forze di Lavoro ISTAT e prendendo come riferimento il salario netto medio mensile di 1.260 euro, emerge che: una lavoratrice guadagna il 12% in meno; un lavoratore di una piccola impresa (1-19 addetti) il 18,2% in meno; un lavoratore del Mezzogiorno il 20,0% in meno; un lavoratore immigrato (extra-UE) il 24,7%; un lavoratore a tempo determinato il 26,2%; un giovane lavoratore (15-34 anni) il 27,0% in meno e un lavoratore in collaborazione il 33,3% in meno".

Qualche anno fa due fantastici premi nobel dell'economia (quelli che i bimbiminkia del PD ascoltano masturbandosi) arrivarono a questa fantastica conclusione:
"due economisti come Jean-Paul Fitoussi e Joseph Stiglitz pensano che all'origine della grande crisi provocata dai mutui subprime ci sia proprio l'aumento delle diseguaglianza che, ad un certo punto, ha fatto implodere il sistema finanziario. "

A questo ragionamento da esperti e scienziati ci venne in mente che " Se fanno qualche sforzo in più magari arriveranno alla conclusione che flessibilità e salari bassi hanno in sé il cancro che determina questa sorta di metastasi del sistema. La rottura tra consumo e produzione, la messa in crisi del collante del capitalismo: la fiducia che viene sfasciata alla base perché questa si può nutrire solo di certezza.
Qualche passo in più e riscriveranno il Capitale. Anzi no, lo studieranno e basta. Magari riconsidereranno che se il saggio di profitto sacrifica gli "uomini" per pagare gli investimenti, questi alla fine non saranno altro che testimonianza di archeologia industriale mentre i primi avranno finito di scannarsi per trovare un qualche bandolo che dia a loro la speranza."

complicato pensare ad un modello che sia altro, quindi schiantiamoci pure.

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