Tor Sapienza
A Tor Sapienza 14 ragazzini sono tornati. Lo hanno fatto a piedi. Questa è gente che non ha più di 16 anni, di solito sono soli e, nella migliore della ipotesi, se hanno una famiglia nessuno ha pianto quando sono partiti. Lo dico perché sono uguali ai ragazzini con cui mi vedo tre volte alla settimana in un centro di prima accoglienza qui a Torino.
Visto che qualcosa di questa gente la so, e visto che vedo come lavorano gli operatori sociali vorrei solo testimoniare che senza quella gente che li segue per loro non rimarrebbe che la strada.
Certo c'è gente che ci fa business con gli immigrati. Di sicuro quello che gli vende la frutta e la verdura all'angolo, o il negozio di scarpe e di vestiti che per un po' di euro dà loro vestiario solo di quella taglia, e di roba che stava lì al fondo nel magazzino.
Intendiamoci, non è che quei ragazzini vanno lì e con i soldi alla mano acquistano come uno qualsiasi dei nostri adolescenti pasciuti. Di soldi non vedono un cazzo, per quella roba ci pensa la cooperativa.
Già, le cooperative.
Non è un bel business e non mi stanno simpatici, l'alternativa è il nulla.
Perché il comune, con i problemi che ha, col fischio che ci mette soldi o aumenta le risorse. Anzi.
Finito il mese di gestazione quei ragazzini vanno in un altro centro. E lì non è che ci sia Don Gnocchi o il maestro Manzi a seguirli. La realtà è che vengono ammassati e di loro non frega un cazzo di niente a nessuno.
Soldi non ce ne stanno, per loro e per gli italiani.
Detto questo ieri un tizio "de roma" ,con tanto di bandiera rossa come avatar ,mi ha scritto che ho una visione elitaria del "popolo".
Questo a giustificare le cose demenziali che aveva scritto e sulle quali qualche imbecille, che mi frequenta qui, ha messo pure un bel "mi piace, fratello" sullo scritto postato su un social network.
La questione è: perché dovrei stare dalla parte del "popolo" che vuole bruciare un ragazzino egiziano di sedici anni( solo perché ha ingoiato merda per una vita senza avere i coglioni per bruciare chi quella merda gliela fa ingoiare tutti i giorni) e non stare dalla parte di quell'altro "popolo"? Mica parliamo di professori della Bocconi che hanno sbagliato albergo. Parliamo di "popolo" che arriva dall'altra parte del mediterraneo, che se non altro le palle per incendiare qualche piazza di potenti a casa sua le ha avute.
Per definizione il popolo non ha confini, ha una connotazione di classe, è plebe, proletariato, sottoproletariato urbano, sono i cafoni della campagna, quelli con i calli alle mani e quella massa rompicogliona che ti sta appiccicata su quel bus di merda che ti porta al lavoro (se ce l'hai). E tra quelli ci stanno le merde razziste e chi, merda e razzista, non lo è. E mica mi basta che sia italiano per scegliere da quale parte di "popolo" devo stare.
Ve lo ricordate il casino che montarono in calabria i raccoglitori di arance? Era popolo quello che lanciava le pietre contro chi li sfruttava o era popolo quella combriccola di mafiosi di merda? Io non ho dubbi su quale "popolo" frequentare.
Quindi, è inutile che scimmiottate Toni Negri, che provate a frequentare qualche manifestazione di studentelli della minchia impegnati nello"sciopero sociale". Sporcatevi le mani e rovistate nella merda.
E' un percorso impegnativo, ma ne guadagnerete in credibilità e soprattutto eviterete di frequentare gente e "popoli" di merda.
p.s.
naturalmente a Tor Sapienza i ragazzini li hanno ricacciati via. Ci si deve sentire proprio bene a stare con gente così.
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