Petaloso
Dal Corriere della sera:
«Care maestre e cari bambini, scriveteci le vostre parole petalose»
Ecco, questo lo chiamo accanimento terapeutico.
Riescono a farmi odiare 'sti quattro gagni tutto zucchero e miele, futuri cervelli in fuga.
Scappassero mo farei festa.
Il mondo si rovescia, i bambini devono entrare nel circo degli adulti mostrandosi già scemi. Con le mammine plaudenti per la cagate che partoriscono e pronte a fargli l'ennesimo selfie.
Quando andavo alle elementari ricordo che avevamo il giornalino di classe, siccome ero bravo a disegnare la maestra mi elesse disegnatore ufficiale.
Dovevo commentare con un disegno tutte le stronzate che passava il convento ( che tra l'altro era vero perché la mia maestra era una suora, e questo spiega un po' di cose).
All'inizio fu divertente, poi una rottura di palle inimmaginabile.
Ero entrato già ad otto anni nel mondo della produzione.
Iniziava la primavera? E daje con il disegnino della farfalla sul fiore.
Natale? La stella cometa e i re Magi
L'estate? L'ombrellone.
Due coglioni che non vi dico. Anche perché dopo un po' i miei compagni di classe iniziarono ad odiarmi, dopo il disegnino loro dovevano scrivere i pensierini.
Per questo mi soprannominarono giraffa. Da lì le prime risse.
Dopo un po' capirono e mi lasciarono stare. Ed io tornai a giocare nel cortile con tutti gli altri, finalmente senza fare a botte.
Quindi: maestre, NON CAGATE IL CAZZO A QUEGLI INNOCENTI.
«Care maestre e cari bambini, scriveteci le vostre parole petalose»
Ecco, questo lo chiamo accanimento terapeutico.
Riescono a farmi odiare 'sti quattro gagni tutto zucchero e miele, futuri cervelli in fuga.
Scappassero mo farei festa.
Il mondo si rovescia, i bambini devono entrare nel circo degli adulti mostrandosi già scemi. Con le mammine plaudenti per la cagate che partoriscono e pronte a fargli l'ennesimo selfie.
Quando andavo alle elementari ricordo che avevamo il giornalino di classe, siccome ero bravo a disegnare la maestra mi elesse disegnatore ufficiale.
Dovevo commentare con un disegno tutte le stronzate che passava il convento ( che tra l'altro era vero perché la mia maestra era una suora, e questo spiega un po' di cose).
All'inizio fu divertente, poi una rottura di palle inimmaginabile.
Ero entrato già ad otto anni nel mondo della produzione.
Iniziava la primavera? E daje con il disegnino della farfalla sul fiore.
Natale? La stella cometa e i re Magi
L'estate? L'ombrellone.
Due coglioni che non vi dico. Anche perché dopo un po' i miei compagni di classe iniziarono ad odiarmi, dopo il disegnino loro dovevano scrivere i pensierini.
Per questo mi soprannominarono giraffa. Da lì le prime risse.
Dopo un po' capirono e mi lasciarono stare. Ed io tornai a giocare nel cortile con tutti gli altri, finalmente senza fare a botte.
Quindi: maestre, NON CAGATE IL CAZZO A QUEGLI INNOCENTI.
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