USA, la terra delle opportunità.

Non ho voglia di scrivere e allora mi limito a mettere assieme un po' di cose. Di che si parla? Ma di democrazia cazzo, e di democrazia seria. Quella yankee.
Buttare la chiave:

Gli Stati Uniti d'America hanno la più numerosa popolazione carceraria del mondo. Con meno del 5% della popolazione mondiale, gli USA hanno circa il 25% della popolazione carceraria mondiale.



Predestinati:
Nel 1895 John Fiske scrisse su Harper's Magazine un editoriale intitolato "Manifest Destiny", nel quale affermava che gli anglosassoni avevano il diritto di esercitare la loro supremazia nell'emisfero occidentale e in Estremo Oriente, in quanto superiori dal punto di vista dell'organizzazione economica e sociale, nonché per la loro indiscussa capacità di promuovere una civilizzazione pacifica ed ordinatrice. Solo gli Stati Uniti potevano pacificare e stabilizzare le relazioni internazionali, portando beneficio al mondo e all'umanità tutta. Gli americani erano predestinati a compiere questa missione, e il primato statunitense disegnava una gerarchia fra popoli civilizzati e non: solo i popoli più forti potevano sopravvivere. Darwinismo sociale e filosofia di Herbert Spencer - non più Dio - permeavano questa visione propagandata da Fiske. 

Ottimismo, i dati sono in netto miglioramento:

Quanti morti fanno le armi negli Usa?

Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, che fa parte del Dipartimento della Salute statunitense, nel 2017 i morti per armi da fuoco sono stati 39.773, con un trend in crescita negli ultimi vent’anni.

Di questi, più della metà sono stati suicidi (23.854), mentre gli omicidi sono stati 14.542, le morti accidentali 486 e i morti in guerra o per intervento armato legittimo 553.

Soffermiamoci sugli omicidi: nel 2017 sono stati in totale 19.510 nel Paese, dunque quelli commessi con armi da fuoco (14.542) rappresentano la grande maggioranza, i tre quarti del totale.


Si sono dati da fare:
Nel 1845 John O'Sullivan, in un editoriale comparso su Democratic Review, coniò la celebre formula del Destino Manifesto per indicare l'inevitabile processo di espansione degli Stati Uniti nei territori occidentali ancora non civilizzati. Secondo O'Sullivan, Dio stesso avrebbe assegnato l'America settentrionale al popolo statunitense per abitarlo e redimerlo, per espandere le virtù repubblicane di democrazia e libertà. Rispetto all'antica concezione puritana di missione salvifica e provvidenziale, tesa all'evangelizzazione e alla conversione dei popoli, O' Sullivan auspicava un allargamento della sfera politica ed istituzionale degli Stati Uniti, una affermazione della Costituzione e delle leggi americane.

Il benessere:

I tassi di povertà, dopo essere scesi bruscamente durante la metà del XX secolo, si sono stabilizzati dai primi anni settanta, ma sono decisamente aumentati dalla fine degli anni novanta. Ora la povertà affligge oltre il 30% della popolazione. Lo stato sociale è ormai tra i più austeri nel mondo sviluppato, ma mentre esso tutela e riduce la fascia debole tra la popolazione anziana, in proporzione poco è fatto per la fascia più giovane.
Nonostante i forti aumenti di produttività, la bassa disoccupazione e la bassa inflazione, gli incrementi di reddito a partire dagli anni ottanta hanno avuto una crescita lenta rispetto ai precedenti decenni, oltre ad essere stato meno ampiamente condivisi, e accompagnati da una maggiore insicurezza economica.



Certe cose arrivano da lontano:
Nel 1630 John Winthrop, primo governatore della Massachussets Bay Colony, pronunziò sulla nave Arbella il discorso della "città sulla collina" (a city upon hill), un modello di comunità cristiana, fondata sul patto con Dio, esempio di virtù evangelica. La città era però isolata dal resto del modo, protetta dai cattivi influssi esterni, dal male che permeava il resto del mondo: non vi era ancora la spinta per una espansione ed una redenzione delle nazioni corrotte, in primis di quell'Inghilterra che aveva nei fatti espulso i Padri Pellegrini per le loro idee e la loro fede, pura e genuina.

Per chiudere:
Nel suo messaggio al Congresso del 1920, Wilson dichiarò:
...Penso che tutti noi realizziamo che è giunto il giorno in cui la democrazia viene messa alla prova finale. Il Vecchio Mondo sta ora soffrendo un eccessivo rigetto del principio di democrazia e una sostituzione del principio di autocrazia asserito nel nome, ma senza l'autorità e la sanzione, delle moltitudini. Questo è il momento fra tutti in cui la democrazia deve dimostrare la sua purezza e il suo potere spirituale di prevalere. È sicuramente destino manifesto degli Stati Uniti di guidare il tentativo di far prevalere questo spirito.

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