I poveri e l'economia delle brave persone.
Qualche giorno fa, durante il giro alla COOP per la spesa, ho beccato quelle della San Vincenzo. Davano una busta e un volantino su cui era scritto : non lasciamoli in mutande.
Invitavano ad acquistare biancheria intima per i "poveri".
La biancheria per i poveri la COOP l'aveva messa in cestoni in cui veniva offerta a prezzi bassi, tipo 3 euro a mutanda.
Mi è venuto in mente, dopo averne acuistate un paio, di lasciarle alla tizia facendo un po' di polemica, tipo : La COOP deve svuotare i magazzini e trova le sinegie con voi e a prezzi modici, facendo stare bene un po' di gente impegnata ad acquistare il superfluo qui dentro, tacitando un po' di coscienze. E' la bellezza del business ipocrita e stronzo".
Ho lasciato perdere, non posso rompere il cazzo a tutti.
Però sta cosa mi ha fatto venire in mente quando facevo il volontario alla mensa dei poveri, il pane distribuito era quello invenduto del giorno prima. Gentile omaggio dei panificatori. Quelli si avvicinavano, i poveri intendo, e mi dicevano " Se c'è un pezzo morbido perché non ho i denti".
In una casa accoglienza, dove per un po' ho fatto ripetizioni a ragazzini "difficili" e profughi da guerre varie (quelle del mondo occidentale che non ci pensa due volte a bombardarti per convincerti quanto è bello sto sviluppo e sta democrazia),una volta al mese si raccoglieva i soldi delle "istituzioni" si andava dagli stracciaroli o dai vari fruttivendoli e si acquistavano vestiti (quelli che stavano là da tempo immemore) e frutta sul punto della decomposizione per farci un po' di marmellate e succhi di frutta.
Insomma i poveri alimentano un'economia che fa ricche un sacco di brave persone e con la coscienza a posto.
Chissà perché collete per acquistare mitra non se ne fanno.
Tutta sta cosa per dire che? Niente, ho solidi motivi per tirare dritto quando provate a vendermi il contributo al vostro spicchio di bontà a pagamento.
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