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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

La vida y la muerte aquí en México

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Ieri sera sono arrivate quattro camionette della polizia federale. Viaggiano in colonna, quattro seduti e rivolti alla strada con i mitra ben in vista, uno in piedi e su una specie di torretta con la mitragliatrice puntata in avanti. La maggior parte con un passamontagna nero sotto elemetti da guerra. Sono scesi velocemente, un paio a guardia dei mezzi con i mitraglieri il resto e' entrato in un palazzo qui nel centro a Durango. Ho sentito urla, rumori frenetici ed oggetti buttati per terra. Una paio di ragazzi con felpe colorate si sono calati giu' da una finestra, uno di quelli in strada ha puntato il mitra in faccia ad uno di loro, e quelli si sono fermati buttandosi per terra. Per terra ci sono finito anch'io. Insieme a tutti quelli che, curiosi, osservavano la scena. Per fortuna non ci sono state conseguenze, solo un grande spavento e niente di piu' . Hanno caricato i due su una camionetta, le mani legate dietro la schiena, due in piedi con l'arma pun

Zappare la terra in comunita'

Mi sono recato nell'associazione della difesa dei diritti degli indigeni di OAXACA per dare una mano a rizollare un terreno. Zappare la terra e' un'attivita' dura, se non lo hai mai fatto poi ti fa vedere come il tempo passato a fare sport o ad allenarti non serve ad un cazzo. Nella serra ci siamo alternati per un po'; nonostante l'inizio dei lavori sia stato di buon mattino, e con il freddo, dopo dieci minuti mi sono ritrovato con la maglietta a maniche corte e con i primi goccioloni di sudore. Il progetto che mi e' stato illustrato rientra in una serie di interventi che vengono fatti dall'associazione sulle comunita' che abitano in prossimita' della citta'. L'obiettivo e' quello di ricreare le condizioni affinche' queste persone non abbandonino le loro terre, riscoprano tecniche di coltivazione antiche, ripercorrano con la memoria la storia della propria gente e fortifichino i legami tra di loro all'interno della comunit

L'incontro con Felix ed il disagio degli umili

Incontro Felix davanti al portone dell'universita'. E' chiuso e per spiegare il motivo c'e' un cartello che da' conto di quanto guadagna un rettore e quanto un aggregato al corpo docente. Poche cifre ma significative. Felix scuote il capo, ne approfitto ed inizio a parlare con lui. Gli chiedo la sua opinione sulla quesione salariale, faccio riferimento al salario minimo (50 pesos al giorno) e per significargli la mia "sorpresa" gli dico cosa pótrebbe farci dalle mie parti con quella cifra.   - Io guadagno di piu', mi dice, faccio l'autista e porto a casa 4.000 pesos al mese. Sono un taxi driver e con quei soldi devo pagare anche le spese. -Viviamo a casa di mia madre, con i miei tre figli e mia moglie, vesto con quello che trovo e mangio l'indispensabile. Viviamo cosi', e sono un privilegiato. Se vai oltre quelle montagne, e mi indica la linea dei monti davanti a noi, troverai ancora piu' poverta'. La nostra a confronto e&#

Come protestano gli impiegati statali, meglio detti insegnanti

Invece che alzare la voce e dare il giro al nano i professori e gli studenti scelgono il silenzio come forma di protesta. Sempre pensato che il problema e' quello strato gelatinoso d'impiegati dello stato. Un personale vaffanculo a questa forma di protesta. Qui, tanto per marcare le differenze  Probabilmente, come dice una mia amica, con la faccina con la tintarella appena presa dopo la settimana bianca questa e' una nuova forma di resistenza.