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E vogliono chiamarli repubblichini combattenti

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Il disegno di legge presentato da Alleanza Nazionale concentra in due articoli i tratti tipici del fascismo di sempre, originale o neo- o post-: ipocrisia, scherno, ignoranza, incoerenza. Ipocrisia. Il fascismo, portato al potere nel 1922 dall’alleanza tra agrari e industriali e dal benevolo assenso della monarchia, ventun anni dopo si scopre repubblicano e anticapitalista, proclama, nella Carta di Verona, leggi di socializzazione delle fabbriche e condanna come traditori Vittorio Emanuele e Badoglio, con i quali aveva fatto buoni affari fino alla sera prima. Oggi Fini e Gasparri, per farsi belli e democratici, si fanno fotografare ad Auschwitz e a Yad Vashem. Compunti, con la kippà  in capo, piangono sulla memoria dei deportati e pronunciano giudizi definitivi sul fascismo «male assoluto». Poi a Roma dirigono un partito che esige un riconoscimento morale per coloro che agirono per il male assoluto e arrestarono i deportandi. Scherno. A Novara si ricorda ancora quando nel 1944 i fascis...

Il valore della merce

 D -> M … M 1  -> D 1  … E' grazie a questo passaggio, rappresentato dai puntini di sospensione, che il nostro ipotetico capitalista, partito da  M , riesce ad ottenere la quantità di merce in più D  M , che gli permetterà di realizzare il maggior valore  D 1  rispetto al momento dell'avvio di tutto il processo, quando nelle sue mani poteva stringere solamente  D . Abbiamo mostrato anche graficamente, con le stesse notazioni di Marx, che l'introduzione di nuovo valore nella sequenza di scambi deve avvenire nell'ambito della merce. Alla merce sembra quindi succedere ciò che neghiamo possa avvenire al denaro: un’autovalorizzazione. In effetti, mentre  D  ->  D 1   non sarebbe altro che   usura, possibile soltanto quando il differenziale di valore proviene dall'esterno, in  M  il cambiamento avviene del tutto all'interno delle proprietà delle merci in gioco. Ma affinché in esse possa cristallizzarsi valore, deve esistere, fra tutte le merci presenti sul me...

Domani si festeggia il 25 Aprile

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Qualche monellaccio ha lasciato questa effige di fronte alla sede della Lega qui a Torino.  Ora, dicono che l'uomo si sia risentito un tantino. Però di che si incazza? Non è in posizione di combattimento così? Forse si sente scomodo? Ci dica la verità onorevole, un tantino le è diventato moscio? O no?

I fascisti che si vergognano ed i nipoti dei nazisti che cambiano,due buone notizie.

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Il sindaco ex fascista Alemanno ha rilasciato questa veemente dichiarazione dopo aver saputo che il sindaco di Parigi, socialista, non vuole avere niente a che fare con uno che ha celebrato la sua vittoria con un manipolo di camicie nere inneggianti (in verità camicie griffate) . "Quello che ha detto il sindaco di parigi su di me è falso, offensivo e intollerabile. Non si può, per dare soddisfazione ad una propaganda di parte, inventare fatti che non esistono nè tanto meno interrompere le relazioni istituzionali tra la città di Roma e la città di Parigi che sono sancite da un antico gemellaggio". "In questo modo - continua Alemanno - non si offende solo il sottoscritto ma anche la città. Per questo motivo ho chiesto all'ambasciatore d'Italia a Parigi di muovere dei passi diplomatici per chiarire questa situazione e per evitare ulteriori offese". Vi direte : Embè, e dove è la buona notizia? La buona notizia è che lui si vergogna di quelli che lo hanno eletto ...

Il mio 25 Aprile

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La retorica che accompagna le celebrazioni è una roba con cui ho fatto i conti un sacco di volte nella mia famiglia. Sarà stato per il fatto che con la retorica della guerra( la mia famiglia) ha avuto una certa dimestichezza, e che a me è capitato di vederla e toccarla da vicino. Una retorica che creò miti e statue intorno alle quali celebrare il ricordo degli avvenimenti La retorica  portò mio nonno a combattere nell a guerra del 15 quando ancora non aveva compiuto 18 anni. A ricevere un paio di medaglie al valore ed una ferita in testa ricucita alla meno peggio. In seguito lo vestirono con un casco coloniale, gli fornirono  un fucile e, nel 1936, lo imbarcarono su una nave diretta in Africa. Quando tornò, nel 1947, trovò un figlio che non aveva fatto in tempo a veder nascere ed altri che non riconosceva. In compenso parlava bene l'inglese appreso nei campi di prigionia e sapeva come recuperare da un paio di sandali un po' di cuoio con cui attenuare i morsi della fame.  Partì ...

Apartheid Israeliano e Sudafricano, i due modelli.Noam Chomsky

I. IL SUDAFRICA, ISRAELE E LA PALESTINA: SOMIGLIANZE E DIFFERENZE. Christopher J.Lee (Safundi): Dato il pubblico di lettori di questo giornale e il suo interesse per le questioni relative all'apartheid e alle relazioni razziali, voglio iniziare con un evento specifico: le udienze che si sono tenute presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia alla fine di febbraio, dal 23 al 25, sulle "Conseguenze legali della costruzione di un muro nel territorio palestinese occupato". Alle udienze hanno partecipato dirigenti sudafricani, e in particolare Aziz Pahad, viceministro agli Affari Esteri e capo della delegazione sudafricana, ha sostenuto di fronte alla corte che "il muro di separazione non è un muro di sicurezza, è un muro per rafforzare l'occupazione, un muro che ha separato centinai di migliaia di Palestinesi dalle loro famiglie, dalle loro case, dalle loro terre e dai loro siti religiosi". Ha parlato anche dell'attuale situazione sudafricana....

Essere comunisti in Iran

Pubblico un articolo di Carlo Remeny, del 1998, che fornisce qualche indicazione di cosa significhi ed abbia significato essere comunista in Iran. Ci troverete dentro un pezzo della nostra storia, di come le scelte geo politiche di appartenenza ideologica hanno condizionato lo sviluppo di quella società. E' anche la storia di un uomo che ha conosciuto prima il carcere dello Scià e poi quello del regime Islamico. Può essere di insegnamento la sua tenacia e la sua forza, specie in tempi opachi come questi. La costante della repressione sotto i due diversi cappelli, uno filo occidentale e l'altro islamico, è il dato inconfutabile. Ora, il presidente dell'Iran si è espresso nei confronti di Israele con frasi che condividiamo in pieno. Quello stato è uno stato razzista, che ha fatto della pulizia etnica uno strumento politico per la soluzione del problema palestinese.  La cosa imbarazzante è che questo è il compagno di strada per quella battaglia. Detto questo rimane la question...