E vogliono chiamarli repubblichini combattenti
Il disegno di legge presentato da Alleanza Nazionale concentra in due articoli i tratti tipici del fascismo di sempre, originale o neo- o post-: ipocrisia, scherno, ignoranza, incoerenza. Ipocrisia. Il fascismo, portato al potere nel 1922 dall’alleanza tra agrari e industriali e dal benevolo assenso della monarchia, ventun anni dopo si scopre repubblicano e anticapitalista, proclama, nella Carta di Verona, leggi di socializzazione delle fabbriche e condanna come traditori Vittorio Emanuele e Badoglio, con i quali aveva fatto buoni affari fino alla sera prima. Oggi Fini e Gasparri, per farsi belli e democratici, si fanno fotografare ad Auschwitz e a Yad Vashem. Compunti, con la kippà in capo, piangono sulla memoria dei deportati e pronunciano giudizi definitivi sul fascismo «male assoluto». Poi a Roma dirigono un partito che esige un riconoscimento morale per coloro che agirono per il male assoluto e arrestarono i deportandi. Scherno. A Novara si ricorda ancora quando nel 1944 i fascis...