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Il cancro ed il lavoro.

E' un po' come essere in galera. Guardo il mondo attraverso le notizie che scorrono nei vari notiziari, Torino dalla finestra di casa o di quella dell'auto di Carla quando mi porta in giro tra ambulatori e cose di questo genere. In questo momento tutto questo mi basta, il massimo è stato raggiungere il bar sotto i portici in prossimità di porta palazzo. Mi sono seduto perché camminare è dura, ho bevuto un succo di frutta e mi sono beato dei colori della frutta sui banchetti dei venditori ambulanti. Dicevo del mondo, sempre più incasinato.

La paura

Non riesco a misurare la profondità degli abissi del mare,  anche del cielo lo spazio per definizione infinito per me è un'astrazione. Colgo e misuro invece il vuoto di un'assenza, il sentimento che mi spinge oggi ad isolarmi ed a rinchiudermi dentro quel mostro che si chiama paura.

sarò breve

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sarò breve. sono assente perché me la sto giocando ai bussolotti la pelle. Sono occupato con faccende che hanno a che fare con ospedali, salute e vita.

Rivendicazioni e reazioni sdegnate

Sarò breve, per quanto possibile. Sono veramente disorientato, io ero fermo ad anarchici famosi per aver fatto fuori qualche re. Oggi ho letto di anarchici incazzati, per aver letto la rivendicazione dell'attentato al tizio dell'Ansaldo, che scrivono come San Francesco. In quella rivendicazione li prendono per il culo, e loro sdegnati rispondono.

Le cose da non dire sulla TAV

“Alcune cose che non si debbono sapere in merito al Tav Torino Lione” “Intanto non si deve sapere, e non si deve dire, che grazie al progetto (che non esiste) cosiddetto Low Cost, sbandierato dal commissario governativo Virano e dallo stesso primo ministro Monti, la nuova linea non sarebbe più Torino – Lyon, ma molto più modestamente Susa – Saint-Jean-de-Maurienne, tutta in galleria profonda con una velocità massima di circa 200 km/h. Non solo, ma non si deve sapere e non si deve dire che all’imbocco di Susa la galleria incontrerebbe uno strato di rocce zeppe di amianto che non si sa minimamente come trattare vista la normativa in vigore. Infatti, sempre in Valle di Susa, tra Cesana e Claviere c’è una galleria in costruzione di circa un km. che è ferma dal 2005 perché si è incontrata una vena di amianto e non si sa come trattarla in sicurezza!

La resistenza non muore mai

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In basso potete leggere l'intervista ad un partigiano di 97 anni. Va in giro per le scuole di Torino a raccontare cosa è stata la resistenza. Ci voglio tornare su questa cosa perché la memoria e quegli ideali sono importanti, specie di questi tempi. La resistenza è stata sangue, morte, sudore e sofferenza. La resistenza è stata ferocia contro uomini  e feccia che hanno trasformato questo paese in un cimitero a cielo aperto. La resistenza è stato il minimo per uscire da anni di oblio e cervello buttato nel cesso. La resistenza è quello che insegno a mio figlio, perché di partigiani ne avremo sempre bisogno. fonte: la repubblica di Torino NELLA banca dati del partigianato piemontese, realizzata dall'Istituto per la storia della Resistenza di Torino, compare come appartenente a una divisione di Giustizia e Libertà, con i nomi di  battaglia di "Olivia, Buby, Ottolini" e con il grado conseguito di "patriota". E patriota della libertà, sopr...

La liberazione prossima

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Quattro fascistelli di merda hanno contestato un partigiano durante un'assemblea in un liceo romano. I nipotini di quei tizi che produssero solo in questo paese una roba come 600.000 morti ammazzati durante la seconda guerra mondiale vorrebbero sentirsi raccontare quella storia nella quale viene fuori che anche i partigiani in fondo sono stati brutti, sporchi e cattivi. Hanno ragione. I partigiani sono stati brutti, sporchi e cattivi. Purtroppo non abbastanza dico io. Lasciamoli ai loro crani rasati e festeggiamo con anticipo il prossimo 25 Aprile con una bella immagine e con una ola. Forza compagni, rifatelo!!!!!!