Conversazione con il pittore - 7a parte
Mario Paravano-Rivoluzione per la libertà dell'arte Sembra che tutto conduca su un'unica strada, quella del surrealismo. O no? Può darsi, credo che in molti artisti ci siano arrivati comunque sfiniti . Sembra che la realtà ci stia stretta, ed è per quello che ci rifugiamo nei sogni. Nella fantasia. Quello che qui mi interessa è evidenziare uno degli elementi di cui avevo parlato prima. La necessità di redigere documenti che in qualche modo fossero il canovaccio, le regole, il senso, la proposta ideologica di gente che si metteva là con un pennello, o una penna in mano, a raccontare il loro punto di vista sul ruolo che la loro corrente dava all'arte in quel preciso momento storico, il rapporto con la società, il suo passato e quanto era stata in grado di produrre. Lo avevano fatto i dadaisti, prima con un breve documento di Hugo Ball nel 1916 e poi con Tristan Tzara e il suo manifesto sul dadaismo nel 1918: " L’opera d’arte non deve rappresentare la bellezza che è