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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Anarchici

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Bakunin scriveva di Marx nel 1871 " Come tutti i teorici , Marx è nella prassi un sognatore incorreggibile...". Queste parole suonano un po' fuori contesto se uno guarda al nocciolo di quello che il pensiero anarchico  rappresenta nell'immaginari o comune. Possiamo dividere il "pensiero" anarchico in tre grandi famiglie. Il comune denominatore delle tre è, comunque, la lotta contro il principio di autorità. Inteso questo come stato, norma giuridica o fonte del diritto. Per alcuni la radice dell'anarchismo sta nel pensiero liberale, quello che ha come riferimento l'orizzonte dei "diritti" civili, che come  tali non dovrebbero subire limitazioni. Se ne discosta nel momento in cui  questo normativizza tutti quei rapporti che hanno a che fare con il concetto  di proprietà e di beni economici disponibili, e riconosce nello stato il soggetto delegato a stabilire le norme che regolano i rapporti dei singoli su questi temi. L'idea di "cont

Lettera di un prigioniero comunista

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Carcere di Cuneo, gennaio 1985 - estratto di una lettera di Pierino Morlacchi a suo figlio Manolo Ciao mio bel "ragazzo" e un felice anno nuovo.Lo sai che mentre leggevo la tua lettera e quella di Ernesto, mi sono spuntate due lagrimucce? Erano di gioia e di orgoglio. Gioia, perché ho vista confermata la tua maturità, il tuo passaggio dall'adolescenza alla maggiore età, la quale non è semplice somma di anni ma, come fai tu, è presa di coscienza della realtà sociale e dei problemi che essa pone: questa è maturità! orgoglio, perché come padre mi esalti, come comunista mi entusiasmi e come amico mi stimoli a darti delle risposte serie a problemi che sono di tutti noi, dei nostri tempi, posti dalle nostre lotte collettive, non singole. Faccio subito una precisazione; né la mamma né io, abbiamo mai pensato di farti, anzi: di farvi diventare copie di noi stessi, cioè dei grilli parlanti obbligati a ripetere e percorrere parole e strade da noi già dette e percorse. Al contrario

USA, la terra delle opportunità.

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Non ho voglia di scrivere e allora mi limito a mettere assieme un po' di cose. Di che si parla? Ma di democrazia cazzo, e di democrazia seria. Quella yankee. Buttare la chiave: Gli Stati Uniti d'America hanno la più numerosa popolazione carceraria del mondo. Con meno del 5% della popolazione mondiale, gli USA hanno circa il 25% della popolazione carceraria mondiale.

Guatemala

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Se mai vi capiterà di andare dalle parti di Città del Guatemala, fatevi raccontare la storia dei ragazzi che hanno seppellito sulla strada che porta ad uno dei vulcani che guardano la città. Di come trovarono i loro  corpi per caso. Quelli rifiutarono di continuare a lavorare per un dollaro al giorno e quegli altri li ammazzarono subito. Se ti capita di fermarti sulla piazza dei bus di Antigua, quel posto dietro la piazza principale, cerca una baracca dove vendono bibite fresche. Il papà di uno di quei ragazzi lavora lì se è ancora vivo.  Non ho idea se ha finito le lacrime e se il suo viso ha nuove rughe che tracciano un reticolo fatto di pensieri non rilevati ed odio profondo tenuto dentro. So solo che quando mi chiese di accompagnarlo a depositare un fiore sulla tomba del figlio lo feci sentendo un dolore lancinante e sconosciuto dentro di me. Se magari passi da quelle parti, e ti bei al sole su una panchina con dozzine di ragazzini a schizzarti l'acqua della fontana, prova a pe

Rivolta o rivoluzione. Appunti su quello che accade negli USA

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Naturalmente i guerriglieri de casa si sono subito eccitati ad osservare quello che accade di là dalle parti dell'impero a stelle e strisce. Senza entrare nel merito un paio di osservazioni "storiche", a esplosioni di questo tipo gli ameritonti sono abituati da una vita:esempio Harlem nel 1935. Io ho ancora memoria delle immagini in bianco e nero della rivolta di Watts con 34 morti e centinaia tra feriti e arrestati, nel 67 a Detroit con 43 morti , dopo l'assassinio di Martin Luther King, Los Angeles nel 1992, Cincinnati nel 2001 etc.etc.etc. La componente razziale è predominate. Eppure nonostante tutto questo di rivoluzione e cambiamenti sostanziali nisba. Oggi sembra esserci in più un elemento di classe che ha colpito indifferentemente bianchi e neri e vedremo se darà i suoi frutti: un livello di disoccupazione e precarietà che non ha precedenti nella storia se non durante la crisi del 1929. Nel 1849 Andreas Gottschalk scrisse una lettera nella quale diceva peste