Post

Gli sfratti e la Chiesa

L'Arcivescovo Bonicelli, in una sua intervista alla Stampa, afferma: E' vero, siamo in contraddizione con il magistero dei Pontefici" e appena prima "E' un problema che dipende da chi li amministra (gli immobili), non dalla Chiesa".E così, con un artificio anche la coscienza dell'Arcivescovo è a posto. A cosa si riferisce l'Arcivescovo? La questione che gli è stata posta è relativa agli sfratti per finita locazione, che hanno colpito gli inquilini di una serie di appartamenti che appartengono al Vaticano. Il patrimonio immobiliare che viene stimato, nell'articolo in cui compare l'intervista, è pari al 22% del patrimonio immobiliare italiano . Il 25% delle case di Roma è intestato a diocesi, congregazioni religiose, enti e società del Vaticano, Il gruppo che si occupa di intermediazione immobiliare per conto di sua santità si chiama RE Spa , per questa attività fattura circa 30 milioni di euro anno. Il patrimonio gestito dallo IOR e dall'As...

Grazie signor padrone per la tua generosità

Quello che penso è che il signor Jaco ha il merito di spendere quattrini, che lui ha e che molti di noi no purtroppo, per fare una operazione come quella di avviare un metablog. Quello che penso è che questo signore, se tiene all'indipendenza di questo metablog, dovrebbe stare fuori sia dall'aggregatore che dalla redazione.E' in palese conflitto di interessi, se non altro con quella che è la sua visione del modo in cui bisogna starci dentro l'aggregatore. Uno dei problemi delle redazioni e di chi scrive articoli è quello di avere garantita la piena libertà nel dire quello che pensa, che a sindacare su questo ci possa essere il "padrone" di Kilombo (perché anche Kilombo ha un padrone) è un vulnus (per usare un termine caro ad uno dei redattori superstiti) alla libertà di non subire condizionamenti di sorta.Ambiamo quindi ad una redazione senza padrone. Ora, una discussione fatta tra alcuni Kilombisti ed una serie di regole ( a mio modo di vedere assurde), veng...

Campagna di solidarietà per Dacia e Cloro

Per un attimo molliamo le nostre idee sui massimi sistemi e guardiamo a quello che accade qui, vicino al nostro uscio. Ho letto le vicende di Cloro e Dacia, ho una proposta semplice che faccio ai compagni di Kilombo ed a quanti leggono i nostri post: 1- iniziare una campagna di solidarietà nei confronti di chi ha subito la vigliaccheria di chi si nasconde prima dietro i codici del diritto e poi passa a vie di fatto che ricordano tanto lo squadrismo fascista. Gli strumenti che potremmo utilizzare sono: a- creare una banner di solidarietà da inserire nei nostri blog (ed anche sulla home page di Kilombo) con uno slogan del tipo: IO SONO CLORO, IO SONO DACIA COLPISCI ANCHE ME b- scrivere una lettera di denuncia sulle intimidazioni da far pubblicare sui giornali, nel caso fare una colletta affinché la pubblichino anche pagando Io credo che la protezione migliore che possiamo offrire a chi subisce queste intimidazione è data dalla massa di persone che si alzano e fanno scudo, con le loro c...

Kilombo e la quercia

Oggi mio figlio si è esercitato nella parafrasi un testo del Pascoli, ve lo riporto così come lui lo ha scritto: La quercia caduta -Dov'era l'ombra della grande quercia morta, non più il vento può passare tra i suoi rami. La gente dice" mi ricordo: era molto grande Ancora ora pendono i nidi degli uccelli di primavera la gente dice : ora ricordo era anche piena di vita Ognuno la loda, la taglia. la sera con il lor ceppo tornano a casa nella stessa sera il pianto di una capinera che cercherà il nido e non lo troverà. In questo testo c'è molto di quello che siamo, dell'egoismo e della ipocrisia che ci fa compagnia ogni giorno. A me questa storia di Kilombo ha dato molto dal punto di vista delle relazioni, ho conosciuto una serie di compagni con cui condivido un pò del tempo. Ho polemizzato molto vivacemente con tanti altri. C'è poi un'area grigia, impalpabile. di quelli di cui non capisci mai in fondo cosa farebbero nella vita di fronte a scelte in cui la pass...

E' iniziata la selezione ancor prima di partire in Kilombo slow?

Tra le molte motivazioni (nobili/mobili) alla base del manifesto dei "volenterosi" (vi ricorda qualcosa?) per sviluppare Kilombo slow,che hanno colpito chi scrive, ci sono una serie di passaggi molto interessanti: 1-In questi giorni il progetto politico dell'Unione sembra, invece, alla corda. Il governo ha il fiato corto. A destra e a sinistra della coalizione governativa cresce la voglia di andare da soli. Alcuni non possono sentir parlare di Partito Democratico, altri non ne possono più della sinistra di lotta e di governo. Kilombo rischia di subire questa situazione e di implodere. Sarebbe un peccato, perchè è proprio nel momento in cui la sinistra "reale" si divide che bisogna fare valere le ragioni del dialogo riscoprendo il patrimonio storico e valoriale che ci accumuna. Questo compito è responsabilità anche nostra, la sinistra "virtuale". E', paradossalmente, nel momento di massima distanza politico-parlamentare che l'esperimento kilom...

Kilombo slow luogo di confronto

L'unica cosa che mi sovviene è : MI SCAPPA DA RIDERE MA SONO TROPPO CONCENTRATO A CAGARE PER ANGUSTIARMI CON ALTRE STRONZATE. Ad ogni modo qualche spiegazione è dovuta, STIAMO LAVORANDO PER VOI alla prossima-))

Primo capitalismo, forme di dominio attuali e socialdemocrazia

Con la prima organizzazione dell'agricoltura in lotti di produzione, con la recinzione dei campi e la loro privatizzazione (XVII E XVIII secolo), inizia l'invasione delle città, in Inghilterra, da parte di una massa di persone in cerca di nuova occupazione.Quando non la trovano si arrangiano.Nascono nuovi mestieri ai limiti della legalità (giochi di prestigio , giochi d'azzardo e suonatori di organetti) e molte palesemente illegali. All'epoca mancavano le automobili e, quindi, il fenomeno dei lavavetri era di là da venire.Aumentò il disagio sociale e crebbe la microcriminalità. Anche in quel caso la reazione dell'autorità costituita fu quella della repressione violenta . Anche reati marginali (come il furto di un portafoglio) furono puniti con l'impiccagione.La società aveva bisogno del gesto esemplare per provare a gestire nuovi fenomeni a cui non era preparata. - A.Koestler- Reflections on Hanging 1956 Questa forma di reazione era conseguente al consolidament...