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Fate lui segretario e vi voto

Continua la strana voglia di sangue. Ovvero la parabola di un sistema e di un manager

Un uomo pagato molti soldi aveva chiara la mission e si era sognato di notte la vision. Le strategie del gruppo che lui guidava, con mano ferma, erano delineate ed operative. Data 19 giugno 2008 "Le idee chiare Alessandro Profumo le ha sempre avute e non ha mai fatto mistero che il leit-motif dell'espansione di Unicredit sarebbe stato l'est Europa. La strategia è stata avviata diversi anni fa (dopo l'abbandono delle velleità spagnole e sudamericane) ed è stata portata avanti con decisione nel corso di anni non sospetti. Oggi che l'est europa è diventato il baricentro della crescita dell'UE, Profumo s i trova a ribadire questa strategia che ha ancora ampi margini di crescita e che in un senso "allargato" ricomprende anche Russia, Ucraina, Turchia e Kazakistan. Attualmente Unicredit realizza il 25% dei suoi profitti proprio in questi Paesi in cui fra l'altro è occupato circa il 45%del personale complessivo che si trova a gestire 19 milioni di clie...

Definire un genocidio, seconda parte

SOCIOLOGIA Le analisi sociologiche Per diverso tempo, a partire dal processo di Norimberga e dall'approvazione della Convenzione, la discussione sul genocidio fu ristretta in un ambito quasi esclusivamente giuridico. Anche se di pari passo si sviluppava un'analisi filosofica e storica sempre più ricca sulla Shoah. Pur se le prime riflessione delle scienze sociali sul genocidio, infatti, appartengono agli anni Ottanta del XX secolo, è soltanto nel decennio successivo che esse diventano oggetto di approfondimento e dibattito, offrendo posizioni molteplici e spesso divergenti e iniziando a interagire in modo sempre più intenso con il lavoro che andava svolgendosi ormai da anni presso gli Holocaust Studies , luogo d'incontro e dibattito prevalentemente tra storici. Uno dei più frequenti interrogativi che era stato dibattuto in quest'ambito, era stato quello relativo all'unicità o alla singolarità della distruzione degli ebrei europei all'interno delle esperienze di...

Il Giappone precipita

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Oggi ho aperto il giornale ed ho letto questo: "TOKYO - Il Pil giapponese nell'ultimo trimestre 2008 è crollato del 12,7% su base annua. Il declino rispetto a luglio-settembre è del 3,3%: si tratta, rende noto il governo, di una contrazione che è inferiore solo al 3,3% (-13,1% su base annua) segnato nel trimestre gennaio-marzo del 1974, a causa della prima crisi petrolifera. Tanto che il ministro dell'ecomomia, Kaoru Yosano, ha definito l'attuale economica come la peggiore dalla fine della II guerra Mondiale. E, secondo indiscrezioni di stampa, il governo intende lanciare una manovra supplementare anticrisi da 20.000 miliardi di yen, pari a quasi 170 miliardi di euro. " Mi è venuto in mente un post un pò datato: Keizaiteki kiki La crisi economica giapponese di Cristiano Martorella 2 dicembre 2001. L'espressione keizaiteki kiki (letteralmente crisi economica) è pienamente adeguata a descrivere la storia giapponese dell'ultimo decennio del XX secolo. Do...

Previsioni, un filmato e l'inizio del crollo dell'impero.

Previsioni sul nuovo secolo che arriva ed un capitalismo che si adatta alle circostanze "E il futuro? Nessuna previsione, solo un cenno a potenzialità e limiti del sistema economico con il quale affrontiamo il nuovo secolo. Bisogna distinguere tra la "macchina" e i problemi. Inseguendo la "lepre del profitto" (Einaudi), la macchina non smetterà di sviluppare e trasformare l'economia e la società. Lungi dal farsi abbattere dall'interno - i lavoratori sono sempre più rentiers - o dal ristagnare o crollare, il capitalismo si adatta (Stein), così da sopravvivere e crescere ancora. I mutamenti, le diversità, sono soprattutto organizzativi e istituzionali (Berle e Means, Coase, "governo societario"). Adattamento può anche voler dire, all'estremo, graduale mutamento di natura (Schumpeter). Il mercato non garantisce né la democrazia né la "fine dell'economia". E' compatibile con la democrazia, l'unico sistema economico sperim...

Scaramucce tra economisti, ovvero sull'orlo del burrone prendendo un tè

Metto qui, a futura memoria, alcuni brani che ho tratto dal sito http://www.liberanimus.org Nel primo estratto la sintesi della critica che Friedman fece a Keynes sulle ragioni della crisi del 1929. Nel secondo incipit la scoperta che anche l'illustre economista Keynes, ogni tanto, preferiva non leggere ciò che recensiva. Friedman è morto, Keynes anche. Marx pure lui. Ho idea che quest'ultimo sia l'unico che, in paradiso, si diverte e ride. Gli altri li immagino in purgatorio (noi comunisti diamo una possibilità a tutti) che son lì a colpi di "modelli" macro economici a cercare di capirci qualcosa. "L’analisi di Friedman & Schwartz furono rivolte a confutare le tesi keynesiane che descrivevano tale crisi come un fallimento del mercato. Ebbene, Friedman dimostra, dati empirici alla mano, che in realtà quella crisi non fu l’effetto di una carenza del mercato, bensì di un errore ben preciso commesso dalla Banca Centrale americana. I keynesiani avevano semp...

Ma che racconta Uolter?

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«Voglio infine auspicare, come ho fatto nei giorni passati, che sarebbe bello se il mondo del lavoro e della produzione trovassero un punto di unità nel momento più drammatico della storia italiana dal dopoguerra a oggi. Abbiamo conosciuto il terrorismo sì, ma io mai ho sentito così forti le preccupazioni e mai visto prima perfino un mutamento dello stato d’animo dei cittadini sul futuro del Paese. Sarebbe bello -ha concluso Veltroni- se le forze produttive si unissero per chiedere, non il nostro piano, ma un piano per l’Italia e per contrastare le difficoltà». Questo mirabile auspicio è quanto ha dichiarato il riformista Veltroni a margine della presentazione delle proposte del PD per il paese (che affonda). Nello stesso tempo i media ci aggiornano sullo stato dell'arte della riunione del G7.In particolare in materia di controllo delle attività finanziarie. "Le proposte sul campo sono diverse. LaFrancia, ad esempio, chiede ai partner regole più stringenti per gli hedge funds,...